Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Oggi è il turno degli Azzurri: l’Italia.
AMARCORD MONDIALE
La Nazionale di calcio italiana è una delle rappresentative più vincenti nella storia dei Mondiali; gli azzurri hanno infatti partecipato 18 volte alla massima rassegna, vincendo in ben quattro occasioni. Dopo i successi del 1934 e 1938, in cui nell’Italia figuravano molti oriundi, è stato Enzo Bearzot nel 1982 a riportare la Coppa in Italia, vincendo in terra spagnola; infine è stato il turno di Cannavaro e compagni, nel 2006, nella nota finale contro la Francia terminata ai rigori. L’ultima partecipazione, però, non è rimasta esattamente nel cuore dei tifosi italiani: 2 punti in un girone formato da Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda, un ultimo posto difficilmente ipotizzabile alla vigilia. Quest’anno affronterà Uruguay, Inghilterra e Costa Rica nel Girone D di Brasile 2014.
LA STRADA PER IL BRASILE
La squadra di Cesare Prandelli ha ottenuto il pass per il Mondiale brasiliano grazie al primo posto nel Girone B della zona europea, piazzandosi davanti a compagini come Danimarca, Repubblica Ceca, Bulgaria, Armenia e la cenerentola Malta. Il cammino dell’Italia non è stato emozionante, non ci sono stati risultati netti in cui è emersa la superiorità rispetto a formazioni decisamente meno blasonate: questo però ci deve far sorridere, perché storicamente siamo una squadra che ha sempre dimostrato di essere grande contro le grandi, adeguandosi quindi al livello dell’avversaria. Il pareggio inaugurale contro la Bulgaria, nel 2012, non aveva fatto iniziare l’avventura di avvicinamento a Brasile 2014 sotto i migliori auspici, ma la situazione è poi successivamente migliorata dopo la vittoria per 1-3 in Armenia e, con lo stesso punteggio, in casa contro la Danimarca. Gli altri due mezzi passi falsi sono arrivati in Repubblica Ceca e in casa contro la squadra di Mkhitaryan, a qualificazione già ottenuta. Non perdere in un girone tutto sommato modesto, alla fine, può anche essere considerato un segno di maturità per la compagine del ct Prandelli.
LA DIFESA (Voto: 7,5)
È il reparto su cui, storicamente, l’Italia ha sempre fondato tutte le vittorie. A meno di infortuni dell’ultimo minuto, in porta ci sarà sicuramente Buffon, al suo ultimo Mondiale con la maglia azzurra: è il capitano della squadra e ha il compito di calare la saracinesca come fece in più occasioni nel 2006, quando fu uno dei giocatori decisivi nella vittoria del Mondiale. Le alternative sono Sirigu e Perin, entrambi però consapevoli di avere poche chance di giocare, con il numero uno del Genoa che ha vinto il ballottaggio dell’ultimo minuto con Mirante. Al centro della difesa ci sarà sicuramente il blocco juventino formato da Barzagli, Chiellini e Bonucci, così come è certa anche la presenza di Paletta, dopo la buona stagione disputata a Parma; De Sciglio è forse l’unico dei terzini puri a essere sicuro del posto, mentre rischiano Darmian e Abate hanno avuto la meglio su Pasqual e Maggio. L’esterno partenopeo ha perso il ballottaggio, complice la stagione non proprio eccezionale a Napoli, nonostante il vantaggio di poter essere utile anche in caso di utilizzo del 3-5-2. La riserva azzurra, in caso di emergenza, sarà Ranocchia.
IL CENTROCAMPO (Voto: 7,5)
Chi inevitabilmente dovrà trasformarsi a immagine e somiglianza di Prandelli dovrà essere il centrocampo; non sappiamo ancora se l’Italia si schiererà con un 3-5-2 oppure con un 4-3-1-2 – i due moduli più probabili e collaudati – ma in ogni caso qualche certezza c’è. Come Pirlo e De Rossi, imprescindibili in ogni tipo di schema; anche Marchisio e Candreva faranno parte della spedizione mondiale, e il commissario tecnico non vuole rinunciare nemmeno alle atipiche caratteristiche di Thiago Motta, mentre lo scontro virtuale tra Aquilani, Verratti, Parolo e Rômulo è stato vinto dai primi tre, dato che il mediano del Verona si è autoescluso; il mediano della Fiorentina è un centrocampista con grandi doti d’inserimento, mentre Verratti è probabilmente l’unica reale alternativa a Pirlo, con Parolo jolly da usare in caso di infortuni. Eccetto per Candreva, però, questa rosa non può contare su ali pure e questo è sicuramente un problema per il ct. Chi di sicuro non ci sarà in Brasile è Riccardo Montolivo che ha rimediato una frattura della tibia in uno scontro di gioco nell’amichevole contro l’Irlanda.
L’ATTACCO (Voto: 7,5)
Sulla carta non stiamo parlando di un reparto tra i più forti della rassegna, ma rispetto al passato è inevitabile registrare un netto passo in avanti. Balotelli sarà sicuramente la stella di questo pacchetto offensivo, complice anche l’assenza di Rossi, il quale non ha superato il taglio; ci sarà invece Cassano, un giocatore però dal quale Prandelli è sempre riuscito a ricavare molto, vedi l’ultimo campionato europeo in cui è stato per larghi tratti titolare al fianco dell’attaccante milanista. Nel campionato da poco concluso, però, si sono imposti due giocatori come Immobile e Destro; soprattutto il primo ha impressionato per la capacità di andare a segno con continuità in coppia con Cerci, la cui duttilità sarà sicuramente utile a Prandelli. Tra i due l’ha spuntata il nuovo attaccante del Borussia Dortmund. Inaspettata ma concreta la convocazione di Insigne, che ha sì concluso la stagione segnando due gol decisivi in finale di Coppa Italia, ma analizzando il rendimento è sembrato una spanna sotto rispetto a tutti gli altri, tanto che spesso non è stato impiegato titolare da Rafa Benítez.
IL CAPITANO
Gianluigi Buffon è il giocatore con più presenze nella storia dell’Italia e Brasile 2014 sarà il suo quinto mondiale; un’icona del calcio italiano, ha fatto la storia del nostro Paese nel 2006, laureandosi campione del Mondo. Proviene dalle giovanili del Parma, nel quale ha disputato 168 partite prima di trasferirsi alla Juventus, squadra nella quale ha vinto tutto a livello nazionale, fermandosi a un soffio dall’alzare anche la Champions League, persa in finale contro il Milan nel 2003. Impossibile dimenticare alcune sue parate: vedi quella su Podolski in semifinale e, poi, il magnifico colpo di reni su Zidane nei tempi supplementari della finale 2006. Baluardo della difesa, anche dalle sue parate riusciremo a capire se l’Italia potrà ambire a giocare sino in fondo oppure se sarà soltanto una meteora.
LA STELLA
Un giocatore unico nel suo genere, nonostante l’età Andrea Pirlo è sicuramente in grado di cambiare le sorti di questa Nazionale; un po’ quello che ha fatto con la Juventus, trascinandola anche grazie a qualche calcio piazzato d’antologia. Dopo le giovanili nel Brescia, si è trasferito all’Inter dove non ha avuto molta fortuna, complice una collocazione tattica sbagliata da parte degli allenatori; al Milan, invece, ha fatto la storia vincendo ben due Champions League, salvo poi trasferirsi alla Juventus una volta scaduto il suo contratto. Con la squadra bianconera ha vinto tre scudetti consecutivi, e con l’Italia ha già dimostrato di poter essere un protagonista indiscusso; fu uno dei rigoristi nella finale di Germania 2006, e nell’ultimo Europeo un suo cucchiaio, contro l’Inghilterra, ribaltò l’inerzia della lotteria dei rigori.
IL COMMISSARIO TECNICO
Terminato il Mondiale sudafricano del 2010, la FIGC ha deciso di puntare su Cesare Prandelli per risollevare l’Italia dopo la debacle mondiale. Alla sua guida è arrivato un argento europeo, dopo la sconfitta in finale contro la Spagna campione di tutto, e un bronzo nella Confederations Cup del 2013; le premesse per disputare un ottimo Mondiale ci sono tutte, ma il girone è difficile e non sarà facile strappare un buon accoppiamento negli ottavi di finale. Nella sua esperienza di allenatore di club, Prandelli si è imposto soprattutto a Parma, prima di giungere sulla panchina della Roma – dalla quale poi si dimise per stare più vicino alla moglie gravemente malata – e a Firenze, trampolino di lancio che l’ha poi portato in Nazionale.
LA FORMAZIONE TIPO (4-3-1-2)
Buffon; De Sciglio, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Thiago Motta (Verratti), Pirlo, De Rossi; Marchisio (Candreva); Balotelli, Cassano (Immobile).
VOTO GLOBALE: 7,5
L’Italia potrà contare su una difesa forte e ben organizzata, un centrocampo muscoloso a protezione di Pirlo e un attacco imprevedibile, con Balotelli e Cassano indiziati numero uno a partire dal primo minuto. Proprio l’attaccante milanista è l’uomo che più potrà cambiare il volto a questa squadra; che versione di Mario vedremo in Brasile? Quella svogliata del Milan, cioè un attaccante che prova a fare la giocata a 30 metri dalla porta, oppure quel giocatore in grado di decidere la semifinale dell’Europeo praticamente da solo, con un gol da opportunista vero e uno da fuoriclasse? Difficile dirlo, così come è difficile ipotizzare la formazione che sceglierà Prandelli. Chiellini e la difesa dovranno disputare un Mondiale perfetto, perché nonostante tutto siamo sempre l’Italia; e la storia ci insegna che, prima di tutto, per vincere abbiamo bisogno di non prendere gol.
Video: l’impresa degli Azzurri che permise all’Italia di approdare in finale all’Europeo 2012.