Il Giro del Delfinato 2014 affronta la sua quinta tappa, la Sisteron – La Mure di 189,5 chilometri. Una frazione che, come qulla di ieri, presenta un profilo altimetrico che si presta alla formazione di una fuga da lontano composta da uomini fuori classifica. I corridori dovranno affrontare 6 Gran Premi della Montagna, 3 di 3a categoria e 3 di 2a categoria. Il primo da affrontare è lo stesso che ha deciso la tappa di ieri, il Col de Manse, ascesa di 2a categoria lunga 6,6 chilometri con pendenza media del 6,2% e cima piazzata dopo 68,5 km dalla partenza. Poi, uno di seguito all’altro, è il turno dei tre GPM di 3a categoria. Si inizia con la Côte du Motty, 2,3 chilometri con una pendenza media dell’8,1% e con vetta collocata a 89,5 km dall’arrivo. Si prosegue con la Côte du Pont-Haut, 2,7 chilometri con pendenza media del 7,4% e cima situata a 64 km dal traguardo. Si termina con il Col de Malissol, 2,2 chilometri impegnativi con pendenza media dell’8,8% e vetta fissata a 54,5 km dalla conclusione. Ascese che fungono da antipasti per i piatti forti di giornata, i due rimanenti GPM di 2a categoria. Il primo ha un nome che è tutto un programma. Si tratta del Col de la Morte, 3,1 chilometri all’8,4% di pendenza e cima collocata a 40 km dall’arrivo. Il secondo è la Côte de Laffrey, ascesa lunga 6,3 chilometri con una pendenza media del 6.2%. La vetta è situata a soli 20,5 km dal traguardo, tutti in un falsopiano con qualche strappetto. Data la sua vicinanza all’arrivo, è facile prevedere come la la Côte de Laffrey fungerà da trampolino di lancio per coloro che, dopo aver centrato la fuga iniziale, avranno gambe per provare azioni importanti in ottica successo parziale. Gli uomini di classifica molto probabilmente non si muoveranno. Sono talmente difficili le ultime due tappe di questo Giro del Delfinato che i “big” vorranno risparmiare ogni stilla di energia.