Verso Brasile 2014: l’Inghilterra

Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Questa volta è il turno dei Tre Leoni, gli inventori del calcio: l’Inghilterra.


AMARCORD MONDIALE
Assenti per scelta quando erano davvero i più forti di tutti, gli inglesi hanno messo in bacheca una sola Coppa del Mondo, in casa nel 1966. A volte poco concreti, delle volte sfortunati, tra gol di mano ed eliminazioni ai rigori si sono fatti la reputazione di una Nazionale poco all’altezza dei successi delle sue squadre di club, nonostante l’ingaggio recente di tecnici di fama mondiale come Sven-Göran Eriksson o Fabio Capello e aver visto indossare la casacca bianca leggende di valore assoluto quali Paul Gascoigne, Alan Shearer e molti altri.

LA STRADA PER IL BRASILE
Inserita nel gruppo H, l’Inghilterra ha chiuso al primo posto il girone di qualificazione, davanti all’Ucraina, battuta di 1 punto. La marcia di avvicinamento al Brasile, iniziata in pompa magna con 5 reti a Chișinău, ha conosciuto momenti di stanca, quali il pari interno con gli ucraini o quelli a Podgorica, Varsavia e Kiev, ma i 7 gol di Rooney sono valsi, insieme ai centri di Lampard e Sturridge, a evitare gli spareggi della zona europea.

LA DIFESA (Voto: 7)
I tifosi speravano sino all’ultimo in un ripensamento di Terry, ritiratosi dal calcio internazionale dopo l’Europeo 2012, in coda alle polemiche sulla fascia di capitano con l’ex ct Capello. Centralmente, il riferimento è Cahill, titolare nel Chelsea, ma da valutare senza il carismatico compagno di reparto. Acerbo ma versatile Jones, incerto Smalling, Jagielka dell’Everton è il favorito della stampa, ma restano le perplessità quando ci saranno da fronteggiare Suàrez o altri attaccanti di spessore. Sugli esterni, Johnson è superbo in spinta ma fragile in difesa; Baines e Shaw preferiti all’esperto Cole, che ha perso il posto a “Stamford Bridge”.

IL CENTROCAMPO (Voto: 7,5)
Come nel Liverpool quest’anno, Gerrard dovrebbe giocare davanti alla difesa. Fondamentale allora il lavoro che Henderson, titolare inamovibile ad “Anfield” dopo gli stenti degli anni scorsi, garantirà in copertura, da centrocampista tuttofare qual è. Lascia perplessi la non convocazione di Carrick, lontano dalla forma migliore, ma giocatore esperto cui affidare la palla quando scotta. Occhio al duo dell’Arsenal WilshereChamberlain, Lampard l’arma in più da inserire a partita in corso. Barkley è chiamato a ripetere in Nazionale i prodigi mostrati in campionato, così come Sterling.

L’ATTACCO (Voto: 7,5)
Sulla carta, uno degli arsenali più forti del Mondiale. Sturridge viene da una stagione e mezzo devastante, mentre Rooney è fuoriclasse di fama. Da valutare condizione fisica e intesa tra le punte, con l’ex Everton calciatore parecchio diverso a chi solitamente gioca con Sturridge. Scalpita in panchina Lambert, bomber prolifico da usare come piano B quando il gioco non gira e serve un rapace d’area di rigore. Welbeck è versatile e veloce, ma appare il meno forte dei quattro.

IL CAPITANO
Capitano del Liverpool e dell’Inghilterra, Steven Gerrard non ha bisogno di presentazioni. Potrebbe farsi sentire la delusione del titolo solo sfiorato in campionato: l’unica soddisfazione che gli manca, insieme al successo in una grande manifestazione per nazionali.

LA STELLA
Top player tra i più pagati al mondo, Wayne Rooney non ha mai confermato nelle grandi manifestazioni per nazionale le gesta da assoluto fenomeno compiute con la maglia del Manchester United, di cui ora è leader e uomo chiave: sempre acciaccato, nervoso o squalificato quando conta, Wazza se sta bene può far male a chiunque e non teme confronti con nessuno. Encomiabile il suo lavoro in fase di rientro, ha un’attitudine da guerriero ma i tifosi dei Tre Leoni gli chiedono soprattutto ciò che fa da inizio carriera: segnare, segnare tanti gol.

IL COMMISSARIO TECNICO
Tra gli allenatori inglesi attualmente in attività, Roy Hodgson è quello dal curriculum più continentale: tra club e nazionali, ha allenato in Svezia, Svizzera, Italia (Inter, Udinese), Finlandia e chi più ne ha più ne metta. Nel mezzo, grandi soddisfazioni (Fulham, West Bromwich) ma pure tonfi clamorosi (Liverpool): chiamato a tamponare l’emergenza del dopo Capello, ha assunto l’incarico di c.t. dell’Inghilterra a lungo termine e non manca di critici, che lo associano a un calcio vecchio, monotono ed eccessivamente difensivo. Rispetto alle barricate di Kiev contro l’Italia, ha inserito diversi giovani interessanti e punta sui blocchi di Southampton e Liverpool: ha ancora 2 anni di contratto, ma in caso di eliminazione al primo turno è difficile che resti.

LA FORMAZIONE TIPO (4-3-1-2)
Hart; Johnson, Cahill, Jagielka, Baines; Gerrard, Henderson (Milner), Wilshere (Oxlade-Chamberlain); Sterling (Lallana); Sturridge, Rooney.

VOTO GLOBALE: 7,5
Ricca di talento, ma sostanzialmente inesperta (eccezion fatta per alcuni veterani), questa squadra porta il peso di un nome glorioso, ma raramente vincente nella storia dei Mondiali e, non fosse per la pressione dei fallimenti precedenti e per un girone effettivamente difficile, si potrebbe parlare di possibile sorpresa. Rispetto ai campionati precedenti, la Premier League 2013-2014 ha offerto al selezionatore performance di livello da parte di molti giocatori inglesi e il gruppo appare svecchiato, giovane e frizzante: l’assenza di Terry e la mancata esperienza rispetto al blocco di veterani azzurri e uruguayani rischiano di farsi sentire. Sorprendere l’Italia a Manaus accrescerebbe la fiducia di un gruppo che, rispetto ad altre selezioni, palesa un complesso di inferiorità.


Video: il successo 2-0 sulla Polonia che ha permesso alla Nazionale inglese di strappare il pass per Brasile 2014.