Brasile 2014 – L’Olanda soffre ma piega nella ripresa un’Australia mai doma

Prosegue a punteggio pieno la marcia dell’Olanda, che batte l’Australia 3-2 e vola al comando del girone. Gara dai mille temi e non priva di difficoltà per gli olandesi, troppo vulnerabili dietro e spesso in balia della foga agonistica di Cahill e compagni. Alla fine la differenza l’hanno fatta gli uomini di maggior talento, coi Socceroos ko a testa alta. 

Primo tempo inaspettatamente di marca australiana: costante pressione e difficoltà per la retroguardia dell’Olanda, impacciata su tagli centrali e palle alte. Sfruttare la velocità delle fasce, cercare l’eterno Cahill, che fa a sportellate in apnea: semplice quanto efficace il piano partita di Postecoglou, che in carriera i Robben o i van Persie non li avrà incontrati spesso ma per 45′ ingabbia la temibile armata arancione. Nonostante questo avvio, a sbloccare la gara è il più rappresentativo dei 22 in campo: Robben recupera palla, parte a razzo e fulmina Ryan. Il fuoriclasse del Bayern continua il flirt con un mondiale per ora dolcissimo e per gli avversari sono dolori. Alla prodezza dell’ex Chelsea e Real Madrid i Socceroos rispondono con il loro campione, il simbolo del loro calcio, un giro di lancette dopo: gran palla da destra verso sinistra e volée bellissima di Cahill, terminale offensivo di grandissimo spessore. L’eurogol incoraggia la squadra gialloverde, che spinge lateralmente e mette seri dubbi sulla squadra di van Gaal, con Sneijder e van Persie fantasmi per almeno 45′.

Australia sempre grintosa e stoica nella ripresa, anche se la fatica accumulata spegne ritmi e pressing. Nell’Olanda si fa vedere il giovane Depay, talentino del PSV subentrato all’infortunato Martins Indi, ma il primo colpo di scena sorride a chi viene dall’Emisfero Sud: mani di Janmaat su azione di Bozanic e capitan Jedinak è glaciale dal dischetto: palla da una parte e Cillessen dall’altra, 2-1. Al solito, gli olandesi rivendicano maggior talento e velocità e mettono a nudo le mancanze di una retroguardia inadatta a questi livelli: ai cosiddetti top player basta mezzo spiraglio per colpire e van Persie, all’ora di gioco, impatta: grave l’errore di posizione di Davidson, che tiene in gioco la punta dello United e vanifica gli sforzi dei compagni. A questo punto, quando la gamba inizia a tremare e l’idea dell’impresa sta sgretolandosi, perdere la concentrazione è un attimo: al 68′ Depay conclude da fuori area e, complice l’errore del portiere Ryan, la chiude. Il 3-2 spezza l’entusiasmo di un’Australia eroica per lo sforzo e meritevole almeno di un pareggio, con l’Olanda che amministra, tiene palla e colpisce in velocità.

Nella consapevolezza di aver dato tutto, all’Australia rimarrà il grande rammarico di non aver concretizzato alcune delle occasioni concesse dai centrali difensivi dell’Olanda, che senza brillare ha ottenuto il massimo risultato: contro avversari di rilievo servirà dell’altro. Mondiale finito per Cahill, ammonito sotto diffida.

AUSTRALIA-OLANDA 2-3 (1-1)
Australia
(4-2-3-1): Ryan 5; McGowan 5, Špiranović 5.5, Wilkinson 5.5, Davidson 5; McKay 6, Jedinak 6; Leckie 5.5, Bresciano 6.5 (51′ Bozanic 5.5), Oar 6.5 (77′ Taggart sv); Cahill 7 (68′ Halloran 5). A disp.: Galeković, Langerak, Holland, Luongo, Troisi,  Vidosić, Wright. All.: Postecoglou.
Olanda (5-3-2): Cillessen 6; Janmaat 6, Vlaar 5.5, de Vrij 5.5, Martins Indi 5 (48′ Depay 7), Blind 6.5; de Guzmán 5.5 (78′ Wijnaldum sv), Sneijder 5, de Jong 6; Robben 6.5, van Persie 6 (87′ Lens sv). A disp.: Krul, Vorm, Clasie, Fer, Huntelaar, Kongolo, Kuyt, Veltman, Verhaegh. All.: van Gaal.
Arbitro: Djamel Haimoudi (Algeria).
Marcatori: 20′ Robben (O), 21′ Cahill (A), 54′ rig. Jedinak (A), 58′ van Persie, 68′ Depay (O)
Note – Ammoniti: Cahill (A), van Persie (O).