Verso Brasile 2014 – Una Nazionale di grandi assenti

A un mese esatto dall’inizio dei Mondiali in Brasile, abbiamo deciso di creare un’ipotetica squadra composta da giocatori di livello internazionale che, causa mancata qualificazione, non potranno partecipare alla manifestazione iridata. Una rosa di assoluto livello che farebbe di sicuro strada nella kermesse brasiliana e — perché no — potrebbe addirittura arrivare a contendere il titolo.

PORTIERI – La casacca numero uno la affidiamo all’espertissimo Petr Čech del Chelsea, la sua Repubblica Ceca ha infatti mancato la qualificazione per la seconda volta di fila. Come secondo abbiamo scelto lo sloveno dell’Inter Samir Handanović, uno dei migliori estremi difensori del campionato italiano e d’Europa. Per il ruolo di terzo puntiamo su Wojciech Szczęsny, estremo difensore polacco in forza all’Arsenal, che ha battuto la concorrenza dell’ex juventino Andreas Isaksson (Svezia), del laziale Etrit Berisha (Albania) e di Volkan Demirel (Turchia) del Fenerbahçe.

DIFENSORI – Sulla corsia destra difensiva due nomi di sicuro affidamento: il polacco Łukasz Piszczek del Borussia Dortmund e il serbo in forza al Chlesea Branislav Ivanović, all’occorrenza adattabile anche al centro. A sinistra, invece, puntiamo sull’altro serbo Aleksandar Kolarov, punto fisso del Manchester City di Pellegrini, e sull’austriaco David Alaba del Bayern Monaco, nato centrocampista ma trasformato — con ottimi risultati — in esterno basso mancino. Al centro la scelta è ampia, dalla coppia del Liverpool formata da Daniel Agger (Danimarca) e Martin Škrtel (Slovacchia) al marocchino Mehdi Benatia, punto fisso della Roma targata Garcia. L’ex Udinese supera in volata il montenegrino Stefan Savić della Fiorentina, il rumeno Vlad Chiricheș del Tottenham e il duo serbo composto da Neven Subotić del Borussia Dortmund e Matija Nastasić del Manchester City.

CENTROCAMPISTI – Per la linea mediana le prime scelte sono il capitano del Napoli Marek Hamšík (Slovacchia) e il talento danese del Tottenham Christian Eriksen. Non possiamo non considerare anche il gallese Aaron Ramsey, colonna dell’Arsenal di Wenger, e l’uomo assist del Borussia Dortmund Henrikh Mkhitaryan (Armenia). Dobbiamo lasciare fuori per ovvi motivi di spazio il serbo Nemanja Matić del Chelsea, il turco Nuri Şahin del Borussia Dortmund e il ceco Tomáš Rosický dell’Arsenal. A destra fiducia incondizionata all’asso del Real Madrid Gareth Bale (Galles), utilizzabile anche sulla corsia opposta o più avanzato. Come alternativa puntiamo su Andriy Yarmolenko della Dinamo Kiev, stella della nazionale ucraina, che vince il ballottaggio con il polacco Jakub Błaszczykowski del Borussia Dortmund e con i talentuosi Mohamed Salah (Egitto) del Chelsea e Lazar Marković (Serbia) del Benfica. Sulla fascia sinistra vogliamo premiare il nazionale turco Arda Turan dopo la brillante stagione con l’Atlético Madrid, mentre come riserva puntiamo sull’esperienza del venezuelano Juan Arango, punto fermo del Borussia Mönchengladbach e formidabile tiratore di calci piazzati. Restano fuori ottimi giocatori quali l’ucraino Yevhen Konoplyanka del Dnipro oltre ai jolly della Fiorentina Juan Manuel Vargas (Peru) e Josip Iličić (Slovenia).

ATTACCANTI – In avanti ci affidiamo a un tandem a dir poco esplosivo: da una parte il fuoriclasse svedese in forza al PSG Zlatan Ibrahimović, dall’altra Robert Lewandowski, bomber polacco del Borussia Dortmund. Due giocatori che singolarmente  farebbero la differenza in qualsiasi squadra, figuriamoci insieme. Ibracadabra avvia la manovra offensiva, Lewangoalski finalizza. Non è finita qui, perché merita una chiamata anche il centravanti dell’Heerenveen Alfreð Finnbogason. Con 29 reti in 31 gare si è laureato capocannoniere dell’Eredivisie e, per poco, non è riuscito a portare ai Mondiali la sua Islanda, fermata ai playoff dalla Croazia. Dopo tre punte di peso, abbiamo pensato di convocare due attaccanti con caratteristiche diverse. Si tratta di due vecchie conoscenze del calcio italiano: l’ex Milan Pierre-Emerick Aubameyang (Gabon), una delle sorprese quest’anno al Borussia Dortmund, e il montenegrino Stevan Jovetić, reduce da una stagione altalenante tra le fila del Manchester City dopo cinque splendidi campionati con la Fiorentina. Restano a casa tre nomi di sicuro affidamento: il paraguaiano Oscar Cardozo del Benfica, il senegalese Demba Ba del Chelsea e il turco Burak Yılmaz del Galatasaray. Un’occasione l’avrebbe meritata anche la punta del Belize Deon McCaulay, capocannoniere delle qualificazioni ai Mondiali con 11 reti a pari merito con i ben più noti Van Persie e Suárez. Gol segnati contro avversari non proprio irresistibili, però siamo sicuri che il giocatore beliziano sia comunque soddisfatto del bel traguardo raggiunto.

COMMISSARIO TECNICO – Abbiamo deciso di affidare la panchina della Nazionale dei grandi assenti a Lars Lagerbäck, che per un soffio non è riuscito a portare l’Islanda alla prima storica qualificazione ai Mondiali. L’allenatore svedese ha grande esperienza internazionale avendo guidato sia la Svezia che la Nigeria nella massima manifestazione per nazionali. Ingaggiato dall’Islanda nella stagione 2011/12, ha trasformato una squadra composta da giovani di belle speranze in una solida macchina capace di eliminare nel girone di qualificazione le più quotate Norvegia e Slovenia. Il secondo posto alle spalle della Svizzera è valso il passaggio agli spareggi dove si è infranto il sogno dei Strákarnir okkar (“I nostri ragazzi” in islandese) contro la forte Croazia. Ad affiancarlo in questa esperienza c’è stato Heimir Hallgrímsson, prima in qualità di vice e poi come corresponsabile della selezione nordica fino a Euro 2016 quando Lagerbäck concluderà la sua ricca carriera da allenatore.

I 23 CONVOCATI –

Portieri: Petr Čech (Repubblica Ceca), Samir Handanović (Slovenia), Wojciech Szczęsny (Polonia);
Difensori: Łukasz Piszczek (Polonia), Branislav Ivanović (Serbia), Daniel Agger (Danimarca), Martin Škrtel (Slovacchia), Mehdi Benatia (Marocco), Aleksandar Kolarov (Serbia), David Alaba (Austria);
Centrocampisti: Marek Hamšík (Slovacchia), Christian Eriksen (Danimarca), Aaron Ramsey (Galles), Henrikh Mkhitaryan (Armenia), Gareth Bale (Galles), Andriy Yarmolenko (Ucraina), Arda Turan (Turchia), Juan Arango (Venezuela);
Attaccanti: Zlatan Ibrahimović (Svezia), Robert Lewandowski (Polonia), Alfreð Finnbogason (Islanda), Stevan Jovetić (Montenegro), Pierre-Emerick Aubameyang (Gabon).

L’UNDICI IDEALE – Optiamo per un classico 4-4-2 che in fase offensiva sembra più simile a uno spregiudicato 4-2-4 visti gli esterni impiegati.