Verso Brasile 2014: l’Iran
Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Oggi tocca ai Leoni iraniani: parleremo infatti dell’Iran.
AMARCORD MONDIALE
Quella brasiliana sarà la quarta partecipazione per i Leoni iraniani. L’esordio fu sempre in Sudamerica, nell’edizione argentina del 1978, quando l’Iran conquistò il suo primo storico punto contro la Scozia; per rivedere la Nazionale biancoverde in un Mondiale bisogna aspettare un ventennio, quando in Francia, nel 1998, arriva anche la prima vittoria, nella sfida “politica” con gli Stati Uniti. Nel 2006, in Germania, l’ultima partecipazione, con il rammarico di non avere sfruttato al meglio un traballante Messico, soprattutto a causa del deludente pari con l’Angola.
LA STRADA PER IL BRASILE
L’Iran ha brillantemente superato le qualificazione asiatiche, poste sotto l’egida della AFC. Sfruttando un bye al primo turno ha debuttato con le Maldive, passando con un punteggio totale di 5-0. La fase successiva ha visto la nazionale guidata da Queiroz prevalere in un girone non così agevole, composto da Qatar, Bahrain e della cenerentola Indonesia. Nel raggruppamento finale, altro primo posto per l’Iran, bravo a battere per due volte la Corea del Sud e a relegare l’ostico Uzbekistan allo spareggio con la Giordania. Qualificazioni quindi convincenti per i biancoverdi, che hanno subito soltanto sette reti in 14 gare.
LA DIFESA (Voto: 5)
Il reparto difensivo presenta importanti carenze sul piano dell’esperienza internazionale, con pochi giocatori che si sono distinti nei maggiori campionati. Il portiere al momento rappresenta un’incognita: Queiroz potrebbe affidarsi all’esperto Ahmadi, il quale però non ha mai giocato fuori dalla propria patria, oppure a Haghighi, che gioca tra l’altro in Portogallo. La difesa, dall’età media abbastanza elevata, dovrebbe comporsi con una linea a quattro, con Hajsafi e Hosseini osservati speciali. Heydari dovrebbe essere il terzino destro titolare, mentre al centro sarà ballottaggio tra Montazeri e Sadeghi. Nel complesso appare il reparto meno affidabile, soprattutto contro attaccanti come quelli bosniaci e quelli argentini, rapidi e tecnici.
IL CENTROCAMPO (Voto: 5,5)
Anche qui ci sono praticamente solo over 30, ma occhio al giovane del NEC Jahanbakhsh, che si spera possa essere ben più di un fuoco di paglia in un panorama calcistico spaventato dallo scarso ricambio generazionale. A guidare la manovra ci penserà il capitano Nekounam, ora all’Al Kuwait ma con un passato anche all’Osasuna. In mediana farà coppia con lui l’arcigno Teymourian. Altri elementi importanti sono l’esterno destro Dejagah e il funambolico Shojaej.
L’ATTACCO (Voto: 5)
Per quanto riguarda la fase offensiva, Queiroz può scegliere tra l’esperienza di Ghoochannejad, vero e proprio giramondo, e i gol di Ansarifard, una certezza per questa Nazionale. Il primo è reduce da un’annata in chiaroscuro tra la massima serie belga e la Championship inglese. Il Mondiale può essere occasione di riscatto per la punta classe ’87. Ansarifard, invece, ha segnato a raffica nel campionato locale con la maglia del Tractor Sazi. Tagliato a sorpresa Sardar Azmoun, stellina classe 1995 del Rubin Kazan.
IL CAPITANO
Javad Nekounam è il trascinatore di questa squadra. Classe 1980, gioca per gli arabi dell’Al Kuwait ed è noto per la sua intelligenza tattica, oltre che per i suoi potenti tiri da fuori. Mediano basso, abbina notevoli doti in fase di impostazione all’ottimo tempismo in fase difensiva. Con la Nazionale iraniana ha giocato due Mondiali, vanta 139 gettoni e 37 reti segnate. L’apice della sua carriera lo ha raggiunto nel 2006, quando dopo il Mondiale tedesco molti club, tra cui il Tottenham, l’Hertha, il Lione e il Bayer lo cercarono, ma lui firmò con l’Osasuna.
LA STELLA
Ashkan Dejagah ha esordito con la nazionale iraniana il 29 febbraio 2012 segnando due reti nella sfida di qualificazione ai Mondiali contro il Qatar. Da quel momento l’esterno in forza al Fulham è diventato un punto fermo del Team Melli collezionando sinora 13 presenze condite da 4 reti.
IL COMMISSARIO TECNICO
L’esperienza di Carlos Queiroz può essere utile per un gruppo che non è abituato a confrontarsi ad alto livello. L’ex tecnico del Portogallo, tra l’altro, in una piazza comunque priva di pressione come l’Iran, può fare grandi cose. Queiroz, celebre assistente di Ferguson allo United, ha un po’ stentato come primo allenatore, ma con questa Nazionale le cose sono cambiate: le qualificazioni sono state superate in modo perentorio, Bosnia e Nigeria sono avversari superiori, ma poteva capitare di peggio. Il 4-2-3-1 provato nelle amichevoli pre-Mondiale potrebbe ben presto diventare un più compatto 4-5-1, cercando di colpire gli avversari in contropiede.
LA FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1)
Ahmadi; Heydari, Hosseini, Montazeri (Sadeghi), Hajsafi; Nekounam, Teymourian; Dejagah, Shojaei, Jahanbakhsh; Ghoochannejhad.
VOTO GLOBALE: 5
Il punto di forza della Team Mellì è l’assenza di pressione. Argentina e Bosnia sono le favorite del raggruppamento, anche se il secondo posto non è così impossibile. Certo, la qualità e soprattutto l’esperienza, indispensabile a certi livelli, non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi iraniani. Quel che è certo è che i Leoni iraniani daranno l’anima in campo per far sì che i loro connazionali siano orgogliosi di loro.
http://www.youtube.com/watch?v=ZykAMSfsJwg
Video: la vittoria dell’Iran in Corea del Sud, che ha permesso ai Leoni di concludere al primo posto il girone di qualificazione strappando così il pass diretto per Brasile 2014.