Verso Brasile 2014: il Messico

Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Questa volta è il turno del Tricolor“: il Messico.

AMARCORD MONDIALE
Per la Nazionale messicana sarà la quindicesima partecipazione alla fase finale dei Mondiali. È inserita nel difficile Girone A, con i padroni di casa del Brasile, la Croazia e il Camerun con cui esordirà il 13 giugno. La storia del Tri nella competizione ha sempre evidenziato buoni propositi e grandi talenti, ma il miglior piazzamento di sempre è stato raggiunto solo in casa; in Messico 1970 e 1986 la Nazionale raggiunse, infatti, i quarti di finale. Negli ultimi cinque tornei a cui ha partecipato ha sempre frenato la sua corsa agli ottavi di finale.

LA STRADA PER IL BRASILE
È arrivata con parecchi patemi d’animo la qualificazione a Brasile 2014 per la selezione messicana. Punteggio pieno nel primo Gruppo B Concacaf, dove ha strapazzato Costa Rica, El Salvador e Guyana segnando 15 gol e subendone solo 2. Molto più complicato, invece, è stato il secondo Girone unico, dove si scontrano le sei squadre arrivate prime e seconde nei rispettivi tre gironi. Quarto posto, ultimo disponibile con ripescaggio e quattro allenatori cambiati in tre mesi la dicono lunga sul cammino tortuoso dei messicani, in un girone non proprio difficile, dove sono passate direttamente squadre come USA, Honduras e Costa Rica. Lo spareggio vinto con la Nuova Zelanda (5-1 all’Azteca e 4-2 a Wellington) ha sancito il definitivo accesso alla competizione brasiliana.

LA DIFESA (Voto: 6)
Reparto difensivo certamente di esperienza quello messicano. Solo Reyes del Porto è nato negli anni novanta e ben 5 calciatori hanno già superato la soglia dei trent’anni. Partendo dagli estremi difensori possiamo evidenziare le doti di Guillermo Ochoa detto “Memo”, ex Ajaccio e ora svincolato. Escluso a sorpresa Muñoz del Club América, gli altri due portieri sono Corona del Cruz Azul e Talavera del Toluca. Una difesa che, come dicevamo, vanta un bagaglio di esperienza notevole partendo dal capitano Rafael Márquez, di cui parleremo più avanti, e Carlos Salcido del Tigers UANL, esterno sinistro che vanta più presenze di tutti nella lista dei convocati (119). Come alternativa c’è il mancino del Toluca Miguel Ángel Ponce. Al centro della difesa potrebbe ben figurare Héctor Moreno dell’Espanyol, come anche Francisco Rodríguez del Club América. A destra, invece, sarà ballottaggio tra gli altri due difensori “azulcrema”: Paul Aguilar e Miguel Layún.

IL CENTROCAMPO (Voto: 6)
Un centrocampo non certo eccelso nella qualità, ma abbastanza solido da meritare la sufficienza. Gli unici due calciatori che militano in campionati europei sono Héctor Herrera del Porto e Andrés Guardado, che ha giocato con il Valencia, ma è di proprietà del Bayer Leverkusen. Gli altri cinque centrocampisti giocano tutti nella Primera División de Mexico. Ci sono i due del León: José Juan Vázquez e Carlos Alberto Peña (il terzo, Luis Montes si è infortunato in amichevole contro l’Ecuador e lascerà il posto a Javier Aquino del Villarreal); il trequartista tuttofare Marco Fabián, che ha giocato una vita al Chivas, attualmente al Cruz Azul; il giovane promettente Isaác Brizuela del Toluca, adattabile anche come seconda punta.

L’ATTACCO (Voto: 6,5)
Vero e proprio fiore all’occhiello, l’attacco Tricolor è certamente il reparto con più qualità. Giovani dos Santos del Villarreal potrebbe essere la sorpresa di questo Messico, vista la stupenda stagione appena trascorsa con il “sottomarino giallo”. Altro osservato speciale El Chicharito Hernández, che, anche se non ha trascorso la sua migliore stagione al Manchester United, resta comunque la stella della Nazionale. Occhi puntati poi su Oribe Peralta, ex Santos Laguna ora al Club América, che è stato il vero e proprio trascinatore dei messicani nelle gare di qualificazione; i suoi 5 gol (2 all’andata e 3 al ritorno) rifilati alla Nuova Zelanda hanno di fatto qualificato la Nazionale a Brasile 2014. Completano il reparto i giovani Raúl Jimenez del Club América e Alan Pulido del Tigres UANL.

IL CAPITANO
Il capitano della squadra sarà ancora una volta il veterano giramondo Rafael Márquez. Giocatore grintoso e carismatico, può giocare in qualsiasi ruolo difensivo o come mediano, il “Kaiser di Michocán” si appresta a vivere la sua quarta competizione mondiale di fila. Esordisce nel Atlas de Guadalajara nel 1996 e tre anni dopo viene acquistato dal Monaco per 6 milioni di dollari. In 4 anni vince la Ligue 1 e la Supercoppa di Francia (1999/00) e nel 2003 la Coppa Di Francia, per poi fare il salto di qualità definitivo, arrivando a vestire i colori “Blaugrana” del Barcellona. In Spagna ha giocato 7 stagioni e fu addirittura soprannominato il “Duca di Catalunya”. Con il Barça ha vinto 4 campionati, 2 Supercoppe di Spagna e una Coppa del Re. Nel 2010, a 31 anni, cercando nuovi stimoli, ha deciso di viaggiare verso gli Stati Uniti d’America per vestire la maglia dei New York Red Bull. Dal 2012 si è trasferito definitivamente in Messico, al León, dove ha vinto il campionato Apertura 2013 e il Clausura 2014 . In Nazionale vanta 118 presenze e 15 gol e ha esordito nel 1997 contro l’Ecuador. Ha vinto inoltre nel 1999 la Confederations Cup.

LA STELLA
Certo, come dicevamo più su, non è stata la sua stagione migliore con i Red Devils e a un certo punto fu escluso dalle convocazioni, come tutti i calciatori che giocavano in Europa, ma Javier Hernández, detto El Chicharito, resta sicuramente il calciatore più talentuoso di questa Nazionale. Il canterano del Chivas vanta 58 presenze con la maglia del Tricolor ed ha collezionato 35 reti. Al suo secondo Mondiale, “El Niño de Guadalajara” potrebbe dire la sua; dopo tante partite non certo brillanti, avrà modo di mettere in mostra il suo fiuto del gol. Un ambidestro rapidissimo che ha incantato le platee di mezzo mondo e che sembra pronto e voglioso di riscattarsi.

IL COMMISSARIO TECNICO
Il tecnico del Tri è il pittoresco Miguel Herrera detto Piojo. Personaggio dal carattere forte e carismatico, ha preso il timone della Nazionale poco prima del doppio spareggio vinto con la Nuova Zelanda. Come calciatore, ha giocato sempre in Messico, prima come attaccante e poi addirittura in difesa. Una carriera iniziata nel 1985 al Coyote Neza in Segunda División de Mexico e terminata nel 2001 con l’Atlante. Proprio l’Atlante è stata la sua prima panchina, passando dopo due anni al Monterrey, in seguito al Tacos UAG, nel 2010/11 di nuovo all’Atlante e infine nel 2012 nel Club América. Il modulo adottato più frequentemente da Herrera è il 5-3-2 con i due esterni di difesa pronti a dare una mano nella fase offensiva.

LA FORMAZIONE TIPO (5-3-2)
Ochoa; Aguilar (Layún), Rodríguez, Márquez, Guardado, Salcido; Herrera, Fabián, Peña; Peralta, Hernández.

VOTO GLOBALE: 6
Nel complesso, il Messico possiede una rosa abbastanza competitiva. Il difficile Girone in cui è capitato sarà il banco di prova per una squadra che non ha certo incantato nella fase di qualificazione. L’ambiente sembra carico e il c.t. Herrera sembra fare sul serio leggendo le sue ultime dichiarazioni. La qualità del reparto offensivo mescolata con l’esperienza di molti calciatori potrebbe essere la chiave di svolta per un buon Mondiale.

Video: nel doppio spareggio tra ripescate con la Nuova Zelanda, il Messico strappa il biglietto per Brasile 2014. Qui i gol del 4-2 nella gara di ritorno a Wellington, in cui Oribe Peralta firma una tripletta, dopo i due gol messi a segno nell’andata che finì 5-1.