Lazio-Verona: precedenti, statistiche e curiosità

Grande attesa all’Olimpico per una partita che varrà moltissimo. Lazio e Verona infatti sono a quota 52 insieme al Torino e si giocano quindi una bella fetta di Europa League nello scontro diretto dell’Olimpico. I biancocelesti in particolare non possono davvero permettersi errori, dato che hanno già perso all’andata con gli scaligeri e hanno gli scontri diretti a sfavore contro il Toro.

I PRECEDENTI – Lazio e Verona si sono affrontate nella massima serie a Roma 18 volte, con 10 vittorie laziali, 6 pareggi e 2 vittorie esterne. L’ultimo precedente risale al 2002 e fu un pirotecnico 5-4 con le reti di Stam, Lopez, Stankovic (doppietta) e Crespo per la Lazio a cui risposero Frick, Colucci, Cossato e Adailton. L’ultimo pareggio invece è quello a reti bianche del 1990, mentre l’ultima vittoria dei veneti è lo 0-1 del 1984 firmato da un’autorete di Podavini. I migliori marcatori nella storia della partita sono l’ex laziale Crespo e l’ex scaligero Zigoni, con 4 gol segnati.

LE STATISTICHE – Come detto, entrambe le squadre sono a quota 52. La Lazio però ci è arrivata con un cammino di 14 vittorie, 1o pareggi e 11 sconfitte, mentre il Verona di vittorie ne ha messe insieme 16, a fronte di 4 pareggi e 15 sconfitte. Le reti segnate dai biancocelesti sono 49, mentre il Verona ne ha segnate 58. I gol subiti invece sono rispettivamente 47 e 58. I migliori marcatori sono Candreva a 12 e Toni a 19. Il Verona però ha in rosa il portiere più impegnato della serie A, visto che Rafael guida questa speciale classifica con 148 parate. Il migliore dei laziali è Marchetti con 55, a cui si possono sommare le 38 di Berisha per arrivare a un totale di 93 parate dei portieri laziali.

Sarà dunque una partita con la posta in palio altissima, in una fase della stagione nella quale probabilmente gli scaligeri non pensavano di arrivare a giocarsi così tanto. Ma l’appetito vien mangiando e, al cospetto di una squadra sempre immersa in una atmosfera piuttosto delicata, gli scaligeri hanno il dovere di provare a giocarsela fino all’ultimo.

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Luigi Recchia