Al Foro Italico di Roma, oggi, si chiude in bellezza la 71ª edizione degli Internazionali d’Italia con Serena Williams e Rafael Nadal, numeri uno al mondo e campioni uscenti, in gara per difendere i rispettivi titoli.
Seppur con cammini differenti: convincente e inarrivabile Serena, altalenante e vulnerabile Rafa, i favoriti del torneo sono lì e per spodestarli bisognerà dare il 101% come sempre. Il torneo della Williams è stato un vero e proprio allenamento, la sua superiorità lo ha fatto apparire tale; otto set vinti e un solo passaggio a vuoto, ieri, nel secondo set di semifinale con la Ivanovic, ma è stato un momento di relax causato da manifesta inferiorità delle avversarie.
E anche se la pallina è rotonda, per rubare un termine calcistico, sarà difficile che Sara Errani possa riuscire a sovvertire il pronostico nella finale di oggi. Già, Sarita, la piccola romagnola dal grande cuore, lo stesso cuore che nella gara d’esordio le ha tirato un brutto scherzo, quel cuore che l’ha portata a superare se stessa contro Li Na, il cuore che proverà a buttare oltre la rete del centrale del Foro Italico per riscrivere la storia del tennis femminile italiano, a 64 anni di distanza da Annelies Ullstein-Bossi (vincitrice degli Internazionali nel 1950). E, visto il fenomeno che avrà di fronte, è già storia che ci sia lei a provare a fermarla o, almeno, a infastidirla durante l’allenamento.
Il torneo di Nadal, invece, è stata una rincorsa continua alla ricerca di se stesso, delle proprie sicurezze; in più di un’occasione, lo spagnolo, è sembrato sul punto di cadere e in ognuna di queste, per salvarsi, ha fatto ricorso alla sua miglior prerogativa: la fisicità. Rafa è apparso in difficoltà nel mantenere la concentrazione in tutte le fasi di gara, scacciando i fantasmi solo se messo con le spalle al muro; tranne con Dimitrov, che in campo non si è visto mai.
E, a differenza della Errani con la Williams, in questo caso sarà più facile per Djokovic sovvertire il pronostico nella finale. Nole lo ha già fatto, e lo ha fatto anche sul centrale del Foro Italico nel 2011(unica finale, su otto, persa da Nadal a Roma); sarà la solita battaglia di nervi, a chi tira più forte, a chi prende più linee, come due gladiatori nell’arena a sudare per il trono di Roma.
C’è solo da aspettare qualche ora e, poi, tireremo le somme. Buon divertimento e buon tennis.