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Fenomeno Ronaldo: “Brasile favorito poi Spagna e Argentina. Occhio all’Italia, arriva sempre”

In un’intervista fiume alla Gazzetta dello Sport, il “Fenomeno” Ronaldo, membro del comitato organizzatore di questi Mondiali brasiliani, si è sbilanciato con i suoi personalissimi pronostici.

Si parte, ovviamente dal Brasile: “E’ la squadra più forte, e lo sarebbe anche se non giocasse in casa. Ha un sacco di pressione addosso, ma si è mai vista una Seleçao senza? E poi l’ha detto Scolari che sono obbligati a vincere, no? Per quanto riguarda Neymar, per essere stato il suo primo anno in Europa, per di più giocando vicino a uno che ti ruba la scena come Messi, è andato piuttosto bene: ha soltanto 22 anni e un sacco di tempo per migliorare. Comunque è vero, le sue migliori partite le ha giocate con il Brasile: buon per Scolari – spiega l’ex Inter e Real Madrid che poi si sofferma sulle altre Nazionali – Dell’Argentina si parla poco: per me è fortissima. Messi? Al suo terzo Mondiale è lui, più di Neymar, più di Balotelli, più di chiunque, a dover fare l’ultimo salto. Con il Barcellona ha dimostrato qualità fuori dal comune, ma è solo un Mondiale a renderti davvero immortale. Oggi è più forte CR7, ma ora il portoghese deve curare bene questa tendinopatia del ginocchio: conosco l’argomento… La Spagna ha lo stesso blocco che ha vinto Mondiale ed Europeo e io credo più alla compattezza di un gruppo così che a un suo calo di motivazioni. Fase calante? Siamo stati tutti innamorati di quel calcio e adesso in quattro e quattr’otto quel calcio è morto? Mi pare un po’ esagerato. Poi ci sono Germania e ovviamente occhio all’Italia che arriva quasi sempre… E’ vero che ha uno dei gironi più difficili, se non il più difficile, ma per me può vincerlo. E poi a quel punto può succedere di tutto. A un Mondiale conta la tradizione e quella dell’Italia è solida: grande sicurezza difensiva, grande intelligenza tattica. Contano anche le amichevoli a cinque giorni dalla prima partita del Mondiale? Ma dai… Conta molto di più che adesso l’Italia gioca anche bene: lo ha fatto vedere all’Europeo e pure in Confederations Cup, anche se confermarsi non è mai facile”.

Sul cittì Cesare Prandelli, Ronaldo spiega: “La sua mano è importante. Ha qualcosa di Gigi Simoni, per il rapporto che ha con i giocatori, e qualcosa di Scolari: grande lavoro tattico, attenzione all’organizzazione ma anche alla qualità. Massima libertà per la creatività, sempre”. Sulla Nazionale: “La garanzia è Pirlo: piedi benedetti, ma anche una straordinaria intelligenza nel sapersi sempre posizionare in campo nel modo migliore. Balotelli? Se non capisce che questo Mondiale è la sua grande occasione, vuol dire che non ha ancora capito niente della sua carriera: vale per lui come per Neymar. Il Brasile lo sta aspettando, vuole goderselo come fa con i giocatori speciali: ora tocca a lui. E magari gli dà una mano Cassano. Non mi aspettavo di vederlo ai Mondiali, ma buon per lo spettacolo: lui, se he voglia, è divertimento allo stato puro”.