Rugby League, Inghilterra: Leeds vola in vetta alla Super League e adesso Magic Weekend

Primo vero punto di svolta nel campionato, il Magic Weekend vedrà tutte e 14 le squadre della Super League impegnate nello stesso weekend, nello stadio stadio. Ancora una volta, sede di questo speciale quanto indovinato momento del calendario sarà l’Eithad di Manchester, che dopo aver ospitato i festeggiamenti per il campionato di calcio vinto dal Manchester City riceverà la visita della crème de la crème del rugby league europeo. 

Le prime 12 giornate del campionato hanno raccontato del grande momento di forma iniziale di St Helens, brillante in diverse sfide di cartello e abile, nonostante le assenze, ad imporsi con un carattere degno dei fasti di un tempo. Alla lunga tuttavia i Saints, falcidiati dalle assenze e ora privati forse dell’effetto sorpresa, sono andati a perdere brillantezza e la testa della classifica. Intendiamoci, la stagione di Roby e compagni resta di grande livello, però rispetto a quanto mostrato a inizio stagione rubano meno l’occhio: indiziati numero uno insieme a Leeds per la vittoria finale, ma manca davvero tantissimo.

Proprio i Rhinos, per via della campagna acquisti e di una rosa lunghissima, sono in formissima e lottano su più fronti. Meglio dei campioni in carica di Wigan, 1 punto sopra i sorprendenti Saints e 5 sui sempre più entusiasmanti Castleford Tigers, i ragazzi di Brian McDermott sono caduti solo una volta in stagione e restano in pole position per la vittoria finale. L’infortunio di Burrow, giocatore di livello internazionale che vanta presenze con le maglie di Inghilterra e Gran Bretagna, avrebbe fatto del male ai Rhinos dell’anno scorso, ma l’ultima campagna acquisti ha allungato la rosa, permettendo agli elementi più flessibili e adattabili di cambiare ruolo senza perdere brillantezza. In corsa anche in Challenge Cup, Leeds fa paura per la solidità di un gruppo composto da giovani dal brillante futuro (Briscoe su tutti) e veterani che questo campionato lo continuano a dominare, dal sempreverde Peacock a Sinfield. Occhio anche a chi, come Ryan Hall, potrebbe benissimo giocare in NRL ma ha scelto di restare in Europa: sposta tanti equilibri, è semplicemente imprendibile.

Chi, rispetto alle previsioni di inizio anno, sta deludendo è Warrington: la perdita di Lee Briers si è rivelata più dura del previsto, alcuni veterani non hanno ancora recuperato e la mediana è un mistero: Tony Smith, allenatore capace tra i più rispettati nel codice, rischia di passare dal perdere una Grand-Final a lottare per l’ottavo posto. Perché uscire dai playoff sarebbe un fallimento epocale, perché la squadra c’è ma non riesce a giocare bene: nonostante il 42-10 sui Catalans nell’ultimo turno, la marea è ancora alta e i problemi restano.

Se si paragona questa stagione con il 2013, due club viaggiano in netta controtendenza: Castleford e Widnes vanno a cento all’ora e spazzano via un’avversaria dopo l’altra, con la spavalderia di chi a inizio anno pensava alla sola salvezza e un’organizzazione tattica capace di imbrigliare il più blasonato dagli avversari. In particolare i Tigers, che hanno ceduto Rangi Chase e redistribuito le responsabilità offensive, vanno fortissimo come collettivo e si godono, in casa, un ambiente caldo e indiavolato: passare per Wheldon Road è dura per chiunque, anche per chi ai playoff è abituato a starci.

Ancora insipida la stagione di Huddersfield, meno travolgente di prima ma brava a restare attaccata ai top club; né carne né pesce le due di Hull, che a Manchester giocheranno l’ennesimo derby, con in palio 2 punti pesantissimi per definire ambizioni e piani futuri.

Le zone meno nobili della classifica, da quest’anno vitalizzate dallo spettro della retrocessione, vivono in un limbo: ad oggi scenderebbero Broncos e Bulls, ma su Bradford pesa l’incognita dei 6 punti di penalizzazione per l’amministrazione controllata. Casomai la Super League decidesse, risolti i problemi societari del club 6 volte campione d’Inghilterra, di ridurre la decurtazione di punti, le distanze si accorcerebbero e sugli occhi dei Wakefield o dei Salford di turno si vedrebbe il terrore.

Fermo restando che la ‘favorita’ per retrocedere resta Bradford, classifica alla mano è difficile pensare di vedere Catalans e Red Devils retrocedere: i primi sono troppo forti in casa (e col caldo d’estate venire a giocare nel Sud della Francia sarà dura per tutti), i secondi prima o poi si sbloccheranno e raccoglieranno i frutti degli investimenti estivi. Rischia allora Wakefield, il cui organico preoccupa.

Adesso la Super League porterà armi e bagagli a Manchester, direzione Etihad Stadium: è il festival di uno sport adrenalinico e di un campionato dai mille temi.

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