Verso Brasile 2014: la Spagna

Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Questa volta è il turno delle Furie Rosse, i Campioni del Mondo in carica: la Spagna.

AMARCORD MONDIALE
Sarà il 14º Mondiale per la Spagna, ma per la prima volta si presenta alla competizione come Campione in carica. La vittoria nella finale dei Mondiali di Sud Africa 2010, a Johannesburg contro l’Olanda, è stato il più alto traguardo di sempre nella storia della Nazionale, completando una storica “tripletta” con i due Europei vinti nel 2008 e 2012. E pensare che l’esperienza sudafricana era partita malissimo, con la sconfitta nella gara d’esordio contro la Svizzera. Poi, sei vittorie di fila che hanno incoronato la squadra di del Bosque.  Nel 1950, proprio in Brasile, la “Roja” si piazzò al 4º posto. Nelle seguenti quattro competizioni non ha mai superato il primo turno. In tre occasioni ha raggiunto i quarti di finale (1986-1994-2002), mentre a Italia 1990 e Germania 2006 ha frenato la sua corsa agli ottavi.

LA STRADA PER IL BRASILE
Le Furie Rosse arrivano a Brasile 2014 dopo aver vinto il proprio girone di qualificazione. Inserita nel Gruppo I con Francia, Finlandia, Georgia e Bielorussia, la Spagna ha collezionato 20 punti, vincendo sei gare e pareggiando solo con Francia e Finlandia. Nessuna sconfitta dunque e solo 3 gol subiti in 8 gare. Una macchina perfetta che ha visto inceppare i propri meccanismi solo nella finale persa con il Brasile nell’ultima Confederations Cup. Attualmente, occupa il primo posto del ranking Fifa.

LA DIFESA (Voto: 8)
Un reparto compatto, solido e addirittura prolifico. Sì, prolifico, perché giocatori come Jordi Alba, Sergio Ramos e Gerard Piqué, oltre a essere ottimi nella fase difensiva, sanno anche far gol e lo hanno dimostrato più volte, specialmente con i propri club. Tre portieri di altissimo livello come Casillas, Reina e De Gea sono la prova della qualità e della quantità di questa squadra. Javi Martínez del Bayern Monaco e Raúl Albiol del Napoli dovranno sudarsi il posto da titolare anche con gli “ultimi arrivati”: il giovane ragazzo di Pamplona, César Azpilicueta del Chelsea e il terzino destro dell’Atlético Madrid Juan Francisco Torres, meglio conosciuto come Juanfran, reduce da una stagione brillante con i colori dei colchoneros.

IL CENTROCAMPO (Voto: 9)
Senza ombra di dubbio, siamo di fronte al centrocampo, almeno sulla carta, più forte del Mondiale. Una sovrabbondanza di talenti e prestigiatori del pallone che non si vedeva veramente da tempo. Forse anche più forte di quattro anni fa. Perché oltre ai sette Campioni del Mondo dobbiamo aggiungere la fantasia e la determinazione di calciatori come Koke dell’Atlético Madrid e Santiago Cazorla dell’Arsenal. Il fiore all’occhiello di una Nazionale di altissimo livello che vede tra i suoi protagonisti principali “quelli” del blocco “blaugrana”, composto dagli inseparabili Xavi, Iniesta, Busquets e Fàbregas. Poi, oltre all’onnipresente Xabi Alonso, completano questo splendido reparto i “due di Manchester”: David Silva e Juan Mata.

L’ATTACCO (Voto: 8)
Attacco come al solito di grandissimo spessore. Visto l’utilizzo di una sola punta, Vicente del Bosque ha convocato solo quattro attaccanti. Sarà il primo Mondiale per Diego Costa dell’Atlético Madrid, che ha recuperato in fretta dagli ultimi acciacchi e ha scalzato la concorrenza di gente come Llorente e Negredo. Poi ci sono i senatori, come Fernando Torres e David Villa, e il solito Pedro Rodríguez, pronto a fare fuoco e fiamme quando sarà scelto dal suo mister.

IL CAPITANO
Semplicemente Iker Casillas. Non servono presentazioni per uno dei portieri più forti e vincenti della storia del calcio. Dalla stagione 1999/00 si è impossessato dei guantoni da titolare della porta del Real Madrid (678 presenze all’attivo) e non li ha più lasciati. Una saracinesca in tutti i sensi. Verrà ricordato sicuramente come uno dei portieri che hanno fatto la storia di questo calcio. Un palmarès impressionante ed è l’unico capitano ad aver alzato al cielo tre trofei internazionali di fila. È il calciatore spagnolo che detiene il record di presenze (153). Al quarto Mondiale, Iker, arriva come fresco vincitore della Champions League (la terza per il ragazzo di Madrid) e come miglior estremo difensore del torneo europeo. Se in Spagna lo chiamano San Iker, ci sarà pure un motivo.

LA STELLA
Tra le tante, chi vi scrive non ha potuto che scegliere come stella di questa Nazionale Andrés Iniesta. L’eroe della finale di Sud Africa 2010 con l’Olanda, l’uomo simbolo di una generazione di talenti che ha fatto la storia di Spagna e non solo. Don Andrés, come amano chiamarlo i propri compagni e beniamini, resta senza dubbio il calciatore più eclettico e imprevedibile della Roja. Il ragazzo di Fuentealbilla ha praticamente vinto tutto con il Barcellona e con la Selección. Uno di quei calciatori che se segnasse di più avrebbe il Pallone d’Oro assicurato per tutta la vita. Sarà lui il faro di questa nazionale, affiancato da nomi di assoluto prestigio che sapranno dare nuovamente spettacolo in un Mondiale pieno di stelle.

IL COMMISSARIO TECNICO
Vicente del  Bosque González nasce a Salamanca nel 1950. Unico allenatore a essersi laureato campione del Mondo e d’Europa sia a livello di club che a livello di Nazionali. Da giocatore, del Bosque era un centrocampista difensivo: 441 gare e 30 gol per lui nella Liga con le maglie della allora Plus Ultra, con il Castellón, con il Córdoba e, infine, con il Real Madrid. Proprio nel Real fu la sua prima panchina al principio del 1985, con la quale in 11 anni in totale ha vinto due campionati, una Supercoppa di Spagna, due Champions League, una Supercoppa Europa e una Coppa Intercontinentale. Dopo una breve presenza nel Beşiktaş (2004/05), nel 2008 venne ufficializzato come nuovo Ct della Roja vincendo il Mondiale 2010 e l’Europeo 2012.

LA FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1)
Casillas; Azpilicueta (Juanfran), Ramos, Piqué, Alba; Xavi, Busquets; Silva, Iniesta, Pedro; Torres (Diego Costa).

IL VOTO GLOBALE: 8+
Le Furie Rosse arrivano a Brasile 2014 come la squadra da battere. Certamente il fardello di campione in carica peserà sulle spalle dei talentuosi calciatori spagnoli, ma la grinta e la qualità a disposizione della rosa fanno ben sperare. Certo, riconfermarsi dopo tanti successi è molto difficile e il temibile Gruppo B dove è capitata sarà un banco di prova esaltante e competitivo. Ripartire dall’Olanda e affrontare squadre come Cile e Australia non sarà certo facile, ma i Campioni del Mondo sono loro e sanno bene come mostrarsi al pubblico brasiliano nel migliore dei modi.

Video: I momenti salienti e il gol di Iniesta nella finale del Mondiale 2010 in Sud Africa.