Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Iniziamo la volata finale, oggi tocca alla Celeste, l’Uruguay di Óscar Tabárez.
AMARCORD MONDIALE
La Nazionale uruguayana è alla dodicesima partecipazione a una fase finale di un Mondiale di calcio, la seconda consecutiva dopo il quarto posto di Sudafrica 2010. Ha vinto due volte il trofeo nel 1930, battendo l’Argentina per 4-2, e nel 1950, proprio in Brasile in una delle pagine più famose della storia del calcio dove superò i padroni di casa per 2-1.
LA STRADA PER IL BRASILE
La Celeste si è qualificata con un po’ di fatica, nonostante nel gruppone sudamericano molte delle nazionali presenti fossero nettamente inferiori. In un girone dominato dai rivali storici dell’Argentina, la Nazionale che ha vinto la Copa Amèrica 2011 ha raccolto solo 7 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte. Dopo un deludente quinto posto dietro ad Argentina, Colombia, Cile ed Ecuador, i due volte campioni del mondo si sono qualificati grazie alla vittoria roboante per 5-0 contro la modesta Giordania in terra araba. Attualmente, nel ranking Fifa occupa il sesto posto.
LA DIFESA (Voto: 7)
Dai tempi del 1930, l’Uruguay ha indubbiamente i due centrali più forti della sua ormai centenaria storia. Tra i pali, un portiere esperto come Fernando Muslera, veterano del panorama calcistico mondiale con Lazio e Galatasaray. In una difesa a 4, Diego Lugano e Diego Godìn sono garanzia, oltre che due temibili colpitori di testa. Sulle fasce, titolari lo juventino Cáceres e Maxi Pereira, usato sicuro classe ’84, tra i più esperti della formazione sudamericana. A completare il reparto, le alternative in panchina saranno Coates del Liverpool e Fucile del Porto.
IL CENTROCAMPO (Voto: 6,5)
In assoluto il reparto meno convincente della Nazionale uruguagia, motivo per cui la squadra ha fatto fatica a qualificarsi per questi Mondiali. I titolari dovrebbero essere Gargano, Álvaro González e Arévalo Ríos, tutta gente che in Italia abbiamo visto e che non è nella migliore delle condizioni, mediani puri poco propensi al gol e agli inserimenti. Ecco perché il c.t. ex Cagliari e Milan potrebbe optare, a partita in corso, su due giocatori offensivi come Nicolás Lodeiro o l’ex Reggina Christian Stuani, che nell’Espanyol questa stagione ha ben figurato.
L’ATTACCO (Voto: 8,5)
Non è un’esagerazione. Tolta l’Argentina, nessuno ha una coppia d’attacco più forte della squadra di Tabárez. La coppia Cavani-Suárez, nell’ultima stagione con i rispettivi club, ha realizzato la bellezza di 47 gol. Incontenibili per qualunque difesa, a loro supporto in un offensivo 4-3-3 ci sarà Cristian Rodríguez, tra i protagonisti della splendida annata dei colchoneros di Simeone. Le alternative là davanti non mancano, il redivivo Forlán disputerà il suo ultimo Mondiale e un giovane talento come Abel Hernández può sempre far comodo, magari a partita in corso, quando gli avversari saranno stanchi.
IL CAPITANO
LA STELLA
IL COMMISSARIO TECNICO
LA FORMAZIONE TIPO (4-3-3)
Muslera; Maxi Pereira, Godín, Lugano, Cáceres; Gargano, Ríos, González; Rodríguez, Cavani, Suárez.
VOTO GLOBALE: 7+
Con i Ríos e i Pérez di quattro anni fa, il voto sarebbe stato nettamente superiore, ma il quinto posto nel girone sudamericano e le difficoltà contro nazionali veloci e tecniche mostrano che questa squadra in mezzo al campo ha delle lacune, colmate però da una difesa solida e dalla coppia di attaccanti più forte di tutto il mondiale. Se supereranno il girone, potranno diventare pericolosi.
Video: La spettacolare punizione di Edinson Cavani contro la Giordania nello scontro diretto per la qualificazione ai Mondiali.