Giro del Delfinato 2014: il festival delle montagne

Otto tappe per complessivi 1.176 chilometri. Una cronometro individuale. Ma soprattutto 28 colli da scalare, 4 di 1a categoria, 3 classificati “hors catégorie”. Come sono tre gli arrivi in salita. Il Giro del Delfinato, giunto quest’anno alla sua 65a edizione, si conferma corsa dal profilo altimetrico impegnativo. Al quale si aggiunge un elenco degli iscritti di altissima qualità, che rende il “Critérium du Dauphiné” sempre più appetibile e non solo semplice tappa di passaggio verso il Tour de France.

La corsa simbolo del sud-est della Francia scatta oggi da Lione, con una cronometro individuale di 10,4 chilometri interamente pianeggiante. Ma il giorno dopo è il turno del primo arrivo in salita. La frazione termina infatti sul Col du Béal, ascesa “hors catégorie“. L’indomani, velocisti di scena a Le Teil. Poi arrivano due giorni dedicati agli attaccanti. Le tappe con arrivo a Gap e a La Mure stuzzicano la fantasia di corridori non interessati alla classifica generale, ma che avranno gambe sufficienti per far la differenza sulle salite che terminano a pochi chilometri dal traguardo,  rispettivamente il Col de Manse per la tappa con arrivo a Gap e la Côte de Laffrey per la frazione con conclusione a La Mure. Gli ultimi due giorni del Giro del Delfinato saranno scintille tra gli uomini di classifica. I più forti si giocheranno la maglia gialla prima nell’arrivo in salita “hors catégorie” del Col de l’Emosson e poi, nella giornata conclusiva, nell’ascesa di 1a categora verso Courchevel. Il traguardo dove, al Tour de France del 2000, Marco Pantani conquistò la sua ultima, meravigliosa vittoria della sua carriera.
La lista dei partenti è validissima. Basti pensare che al via si presentano i tre grandi favoriti della prossima “Grande Boucle“: Chris Froome (Sky), Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) e Vincenzo Nibali (Astana). L’inglese, aiutato dal fido Richie Porte, cercherà di difendere il titolo conquistato 12 mesi fa, mentre lo spagnolo e il nostro portacolori sono in gara ufficialmente per rifinire la preparazione verso il Tour, ma se le gambe gireranno non disdegneranno certamente di piazzare un colpo. Oltre ai “magnifici tre”, da tenere sott’occhio per la classifica vi sono il belga Van Den Broeck (Lotto-Belisol), il polacco Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick Step), il ceco Barta (NetApp), il lussemburghese Jungels (Trek), i reduci dal Giro d’Italia come l’olandese Kelderman (Belkin) e lo spagnolo Moreno (Katusha, che schiera anche lo sloveno Spilak), il nostro Damiano Caruso (Cannondale) e quattro coppie. Si inizia con quella dell’Ag2r – La Mondiale dei francesi Bardet e Péraud, si prosegue con quella della Movistar con gli spagnoli Anton e Intxausti e quella della BMC formata dallo statunitense Van Garderen e dal colombiano Atapuma e si termina con quella della Garmin-Sharp che prevede il canadese Hesjedal e lo statunitense Talansky. La Cofidis, invece, schiera il solito tridente Navarro-Coppel-Taaramae, nella speranza che faccia meglio della deludente prestazione del 2013.

Pochi i velocisti al via. Tra questi i due grossi nomi sono il francese Demare (FDJ) e l’olandese Boom (Belkin). Presente anche Giacomo Nizzolo (Trek), che spera di cogliere sul traguardo di La Teil quel successo solo sfiorato al Giro d’Italia. Molti gli attaccanti. Domina, in questa categoria, la lettera “V”: V come Voeckler (Europcar), come Voigt (Trek), come Van Avermaet (BMC). Tre corridori che, se sono in condizione, non ci pensano certo più di tanto prima di agitare le acque in gruppo. C’è anche un’altra “V” da considerare. La “V” di vagiti. Quelli che speriamo (finalmente) di vedere da parte del duo Lampre-Merida formato da Damiano Cunego e Filippo Pozzato, anche in prospettiva Campionato Italiano.

Una settimana di corsa dura per i corridori, di spettacolo per gli appassionati. Si prospetta così il Giro del Delfinato versione 2014. Sperando che le premesse della vigilia vengano concretizzate dalla strada.

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Giuseppe Pucciarelli