Trentadue Nazionali, un unico obiettivo: salire sul tetto del mondo e alzare al cielo la coppa. Lo stesso trofeo sollevato da grandi capitani come Casillas, Cannavaro, Cafu, Deschamps, Matthäus, Maradona, Zoff e Pelé. Proviamo a conoscere meglio ciascuna delle squadre partecipanti attraverso due appuntamenti giornalieri, uno alle 9 e uno alle 18. Manca poco al calcio d’inizio, meglio non farsi cogliere impreparati!
Oggi è il turno dei Los Cafeteros: la Colombia.
AMARCORD MONDIALE
La Colombia parteciperà alla più importante manifestazione per nazionali per la quarta volta nella sua storia, dopo aver mancato la qualificazione alle rassegne mondiali del 2002, 2006 e 2010. Il risultato migliore lo fecero proprio in casa nostra, nelle fantastiche “Notti Magiche” di Italia ’90, quando una rete di Roger Milla permise al suo Camerun di eliminare la squadra sudamericana, che era riuscita a passare il gruppo D. In Brasile, invece, si confronterà con Grecia, Costa d’Avorio e Giappone.
LA STRADA PER IL BRASILE
La compagine soprannominata Los Cafeteros è riuscita a strappare un pass per il Mondiale 2014 grazie al secondo posto ottenuto nel girone unico della CONMEBOL, la zona sudamericana; davanti alla Colombia, si è piazzata l’Argentina, mentre alle spalle Cile ed Ecuador, qualificate così come l’Uruguay quinto classificato. Con soli 13 gol subiti, inoltre, si sono dimostrati una squadra che va al di là di un semplice attacco portentoso, ma una vera e propria compagine in grado di dare grattacapi ad avversarie quotate come l’Argentina, vedi il pari strappato a Buenos Aires nella 13/a giornata.
Il primo posto è scappato solamente nelle ultime tre giornate, quando la squadra di Pékerman si è arenata sul più bello: la sconfitta a Montevideo contro l’Uruguay di Cavani sarebbe stata anche pronosticabile – nonostante la Celeste non abbia impressionato in queste qualificazioni – ma il successivo punto rimediato col Cile, dopo essere andati addirittura in svantaggio di tre reti in casa, fa suscitare qualche dubbio sulla tenuta mentale di questa squadra. E anche nell’ultima partita, contro il Paraguay, la vittoria è arrivata soltanto grazie alle reti di Mario Yepes, uno che ha tutt’altro che confidenza con il gol. Anche in questo caso, infine, la Colombia era andata sotto nel punteggio: problema di approccio mentale?
LA DIFESA (Voto: 6,5)
Come detto in precedenza, il reparto difensivo è quello che ha dato maggiori garanzie nelle qualificazioni; in porta ci sarà sicuramente Ospina, con Mondragón e Vargas dirottati in panchina e pronti a subentrare in caso di emergenza. Per quanto riguarda la fascia destra, invece, Arias dovrebbe essere il padrone incontrastato, mentre a sinistra si presenterà nuovamente il ballottaggio partenopeo tra Zúñiga e Armero, con il primo che però è letteralmente sparito dai campi di gioco negli ultimi mesi. Il capitano Mario Yepes, qualora dovesse essere nelle condizioni fisiche per giocare, prenderà sicuramente posto al centro della difesa, affiancato probabilmente da Zapata oppure, come alternativa, Valdés: l’atleta rossonero ha alternato ottime giocate a prestazioni opache in quel di San Siro, e la vetrina internazionale potrebbe rilanciarlo a livello mondiale. Occhio anche a Balanta, ultimo difensore convocato, che nonostante la giovane età ha già ricevuto interessamenti da molti top club europei; chissà che non possa essere lui la vera sorpresa difensiva di questa squadra.
IL CENTROCAMPO (Voto: 7+)
Il reparto che dovrà, per forza di cose, salire di livello è quello di centrocampo. Sia che Pékerman decida di schierarsi col solito 4-2-3-1, sia nel caso cambi idea e si rifugi in un 4-3-3 per dare più sostanza alla mediana, con giocatori come Guarín dovranno assolutamente cambiare passo. Il nerazzurro è stato ai margini nell’ultima parte della stagione, scavalcato nelle gerarchie da Kovačić: al colombiano si rimproverava scarsa attitudine difensiva, ma siamo sicuri che al Mondiale gli stimoli saranno dalla sua parte. Al suo fianco, troverà probabilmente Sánchez Moreno, un giocatore con spiccati doti da interdittore, che ben si sposano con le caratteristiche del centrocampista dell’Inter; sulla fasce ci sono varie opportunità: Cuadrado potrebbe schierarsi a destra, con Zúñiga a sinistra (nel caso il terzino fosse Armero) e James Rodríguez dietro l’unica punta, sacrificando quindi Quintero in panchina. L’alternativa è che l’esterno della Fiorentina scali a sinistra, favorendo l’ingresso dell’ex Pescara sulla trequarti e lo spostamento dell’ala del Monaco nel suo ruolo naturale; Mejía rinforzerà la mediana dando quantità al centrocampo, mentre anche Aguilar del Tolosa e Carbonero del River Plate, subentrato all’ultimo al posto dell’infortunato Ramírez, faranno parte della spedizione.
L’ATTACCO (Voto: 7,5)
Colui il quale si è preso sulle spalle la squadra, durante le qualificazioni, è senza ombra di dubbio Radamel Falcao. Il fuoriclasse ex Porto e Atlético Madrid, però, si è infortunato con il suo club e non sarà presente in questa rassegna mondiale; Le alternative di livello non mancano, anche se di certo sono opzioni più modeste: Jackson Martínez è il candidato numero uno per prendere il suo posto, anche se le buone prestazioni di Bacca con la maglia del Siviglia hanno rilanciato le quotazioni de El Peluca. In rosa compariranno anche Gutierrez, Ibarbo e Ramos, l’attaccante dell’Hertha Berlino che ha impressionato quest’anno in Bundesliga, tanto da convincere il Borussia Dortmund a investire su di lui. Tagliato invece Muriel, punta dell’Udinese, che non ha fatto una grande stagione alla corte di Guidolin e ha pagato a caro prezzo questo ottovolante di prestazioni.
Mario Yepes rappresenta un idolo per tutti i tifosi colombiani. La sua storia in nazionale inizia nel 1999 e, 15 anni e 96 presenze dopo, guiderà il proprio Paese con la fascia di capitano al braccio. La sua carriera è iniziata nel Curtuluà, salvo poi passare nel Deportivo Cali nel 1997; poi River Plate e l’approdo in Ligue 1, dove veste le maglie di Nantes e Paris Saint-Germain, prima di arrivare nel nostro campionato nel quale abbiamo potuto vedere le sue qualità in fase di interdizione. Dopo l’esperienza al ChievoVerona, infatti, arriva la chiamata del Milan di Ibrahimović e Robinho, quello che riportò lo scudetto nella metà rossonera di Milano: nell’ultima stagione, però, si è trasferito all’Atalanta proprio per ritrovare continuità e, quindi, poter disputare il Mondiale con la propria Nazionale.
Juan Guillermo Cuadrado è un nome che sicuramente noi tifosi italiani conosciamo bene; cresciuto nell’Independiente Medellìn, si è trasferito in Italia grazie all’eccellente lavoro dell’Udinese, squadra nella quale ha però disputato solo venti partite. La sua esplosione risale ai tempi del Lecce, nel quale ha giocato in prestito, prima di passare alla Fiorentina, dove è diventato il leader dell’attacco nella squadra che sarebbe dovuta essere di Gomez e Rossi; velocità straripante e un tiro tutt’altro che di secondo livello, è l’uomo pregiato del mercato 2014, almeno per quanto riguarda il nostro Paese. Con la Colombia, nonostante l’assenza di quella che sarebbe dovuta essere la stella più brillante – ossia Radamel Falcao – vuole sicuramente togliersi qualche soddisfazione importante, giungendo almeno agli ottavi di finale; dal punto di vista personale, però, fare un grande Mondiale vorrebbe dire, salvo sorprese, l’approdo in un grandissimo club a livello europeo.
L’allenatore argentino José Pékerman ha già avuto il piacere di allenare una Nazionale a un Mondiale: chiamato a sostituire Marcelo Bielsa, infatti, egli fu il commissario tecnico che guidò la sua Argentina a Germania 2006. In quell’occasione, scelse di lasciare a casa alcuni nomi importanti come Javier Zanetti, Juan Sebastian Veron e Martin Demichelis, e la sua avventura terminò ai quarti di finale, quando uscì proprio contro i padroni di casa guidati da Jürgen Klinsmann. Si dimise subito dopo, nonostante il tentativo di resistenza da parte della Federazione argentina; dopo l’esperienze alla guida di Toluca e Tigres, la Colombia lo scelse nel 2012 come suo selezionatore in vista di Brasile 2014.
LA FORMAZIONE TIPO (4-2-3-1)
Ospina; Arias, Yepes, Zapata, Armero; Sánchez Moreno, Guarín; Rodríguez, Quintero, Cuadrado (Zúñiga); J. Martínez.
VOTO GLOBALE: 7+
La Colombia difficilmente avrà la possibilità di giocarsi la finale, complice l’assenza di Radamel Falcao. Ci sono sicuramente la possibilità di passare il girone – mettendo dietro due tra Giappone, Grecia e Costa d’Avorio – e pareggiare il miglior risultato del 1990, cercando poi di migliorarlo in base all’accoppiamento agli ottavi di finale. Le scelte del CT Pékerman sono state pressoché quelle pronosticate alla vigilia. Tutta da dimostrare, però, la tenuta psicologica di alcuni giocatori presenti in rosa, così come le prestazioni contro squadre che preferiscono difendersi piuttosto che attaccare, vedi la Grecia. Di sicuro, però, almeno sulla carta questa è una delle selezioni più forti nella storia di questa nazionale, e i presupposti per fare un buon Mondiale ci sono tutti.
Video: il rocambolesco 3-3 tra Colombia e Cile. Per i colombiani, a segno Gutiérrez e Falcao (doppietta).