Verso Brasile 2014 – Gli arbitri del mondiale

Saranno venticinque i direttori di gara che dirigeranno le gare del Mondiale brasiliano. A loro spetteranno le decisioni più difficili, controverse e decisive. Ecco tutti gli arbitri di Brasile 2014: un esercito di fischietti a caccia di una prestigiosa finale.

EUROPA

La pattuglia europea è certamente la più “attrezzata” per far bene. Tra loro c’è anche il nostro Nicola Rizzoli, 43enne architetto bolognese al suo ultimo torneo mondiale. L’arbitro italiano continua a conseguire successi e ottiene un altro riconoscimento importante dopo la finale di Champions tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco, la semifinale Chelsea-Atlético Madrid e la nomina come migliore fischietto della scorsa stagione di Serie A. Il bolognese sarà coadiuvato da Stefani e Favarani, entrambi dotati di grande esperienza e lucidità nei momenti chiave delle sfide. Il meglio che il nostro movimento arbitrale possa esprimere alloggerà per (forse) un mese nel Paese verdeoro.
Howard Webb è la punta di diamante del resto della truppa; l’ex sergente inglese di polizia si contraddistingue per la “pulizia” delle sue direzioni e per il dialogo (insito nella mentalità dei giudici di gara britannici) con i calciatori. Dopo aver diretto la finale dei Mondiali del 2010 e, sempre nello stesso anno, l’atto finale della Champions League, Webb si appresta a vivere un’altra rassegna mondiale da protagonista. Sul podio europeo troviamo il tedesco Felix Brych, da sempre eterna promessa (e solo in parte mantenuta) della classe arbitrale tedesca, e il portoghese Pedro Proença, fischietto di grande affidamento e molto attento alla gestione dei cartellini. Nella parte più bassa delle gerarchie continentali, troviamo l’olandese Bjorn Kuipers (fresco fischietto di Real-Atlético a Lisbona), lo svedese Jonas Eriksson (arbitro di polso, ma spesso poco uniforme nelle decisioni), il 41enne serbo Milorad Mažić e l’ingegnere spagnolo Velasco Carballo, esponente di un movimento orfano da anni di una giacchetta di spessore (sono lontani i tempi di Mejuto González e Iturralde González). Chiude il lotto europeo il turco Çakir, protagonista della disastrosa prova nell’ottavo di  Champions del 2012/13 tra Manchester United e Real Madrid (“impreziosita” dall’espulsione inventata di Nani) e, spesso, criticato anche in patria. Meno conosciuto è il norvegese Svein Oddvar Moen, l’ultimo dei dieci fischietti europei, che in Brasile svolgerà esclusivamente funzioni di quarto uomo.

AMERICA

Il salvadoregno Joel Aguilar (impegnato nella scorsa Confederations Cup), lo statunitense Mark Geiger (attivo con discreti risultati nello scorso Mondiale per club marocchino) e il messicano Marco Antonio Rodríguez, stagionato fischietto con carattere e personalità, sono fra i principali arbitri spediti dalla CONCACAF a rappresentare il Centro e Nord America in Brasile. Per loro si prospetta un Mondiale intenso, ma breve. Gli altri due della truppa sono il panamense Roberto Moreno e Walter López del Guatemala.

Il cileno Enrique Osses è – a livello mondiale – uno dei direttori di gara più in ascesa dell’ultimo biennio. Internazionale dal 2005, ha acquisito con il passare del tempo grande sicurezza e carisma, divenendo il punto di riferimento per gli arbitri del continente sudamericano. Rigoroso e preciso, gestisce gli incontri alternando il bastone e la carota. Nestor Pitana, invece, è volato in Brasile dopo aver vinto la concorrenza dei colleghi argentini Lousteau, figlio d’arte, e soprattutto Diego Abal. Sandro Meira Ricci avrà “contro” l’intero Paese, che si augura di non vederlo fischiare la finalissima del “Maracanà”. Il brasiliano è uno giudici di gara più severi e discussi: il suo modo di arbitrare spesso irrita i calciatori, vuoi per l’incoerenza, vuoi per la superficialità nelle scelte.
L’ecuadoregno Carlos Vera Rodríguez (impiegato finora in tornei giovanili), il peruviano Víctor Carrillo (solo come quarto uomo) e il colombiano Wilmar Roldán Pérez, già arbitro dell’ultima finale di Libertadores tra Atlético Mineiro e Olimpia Asunción, completano il quadro delle giacchette nere sudamericane.

ASIA E OCEANIA

Peter O’Leary, insegnante neozelandese, porterà in alto la bandiera del continente meno popolato del globo, insieme al collega australiano Benjamin Jon Williams,  nominato recentemente miglior arbitro della zona asiatica.  Gli altri  fischietti designati sono l’esperto giapponese Yuichi Nishimura, l’uzbek0 Ravshan Irmatov (internazionale dal 2003) e Nawaf Shukralla, fischietto del Bahrein sempre più lanciato verso i grandi palcoscenici. Infine, con il solo ruolo di quarto uomo, sono stati designati l’iraniano Alireza Faghani e il tahitiano Norbert Hauata.

AFRICA

Gli arbitri africani – a dispetto dell’immenso numero di federazioni presenti – porteranno dall’altra parte del mondo solo tre uomini. Si tratta dell’ivoriano Noumandiez Doué, arbitro utilizzato a più riprese per match caldi come lo spareggio mondiale tra Egitto e Ghana; il gambiano Bakary Gassama, esplosivo direttore di gara sempre vicino all’azione e con ottime qualità atletiche, e l’algerino Djamel Haimoudi, omaggiato nella scorsa Confederations Cup della direzione di Uruguay-Italia e nominato miglior arbitro del continente. Il fischietto di Orano rappresenta la migliore espressione arbitrale del continente nero. E per lui, team africani permettendo, potrebbero addirittura aprirsi le porte per la seconda fase, quella più delicata e prestigiosa. D’altronde, sognare non costa nulla. Nemmeno per un uomo solo al comando. Con le sole funzioni di quarto ufficiale sono stati chiamati il camerunese Néant Alioum e il sudafricano Daniel Frazer Bennet.

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Luciano Savarese