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Verso Brasile 2014 – Assenti o a mezzo servizio, le tante rinunce del Mondiale

Quasi non passa giorno senza che dai ritiri delle varie nazionali non arrivino notizie di nuovi infortuni. “Botta in allenamento”, “brutto colpo nell’amichevole premondiale” e altre sono espressioni alle quali il nostro orecchio in questi giorni si è abituato. Se a questi aggiungiamo gli infortunati di lungo corso, quelli indisponibili ancora prima di iniziare, e gli acciaccati il risultato è un vero e proprio bollettino di guerra.

Uno dopo l’altro, il Mondiale ha perso e perde alcune tra le sue stelle più luminose: da Falcao a Reus, passando per Ribéry. Non saranno poche le nazionali che dovranno rinunciare ad alcune pedine importanti, per non dire fondamentali. Difficile immaginare che gli acciacchi del pallone d’oro Cristiano Ronaldo non condizioneranno il Mondiale del Portogallo, come difficile credere che l’infortunio di quel Reus, che nelle ultime due stagioni ha sorpreso il mondo con il suo Borussia Dortmund, non preoccupi la Germania. E che dire della Francia, che con Ribéry perde quello che è senza dubbio il suo elemento di maggior spicco, o della Colombia che senza Muriel e soprattutto Falcao perde due pezzi da novanta del suo settore offensivo?

La lista sarebbe ancora lunga. Interessante notare come gli “acciaccati” siano spesso giocatori reduci da stagioni lunghe e faticose. Obbligatorio allora pensare ancora a Cr7, che, nonostante un ginocchio sinistro che fa le bizze da un po’, non ha voluto rinunciare all’epica ultima parte di stagione del Real Madrid, e che ora potrebbe essere costretto a giocare un Mondiale a mezzo servizio. Oppure a Diego Costa, le cui condizioni più che da qualsiasi bollettino medico sono spiegate da quei dieci minuti scarsi giocati nella finale di Lisbona. Per non parlare del bomber Suárez, che, oltre alla delusione per una Premier persa di un soffio, difficilmente riuscirà a ritagliarsi un ruolo da protagonista nel suo Uruguay.

Loro ci saranno (a differenza del nostro Giuseppe Rossi), anche se a mezzo servizio, perché davvero troppo indispensabili nonostante tutto. Difficile, davvero difficile pretendere dai giocatori stagioni a cento all’ora e poi aspettarsi di vedere campionati mondiali che espongano realmente il meglio del calcio mondiale. Rispetto al passato e ai suoi ritmi decisamente più “soft”, il rischio di vedere tanti campioni a casa è maggiore.

A volte ci si mette invece il destino, che in questi giorni assume spesso il volto beffardo delle amichevoli premondiali, vere e proprie trappole a un passo dal traguardo. Ne sappiamo qualcosa noi italiani, che abbiamo perso il milanista Montolivo, ma anche il Belgio dei miracoli, che ha temuto seriamente per Lukaku, emergenza però rientrata nelle ultime ore.

Insomma, davvero tante stelle in meno nel cielo del Brasile, che ci auguriamo non perda troppa luminosità.