Ciclismo: Simon Gerrans vince la Liegi-Bastogne-Liegi
La Cote de Saint Nicholas, la salita degli italiani, oggi poteva fortificare la propria nomina e sancire un trionfo tricolore, utile a riportare entusiasmo tra i tifosi delle due ruote. Così purtroppo non è stato. Questione di metri, quelli conclusivi in cui è sfumato il sogno di Giampaolo Caruso e si è realizzato quello di Simon Gerrans, primo australiano a vincere la Liegi-Bastogne-Liegi, giunta alla 100a edizione.
Un vero peccato che siano dovuti tornare a mani vuote Giampaolo Caruso e Domenico Pozzovivo, principali protagonisti nel momento più importante della corsa, dopo l’annullamento della fuga odierna tra i cui componenti ha visto un tenace Matteo Bono. Il ciclismo, però, è anche questo. L’attacco dei due, a 5.5 km dal termine, appariva importante anche grazie alla poca collaborazione alle loro spalle dopo la dura selezione tenuta dal gruppo. La coppia tutta italiana ha mantenuto una decina di secondi di vantaggio, ma la fatica accumulata ha finito per fare la differenza proprio sull’ultimo km. Pozzovivo è stato il primo a cedere, mentre Caruso ha cercato di tenere. Il siciliano della Katusha ha resistito al primo attacco di Daniel Martin, finito sull’asfalto sull’ultima curva, ma poi non ha potuto nulla sul cinico sorpasso di Simon Gerrans sul rettilineo finale.
L’australiano è finito sul gradino più alto, lasciandosi alle spalle Valverde e il solito Kwiatowski ormai abbonato ai piazzamenti. Per Caruso un quarto posto onorevole, ma dal sapor di medaglia di legno e con una punta di amarezza a fine gara: “Ho lavorato duro e ho trascurato tutti per essere al top in queste classiche. Torno a casa con grandi emozioni. Dentro di me ho vinto la Liegi, ho creduto fino all’ultimo.”
Delusione identica per Gasparotto, uno dei tanti che ha pagato l’alto ritmo di corsa tenuto dal gruppo principale: “Quest’anno sono stato più brillante, ma sono arrivato all’arrivo un po’ al gancio. Mi sono mancate le gambe alla fine. Mi dispiace per Caruso. Sulla mia prova mi aspettavo qualcosa di più.” Dello stesso avviso Vincenzo Nibali, che si è mantenuto sempre nelle prime posizioni: “Una Liegi un po’ diversa da tutte le altre. Fino alla fine eravamo in tanti, molto tirata dall’inizio. In volata non avevo le gambe per sprintare. Ritmo elevato, noi abbiamo cercato di fare la nostra corsa. Gerrans sfrutta le sue qualità per fare al meglio la propria corsa. Noi italiani siamo sempre un po’ sfortunati.”
Alla 100a edizione della Liegi-Bastogne-Liegi è mancata, per la grande delusione del pubblico di casa, la presenza di Gilbert sul podio finale. Il belga ha sofferto la marcatura stretta ai suoi danni e ha cercato di rispondere, mandando allo scoperto il suo compagno di squadra Samuel Sanchez. La sfortuna, invece, è di nuovo contro Rui Costa e Rodriguez; il primo finisce coinvolto in una caduta e saluta con largo anticipo, il Purito, forse ancora alle prese con i postumi della caduta all’Amstel lo segue subito dopo. Ora il ciclismo si sposta in Romandia in attesa del grande appuntamento con la corsa rosa.
Ordine d’arrivo finale
1. Gerrans
2. Valverde
3. Kwiatowski
4. Caruso
5. Pozzovivo
6. Slagter
7. Kreuziger