Un personaggio al giorno, dentro o fuori dal rettangolo di gioco, fino al 14 luglio: durante tutti i Mondiali vi regaleremo quotidianamente la biografia compressa di giocatori e non solo. Oggi è il turno di Stefano Bizzotto, giornalista di RaiSport e “voce” dell’Italia.
È il suo giorno. Anzi: è il suo gran giorno. Prima di lui, Bruno Pizzul (frase memorabile: «Questo arbitro ha una strana faccia»: era Byron Moreno), Gianni Cerqueti (frase memorabile: «… zzzzzzzzzz…»), Marco Civoli («Prima ci ha salvato San Gigi, adesso ci ha salvato San Palo», Italia-Romania, Euro2008).
Nel 2010, addirittura, hanno richiamato Bruno Gentili, una delle migliori voci di RadioRai (troppe cose memorabili: «“Prandelli, perché De Rossi a centrocampo?” “Perché è un centrocampista”», prima di Italia-Inghilterra, stessa partita in cui ha ribattezzato Federico «Andrea Balzaretti», e poi c’è l’inarrivabile «il gol di Montolivo è fuori»).
E tutto questo per tacere delle seconde voci: da Salvatore Bagni («… inconclude di destro…»), a Fulvio Collovati (sempre una parola buona per tutti, come per la Grecia «squadra di m…»), a Beppe Dossena (sempre Italia-Inghilterra: «Prandelli si tocca i flessori e guarda verso la panchina… speriamo che non abbia problemi»; oppure il grandioso «si vede subito che questa tr… si abbassa»).
Teoricamente, era cronista della nazionale già nel 2002: doveva alternarsi con Gianni “Lexotan” Cerqueti, ma durò poco. Così, Stefano Bizzotto è rimasto relegato alle cronache dell’Under21. Difficile togliersi di dosso la patina di troppo austero (bolzanino: quasi austriaco), anche se è un piacere ascoltarlo: essenziale, e soprattutto documentato. Insomma, competente. Uno che parla meglio il tedesco dell’italiano (un solo altro caso conosciuto: Ettore Giovannelli).
Uno che quando sbaglia finisce sui giornali, come succede soltanto alla Settimana Enigmistica. Memorabile dialogo con Ivan Zazzaroni, qualche anno fa:
[quote]«Kroos è del 1990?».
«Sì, 4 gennaio 1990».
«Sai anche il codice fiscale?».
«No, ma ti spiego perché lo sapevo: è nato lo stesso giorno di Paloschi».[/quote]
Perfetto, mai una parola fuori posto. Stasera (cioè stanotte) tocca a lui. Dimenticatevi di Caressa e di tutto il resto: classe 1961 (anche relativamente giovane), Bizzotto è poche urla e tanta sostanza, in perfetto stile teutonico. Per una volta la RAI sembra avere fatto una scelta consapevole e ponderata. Ci ha messo dodici anni a farla – ma l’ha fatta.
Sa che i telespettatori hanno gli occhi per vedere, e quindi la sua voce è solo un contorno utile. Sa che gli capiterà di condividere il commento con una seconda voce, è pronto a tutto. Sa che Bruno Gentili lo chiamerà per sempre Massimo Bizzotto. E Bizzotto ha anche imparato che il portiere della nazionale italiana è Buffon, e non più Zoff (abbiamo le prove). E infine sa che, se la squadra farà un buon Mondiale, i telespettatori si ricorderanno della sua voce.
E allora forza Bizzotto, che sarà bravissimo nel farci tifare per la German… ehm, per gli Azzurri.
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13 giugno – Stipe Pletikosa