Giallo Mondiale presenta… 2010: Italia, Lippi e una figuraccia da campioni… del mondo
Al primo mondiale ospitato dal continente africano, momento storico, l’Italia si presentò con la corona di campione uscente. Un onore, ma soprattutto un fardello importante con tutte le aspettative del caso. La banda di Lippi, proprio come avvenne a Bearzot nel 1986, cadde rovinosamente dopo il trionfo di quattro anni prima: se si vuole, andò anche peggio del Messico. Fuori al primo turno. Cosa accadde?
DATA: 24 giugno 2010
LUOGO: Johannesburg (Sudafrica), Stadio Ellis Park
EVENTO: Campionato del Mondo 2010, primo turno
PROLOGO
L’Italia vinse la rassegna iridata del 2006 ai rigori contro la Francia, nel tripudio azzurro di Berlino. Il condottiero di quella squadra era Marcello Lippi, che prima di assumere l’incarico di C.T. aveva vinto tutto con la Juventus. Poi la sbornia mondiale e il completamento di una grandiosa carriera da tecnico, che pochi possono vantare. Il viareggino lasciò la panchina dopo aver raggiunto la vetta, cedendo il testimone a Donadoni che traghettò la squadra fino ai quarti di Euro 2008. Concluso il biennio, il clamoroso ritorno di Lippi in sella. Un bel rischio. Ma forse inconsciamente anche il meraviglioso sogno di eguagliare il mito di Vittorio Pozzo. Il coach toscano potè ancora fare affidamento su buona parte degli eroi di Berlino, con pochissimi volti nuovi. Inoltre, come la storia aveva già raccontato, il biennio pre-mondiale senza partite ufficiali poteva essere disseminato di trappole. L’uomo su cui si basavano le fortune del centrocampo azzurro, Andrea Pirlo, si fece male poco prima dell’inizio del torneo. Brutta tegola. Ma non sarà l’unica. Il posto di Pirlo venne preso da Montolivo. Lippi impose tra i titolari anche Criscito, Pepe, Marchisio. Non bastò.
I FATTI
All’esordio, 1-1 contro il Paraguay, compagine tutt’altro che irresistibile. De Rossi rispose ad Alcaraz. La seconda tegola per Lippi si materializzò con l’infortunio di Buffon, costretto a lasciare i pali per il prosieguo della Coppa a Marchetti. Nella seconda gara contro la Nuova Zelanda, che mancava ai Mondiali dal 1982, la squadra italiana venne di nuovo bloccata sull’1-1. Con l’ultima partita da giocare, bisognava vincere. Italia-Slovacchia, agli ordini dell’inglese Webb. Si andò all’intervallo con la Slovacchia in vantaggio grazie alla rete di Vittek, Lippi provò a correre subito ai ripari, con due sostituzioni alla ripresa del gioco. Venne disperatamente inserito in campo anche Pirlo. Ma gli slovacchi non mollarono e più scorreva il tempo più assaporavano l’impresa. La seconda rete di Vittek e il sigillo di Kopunek diedero forma a un 3-1. Poi Quagliarella, neo-entrato, realizzò un bellissimo pallonetto. Ma la parola “figuraccia” stava iniziando a materializzarsi. Il risultato non cambiò, L’Italia era incredibilmente fuori al primo turno. Una delusione di spessore.
EPILOGO
Terminata la gara e ufficializzato l’ultimo posto nel girone (?!) da parte di Cannavaro & Co., ci fu Marcello Lippi che letteralmente si trasformò in un fiume in piena a microfoni accesi e, davanti ai giornalisti di tutto il mondo, si assunse in toto tutte le responsabilità di quella sciagurata spedizione. Quella fu l’ultima gara da C.T. per Lippi-bis.
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