Rugby League, State of Origin: New South Wales vince gara 2 e porta a casa la prima serie dal 2006
Al termine di 80′ di rugby league brutto ma agonisticamente intenso, New South Wales ha dato continuità alla vittoria di gara 1 e, portandosi sul 2-0 nei confronti di Queensland, ha vinto lo State of Origin 2014. Dopo 8 anni di sconfitte e umiliazioni pesantissime, i tifosi dei Blues possono di nuovo guardare i Maroons dall’alto verso il basso, in attesa di un terzo match che si preannuncia inutile per l’assegnazione della serie ma decisivo a livello di orgoglio. Autentico protagonista, in lacrime, Jarryd Hayne, Man of the Match della prima sfida e autentica anima di questa squadra.
L’attesa era tantissima, in una fase del calendario densa di impegni per chi segue gli sport australiani. In particolare, suggestive le immagini dei tanti tifosi dei Socceroos in trasferta in Brasile a seguito della Nazionale di calcio ma ugualmente concentrati sullo State of Origin, perché alla fine se vieni dal Nuovo Galles del Sud o dal Queensland il rugby league ce l’hai nel sangue. Rispetto all’incontro del 28 maggio a Brisbane, partita meno vibrante dal punto di vista offensivo ma intensissima difensivamente. Pochissime line breaks e mischie al limite della spinta, in un crescendo di tensione avvertito da tutti gli 83mila spettatori dell’ANZ Stadium. Sagace, in tale contesto, la scelta di Queensland di calciare le penalità più calciabili, sia perché il piede di Thurston è più caldo di gara 1 sia perché una partita a basso punteggio si può aggredire anche a piccoli passi.
Bene entrambe le difese, con le gambe di Inglis (che nelle ultime di campionato aveva spaventato i tifosi di Queensland e dei Souths coi suoi problemi fisici) esplosive ma fermate sul più bello da Hayne e compagni, con Cherry Evans a lunghi tratti lontano parente del giocatore ammirato con la maglia dell’Australia, certo non all’altezza dell’infortunato Cooper Cronk. Pochissima la spinta offensiva di New South Wales nei primi 40′, amministrati col pensiero fisso di non cedere all’ondata ospite per restare in partita e punire nella ripresa. Per la prima volta dal 2000, nessuna meta all’intervallo: l’ovale diventa pesante, minuto dopo minuto.
La stessa ripresa, iniziata con punteggio di 0-4 a favore di Queensland, vede le compagini in campo produrre un rugby fisico e poco bello stilisticamente. Di gioco al piede manco se ne parla e i set vengono completati senza realmente creare pericoli. A poco a poco, tuttavia, i ragazzi di Mal Meninga iniziano a sentire la fatica di una partita passata sostanzialmente in attacco, nonostante il vantaggio; i Blues alzano il baricentro e spingono, cercano il pertugio, caricano la folla.
Dopo qualche scelta arbitrale se non dubbia almeno controversa, al 71′ ecco il momento che passerà alla storia: Hodkinson va oltre e marca la meta del 4-4, rompendo una linea difensiva sino a quel momento granitica e schiacciando più vicino possibile ai pali. Perché a convertire deve andarci lui e perché la gamba in questo caso rischia di tremare: la posizione vantaggiosa agevola la conversione del 6-4 ed è l’istante che cambia la storia recente di questo sport, con negli occhi e nella mente di tutti i tifosi di New South Wales le cadute, le beffe e le sconfitte di 8 lunghissimi anni. Il resto è un assalto disperato e carico di tensione (Reynolds e Thurston non se le mandano a dire), affrontato da Queensland con poca lucidità.
La meta e la conversione di un ragazzo nato a Campbelltown 25 anni fa, al primo State of Origin della sua vita, cancellano un digiuno durato una vita e restituiscono un po’ di gloria a chi per anni e anni s’è dovuto inchinare davanti ad una dinastia. Queensland non ha potuto fare altro che rendere omaggio alla solidità di New South Wales; focus ora sulla gara 3 del 9 luglio che, se non varrà per l’effettiva assegnazione della serie, conterà a livello di orgoglio: quando hai vinto 8 volte di fila, un cappotto non lo accetti facilmente.
Man of the Match Paul Gallen, hanno arbitrato Shayne Hayne e Ben Cummins.
NEW SOUTH WALES-QUEENSLAND 6-4 (0-4)
Meta: 71′ Hodkinson (N)
Goal: 14′ e 30′ Thurston (2/2), 71′ Hodkinson
Arbitri: Shayne Hayne, Ben Cummins
Note – Spettatori: 83.421
https://www.youtube.com/watch?v=iscR2LGMVP8