Contro il pronostico di molti, New South Wales ha portato a casa gara 1 dello State of Origin 2014. A Brisbane, Queensland ha ceduto in casa e rischia ora di capitolare già nel secondo incontro, programmato per il 18 giugno a Sydney.
La formazione del Nuovo Galles del Sud, che non vince una serie dl 2005, ha iniziato male e se l’è subito vista brutta con la meta di Boyd al 5′. Insolitamente impreciso Thurston nella conversione, i Blues hanno ripreso coraggio e attaccato con ordine, disciplina e veemenza. Stupiti, i Maroons non sono stati capaci di reggere l’urto e soprattutto di arginare Brett Morris, stella dei St. George Illawarra Dragons e della nazionale australiana: la meta del gemello di Josh, anch’egli in campo al Suncorp Stadium, tagliava le gambe ai padroni di casa, incapaci di creare il loro solito gioco e azzoppati dall’uscita di Cooper-Cronk per infortunio. Se è vero che, a qualunque livello, una mediana composta da Cherry-Evans e Thurston dovrebbe fare la differenza, né il fuoriclasse dei Sea Eagles né la stella di North Queensland hanno trovato la giusta combinazione, con la conseguenza di un primo tempo dominato da New South Wales, che ha avuto a lungo il possesso della palla e le redini del gioco. Il raddoppio, firmato dal Man of The Match Jarryd Hayne, ha dato un bel segnale alla folla ospite, autorizzandola a cullare sogni di gloria. Strategico, per tirare il fiato e mettere punti in cassaforte in una partita dal punteggio basso, la scelta di calciare la penalità concessa al 26′, prontamente trasformata dal debuttante Trent Hodkinson.
Sotto 4-10 all’intervallo, la rappresentativa del Queensland è andata ad aumentare lo sforzo nella ripresa, alla ricerca di quel varco che prima o poi si sapeva i Blues si sapeva vrebbero concesso. Aumentato il vantaggio con punizione di Hodkinson in avvio di tempo, New South Wales vedeva il gap abbassarsi quando, su azione finalmente rapida e concreta, i Maroons colpivano con Boyd, per la meta della speranza: è il 57′ e adesso Brisbane esultava, ritrovava la fiducia nei suoi ragazzi. A questo punto iniziava, nella metà campo dei Blues, un vero e proprio assedio, dove anche top player di fama mondiale come Thurston e Inglis indulgevano in errori alla mano e di strategia, ma specialmente caratterizzato da salvataggi al limite del miracoloso di una difesa mai come stavolta concentrata e decisa. In altri sport si dice che “gli attacchi fanno vincere i biglietti, le difese le partite” e stavolta il concetto si applica bene al rugby league, che nella partita di State of Origin n. 100 ha visto New South Wales portare a casa una gara 1 tesa, fisica, costellata da infortuni e dominata prevalentemente in difesa: 8-12 il finale, sotto l’impeccabile direzione degli arbitri Shayne Hayne e Ben Cummins.
Statistiche alla mano, 2/3 delle serie di Origin football sono state vinte dalla vincitrice del primo confronto. Visto e considerato che gara 2 di mercoledì 18 giugno la giocheranno in casa, ora i Blues possono davvero dirsi ad un passo dall’impresa. Da quel trionfo che manca dal 2005, dalla rottura di una maledizione. Occhio però a campioni come Thurston, Cherry-Evans, Slayter, Inglis e chi più ne ha più netta: non c’è impresa, sotto la guida del grande Mal Maninga, di cui non siano capaci.
State of Origin 2014 – Gara 1
QUEENSLAND-NEW SOUTH WALES 8-12 (4-10)
Arbitri: Shayne Hayne e Ben Cummins
Man of the Match: Jarryd Hayne
Note: Spettatori: 52.111