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Giro dell’Appennino 2014: una classica con una novità

Si disputa oggi una delle classiche più importanti del panorama ciclistico nazionale: il Giro dell’Appennino. Giunto quest’anno alla settantacinquesima edizione, la corsa che tradizionalmente era uno degli ultimi rodaggi verso il Giro d’Italia, cambia nuovamente periodo, trasferendosi dalla metà luglio dello scorso anno a fine giugno. Una modifica che rende in questo modo l’Appennino di quest’anno prova generale del Campionato Italiano Professionisti in programma sabato 28. Ma non è questa la novità principale di questa edizione.

L’altimetria della gara, lunga 190,7 chilometri con partenza da Novi Ligure e arrivo a Genova in via XX Settembre, presenta quattro Gran Premi della Montagna, tra i quali il Passo della Bocchetta, salita simbolo dell’Appennino. Questa volta, però, i corridori dovranno affrontarla non dal solito versante di Campomorone, ma da quello di Isoverde e Cravasco. Una “rivoluzione” con la quale gli organizzatori dell’US Pontedecimo tentano di rendere la corsa più difficile possibile. La prima ascesa della giornata è un’altra montagna storica, il Passo del Turchino. L’ascesa è lunga 11,6 chilometri con pendenza media del 4,5%, massima del 7,5% e cima piazzata a 99 chilometri dal traguardo. Picchiata verso Genova Voltri e pianura fino a Isoverde, dove ha inizio la nuova Bocchetta. Una salita lunga 7,8 chilometri con pendenza media del 7,3% e punte del 18%. La vetta è situata a 53 chilometri dall’arrivo. Nuova discesa e poi uno di seguito l’altro vi sono i due GPM che decideranno, con ogni probabilità, la corsa. Il primo è il Passo della Castagnola, erta lunga 4,6 chilometri con pendenza media del 5,1% e massima del 17%. La cima è posizionata a 38,3 chilometri dal traguardo. Il secondo è il Passo dei Giovi, rampa di 2,3 chilometri con pendenza media del 4,5% e punte dell’8%. La vetta è collocata a 28,1 km dal traguardo, 14 di discesa e 7 di pianura.

Molto probabilmente, chi avrà la gamba metterà i compagni di squadra a tirare sulla Bocchetta per scandire un ritmo sostenuto, per poi provare a fare la differenza sul Castagnola o sul Giovi. Anche se non si può trascurare, dati i tanti chilometri di discesa e pianura che intercorrono dall’ultimo GPM al traguardo, un arrivo di un gruppetto di 15-20 unità.

Tra gli iscritti, spicca senza dubbio il vincitore della scorsa edizione dell’Appennino, Davide Mucelli (Meridiana Kamen). Occhio anche allo sloveno Mugerli (Adria Mobil) e al croato Kvasina (Team Gourmetfein – Simplon Wels). Ma attenzione anche ai colombiani del team diretto da Claudio Corti Chalapud, Duarte e Pantano. L’Italbici affida le proprie speranze al “poker d’assi” della Bardiani-CSF Inox composto da Pirazzi, Battaglin, Bongiorno e Zardini, all'”usato sicuro” della Androni Giocattoli con Pellizotti e Sella e al tridente della Neri Sottoli con Failli, Rabottini e Taborre.

Le premesse per vedere uno spettacolare Giro dell’Appennino ci sono tutte. Vedremo se la strada saprà confermarle.