Un palo di troppo

La prima giornata degli ottavi registra le qualificazioni dei padroni di casa verdeoro e della Colombia, una delle squadre che hanno maggiormente colpito gli addetti ai lavori in questa rassegna iridata. Per il Brasile di Scolari, però, eliminare il Cile non è stata una missione facile e Neymar e compagni hanno dovuto sudare fino ai calci di rigore per avere la meglio. La Seleção non è quella nazionale schiacciasassi che qualcuno magari si aspettava, spinta dall’entusiasmo del pubblico di casa, e il Cile è andato vicinissimo a un’impresa che sarebbe passata alla storia dello sport di questo paese sudamericano. Il calcio in certe occasioni può essere crudele, costruendo delle dinamiche quasi da film thriller; ieri lo è stato con quei due legni che hanno negato agli uomini di Sampaoli l’accesso ai quarti.

Quella traversa di Pinilla, colpita in pieno recupero, forse era un chiaro segno di un destino già deciso. Il legno ha tremato come hanno tremato i tanti tifosi brasiliani, accorsi in migliaia sulla spiaggia di Copacabana per assistere alla partita della loro nazionale. Un vero spavento per un popolo che crede in questa vittoria in un paese dove il calcio è quasi una religione. C’era tanta tensione in campo, il Brasile non poteva uscire subito agli ottavi e la paura di deludere e creare una sorta di nuovo Maracanazo era forte e visibile nelle lacrime di Júlio César. Pressione sicuramente svanita dopo il primo rigore sbagliato dai cileni in una lotteria dal dischetto dalle dinamiche particolari. A mettere la parola fine è stato ancora una volta il legno di una porta apparsa decisamente stregata per i cileni; una conclusione molto angolata, troppo, e terminata contro quel sottile muro bianco.

Di Brasile-Cile ci rimane a fine partita la festa di tutte quelle maglie gialle e quel solo spicchio rosso in curva, immobile, passato dalla speranza alla delusione. Uscire da un mondiale non è una cosa buona; la rassegna iridata è una festa del calcio a cui partecipano le migliori nazionali e il desiderio di tutti e di poterne fare parte fino alla fine. Ora il Brasile avrà la Colombia. Se da un lato i tifosi di casa possono festeggiare per l’eliminazione dell’Uruguay, in barba alla scaramanzia, da un lato devono preoccuparsi perché gli undici scesi in campo ieri dovranno fare molto di più contro questi cafeteros, ragazzi terribili giunti in Brasile con la voglia di stupire.

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Elia Modugno