“Sarò sempre il primo tifoso della Torres, ma dopo 21 anni di presidenza è arrivato il momento di passare la mano. A fine stagione la società avrà un nuovo gruppo dirigente. Il nostro ciclo si chiude ma sono sicuro che la Torres continuerà a essere una bandiera dello sport sardo e nazionale”.
Con queste parole, alla vigilia della partitissima col Brescia che deciderà la campionessa della Serie A Femminile 2013/2014, Leonardo Marras rompe un lungo periodo di silenzio e conferma quello che aveva annunciato già da tempo, ovvero le sue dimissoni da Presidente della Torres Femminile. Marras non vuole che però queste sue parole destabilizzino l’ambiente, anzi incoraggia le sue ragazze per la sfida di domenica che vale una stagione:
“Sono certo che ce la faranno. Conosco la grinta delle rossoblù e la loro voglia di regalarsi l’ennesimo tricolore. A Brescia sarà durissima ma io ho una grande fiducia. Le ragazze hanno dimostrato di essere persone meravigliose e spero che riescano a regalarsi lo scudetto. Sarebbe una vittoria tutta loro sulla quale poggiare il primo mattone del nuovo ciclo rossoblù.”
Dopo 21 anni, il presidente sardo fa il punto sulla stagione che sta per finire ne approfitta per lanciare un piccolo campanello d’allarme:
“Purtroppo anche noi abbiamo pagato i costi di una crisi che ha messo in ginocchio decine di società. Però le ragazze hanno tenuto duro tirando fuori un carattere che riassume il meglio di questa terra: la testardaggine, l’orgoglio la capacità di fare squadra. E’ per questo che non ho paura della trasferta a Brescia.
Credo che quasi tutti i problemi si possano riassumere in una parola: attenzione. Io in 21 anni di presidenza ho vinto sette scudetti, sette coppe Italia, sei supercoppe e tanti altri trofei nazionali. Ebbene ancora oggi la Torres non è riuscita ad avere un campo dove allenarsi e dove giocare, ne’ ad avere certezze dal punto di vista degli aiuti, diciamo così, istituzionali. Siamo costretti, da campioni d’Italia in carica, a elemosinare campi in giro per la provincia senza avere la minima possibilità di crescere. Quest’anno sono sparite dalla scena società importanti (penso alla Città dei Candelieri nella pallamano) e salteranno manifestazioni di grandi tradizioni. Anche noi siamo stati costretti a fare delle scelte e capisco l’amarezza delle ragazze. Però di più non potevamo fare. Oggi gli sponsor hanno difficoltà a mantenere gli impegni, la Regione versa i contributi con anni di ritardo e le banche hanno chiuso i rubinetti. La squadra è andata avanti grazie all’ impegno dei dirigenti e, credetemi, non è un impegno da poco. Bisogna che qualcuno nei palazzi della politica si ricordi che lo sport non è un passatempo ma un investimento nel sociale. Bisogna dare ai club certezze sui contributi, facilitare il credito e scommettere su chi ha dimostrato, sul campo, di saper fare il suo lavoro. Non si può più fare affidamento solo sulla passione di qualche presidente.”
Marras ha anche formalizzato le dimissioni da coordinatore del Dipartimento calcio femminile. “Le vicende della Torres non devono minimamente incidere sulla crescita e lo sviluppo del calcio femminile italiano. Ringrazio il presidente della LND Tavecchio, il vice Cosentino e i Colleghi del Dipartimento, con i quali, pur per un periodo breve, ho condiviso l’esperienza.”