ESCLUSIVA MP.it – Intervista a Daz Fisher, head coach della Spagna (rugby league)

Prosegue senza sosta il nostro viaggio all’interno del mondo del rugby league. Questo sport cerca di anno in anno di diffondersi in tutta Europa, in un’espansione testimoniata dal crescente successo di competizioni come l’Euroshield e in generale dal lavoro della Rugby League European Federation.

Se la recente Coppa del Mondo, vinta dall’Australia in finale contro la Nuova Zelanda nel prestigioso scenario di Old Trafford, ha visto la partecipazione di tantissimi atleti professionisti appartenenti all’elite di NRL, Super League, Championship e campionati statali australiani, la diffusione del rugby a 13 all’infuori delle sue roccheforti passa soprattutto attraverso scenari inusuali e nuovi, quali Germania, Russia, Serbia, Spagna e così via.

A questo proposito, abbiamo avuto occasione di scambiare quattro chiacchiere con Daz Fisher, Scholarship Coach dei Wakefield Wildcats ma soprattutto capo allenatore della Spagna, creatura nuova, fresca e pronta a migliorare e crescere. Gli abbiamo posto, grazie alla collaborazione della federazione spagnola, diverse domande sullo stato dell’arte nella penisola iberica e sul movimento “tredicista” in generale. Dagli sforzi di professionisti del rugby in zone non esattamente patrie di questo sport c’è solo da imparare e ci auguriamo che questa intervista dia a Fisher e al suo prezioso lavoro la giusta visibilità.

 

Daz, i numeri del rugby league in Spagna sono in crescita in questi anni? Come vanno le cose?

Grazie della domanda: le cose stanno andando veramente bene e sì, il numero di giocatori che praticano il league sta crescendo, ancora di più grazie all’appeal delle prime partite internazionali programmate. Lo sviluppo sta migliorando e attrae interesse nel paese. 

La Spagna non è terra tradizionale di rugby. Quando ha iniziato la gente ad apprezzare il codice?

Tutto il rugby in spagna è rugby a 15. A poco a poco, i giocatori e le società stanno accettando l’idea di due tipi di rugby. La nostra stagione di league è svolta durante l’off season di rugby union e coi club lavoriamo per organizzare il campionato e mantenerlo in crescita e competitivo. 

A proposito di rugby, a che punto sono i rapporti tra le due discipline? Ci sono giocatori che praticano sia il 13 che il 15?

Stiamo cementando i rapporti, sempre di più e vogliamo rassicurare i club di rugby union che non è nostra intenzione “rubare” i giocatori, far loro cambiare codice, ma lavorare in collaborazione gli uni con gli altri. I rugbisti trarranno beneficio dalle partite fuori stagione e saranno più in forma e più abili di prima. Le squadre si stanno accorgendo della differenza che porta un lavoro comune.

Parlando di giocatori, ce ne è qualcuno che può diventare, un giorno, professionista? 

Ci sono dei giocatori dotati di molto talento in Spagna e penso davvero che, una volta fatta esperienza, qualcuno possa raggiungere lo status di professionista.

Di primo acchito, immagino che la vicinanza dei Catalan Dragons e della comunità del rugby league della Catalogna francese vi stia aiutando. È così?

Chiaramente contribuisce. Aiuta a diffondere il passaparola e facilita la comunicazione con i giocatori di origine franco-spagnola. Spero, prima del 2015, di poter costruire delle relazioni e collaborazioni, un po’ come accade tra Inghilterra e Scozia nel Regno Unito. A livello di club lavoro per i Wakefield Wildcats e capo allenatore è Rich Agar: è bello avere l’allenatore della Francia come capo, è una cosa che aiuta a farsi i contatti e a dialogare. Abbiamo un coach anche a Tolosa e sta costruendo un rapporto con dei giocatori che hanno origini spagnole. 

Come sono i rapporti tra la federazione spagnola e le altre federazioni nazionali europee?

Stiamo costruendo buone relazioni con le squadre europee e ci fa davvero piacere l’aiuto di quelle squadre che hanno voglia di viaggiare e venire a sfidarci. Speriamo di continuare a far crescere lo sport a livello continentale e di imparare da quei paesi che già si sono organizzati. Ci arrivano offerte da tutta Europa per giocare e questo è veramente un bene per lo sviluppo.

A questo proposito, in Novembre hai dichiarato al Wakefield Express che “se si guarda a quanto ha fatto l’Italia negli ultimi anni, credo che si possa fare lo stesso anche in Spagna. Se lo sport decolla lì, allora è una cosa importante”. 

Quella mia dichiarazione si riferiva a quanto è bello che il rugby league abbia preso piede in Italia. Hanno inaugurato un campionato nazionale e sono andati a crescere velocemente, sino alla fantastica Coppa del Mondo. È qualcosa che secondo me possiamo usare come esempio, un obiettivo da raggiungere nei prossimi anni. 

Appunto, il campionato. Per radicare un movimento forte, è necessario avere una lega stabile e competitiva. Sta migliorando il livello del campionato spagnolo?

Sono d’accordo e infatti il campionato di Spagna sta migliorando, passo dopo passo. Per esempio i Valencian Warriors, squadra formata da lungo tempo, avevano battuto il CRAC (Alcoy) con ampio scarto in un’amichevole prestagione; ora che il campionato è partito, molti giocatori hanno scoperto il league e ora hanno un po’ più di esperienza e lo stesso CRAC ha sconfitto i Warriors nella prima giornata: una vittoria che mostra quanta strada è stata fatta nel giro di pochi mesi. 

Tornando alla Spain Rugby League, quando e come hai iniziato a lavorare con la nazionale? 

Le negoziazioni con Aitor Davila della AERL iniziarono l’anno scorso (2013), sullo stato dello sviluppo del gioco, su dove volevamo arrivare. Da grande sostenitore della diffusione del rugby league nel resto del Regno Unito e il progetto Spagna mi attirò. Iniziammo a parlare di questa idea, inviai il mio curriculum vitae e mi fu offerta la posizione di Head Coach. La mia prima visita in Spagna avvenne in Dicembre e mi incontrai col mio assistente Matt Dulley, oltre che con la dirigenza dell’AERL. Da allora vado in Spagna tutti i mesi, lavorando con il board della AERL sullo sviluppo del gioco per costruire una base per la nazionale.

Hai trovato dei giocatori all’estero che, grazie a origini spagnole (parents/grandparents rule, ndr) possano indossare la casacca della Spagna? Avere degli uomini con un esperienza da professionisti aiuterebbe. 

Ne abbiamo alcuni e c’è chi, tra i giocatori professionisti di origine spagnola, si è detto interessato a giocare per la Spagna. Questi giocatori sono nei nostri piani per il 2015, ma siamo anche seriamente convinti che ci serve costruire prima una base in Spagna, coi giocatori che giocano il nostro campionato e saranno questi a scendere in campo nel 2014. 

Leggo ora che giocherete la prima partita internazionale contro il Belgio, a fine maggio. Verrà considerato un Test Match vero e proprio?

Assolutamente sì, saremo in Belgio il 24 maggio e l’8 giugno replicheremo in casa nostra. Entrambe sono considerate, dalla RLEF (Rugby League European Federation, ndr), gare ufficiali e non vediamo l’ora di scnedere in campo. 

Veniamo a te. Lavori anche come Scholarship Coach dei Wakefield Wildcats (squadra di Super League, ndr) e sei capo allenatore dello Yorkshire County Under 19, oltre che degli Eastmoor Dragons ARLFC. Come puoi destreggiarti tra questi incarichi e quello con la federazione spagnola?

Alleno a tempo pieno, 7 giorni a settimana e lo faccio per la passione per questo sport. Ogni tre settimane scendo in Spagna e nel frattempo sono a Wakefield e Eastmoor; il mio lavoro con lo Yorkshire non inizia se non a fine anno, anche lo scouting e il reclutamento sono sempre in corso. A Wakefield il club è fantastico, le persone che lo mandano avanti sono grandi e capiscono che ogni coach, dal primo all’ultimo, ha bisogno di migliorare e imparare. Siamo consapevoli che più imparo io più imparano gli altri allenatori e questi miglioramenti si trasmettono ai giocatori. Ritengo l’aggiornamento degli allenatori importante tanto quanto quello dei rugbisti. Eastmoor è uno dei miei club amatoriali d’origine, lì ho un gruppo di assistenti tutti con dell’esperienza professionale e sono felice di lasciargli le chiavi del regno quando sono in Spagna. 

Daz ti ringrazio e ti dico in bocca al lupo per la Spagna. Spero in futuro di vedervi giocare la Rugby League World Cup.

Ringrazio te per il tuo tempo. Per il mondiale, ci spero anch’io: è uno dei nostri obiettivi sul lungo periodo. 

 

PER facilitare la diffusione dell’intervista all’estero, riportiamo il testo in inglese dell’intervista. 

 

Daz, have Spain rugby league numbers increased these years? How are things going?

Things are going really well thank you, yes the numbers of players attracted to league are increasing, even more so with the attraction of our first internationals on the arison. The development is improving and attracting interest across Spain.

Spain is not a traditional rugby heartland, when has people started to like the code?

The rugby in Spain is all union, little by little players and clubs are taking to the idea of two codes of rugby. We run our competition of league during the union off season and we’re working with clubs to prepare and keep the league growing and competive.

What about the relationship between rugby league and rugby union in Spain? Do the players usually practice both codes?

We are building good relationships more so as we reassure the union clubs we don’t intend to steal players to swap codes but work in conjunction with each other. The players will benefit from the games in the off season and will be fitter more skilled than they have ever been and clubs are noticing the difference that working together could produce.

Is there some player down there who can become a professional one day?

There are some very talented rugby players in Spain and i do think that once with experience, yes, some possibly could achieve professional status.

I believe having the Catalan Dragons and the French Catalonia rugby league community so close to the border is helping you, isn’t it?

Yes it does help, it’s helping spread the word and commuticate with France/Spanish origin players. I am hoping before 2015 we can build relations and work together just as England and Scotland would in the UK. I coach at Wakefield Wildcats and the Head Coach is Rich Agar and that’s great to have the French Head Coach as your boss, this again helps with contacts and communication. We also have a coach at Toulouse who is also building relations with players who have Spanish origin.

Have you found players from abroad who, via some Spanish heritage (parents/grandparents rule), can play for Spain? Having some players with professional background would help the game. 

Yes we have quite a few players who have shown interest in playing for Spain who have Spanish origin in the professional game. The players from outside Spain will come into our plans in 2015 as we are big in the belief we must build our platform in Spain first and the players from within Spain will play in the games in 2014.

How are the relationship between Spain Rugby League Federations and the other European National Federations?

We are building good relations with teams in Europe, we are very pleased with the help from teams that are willing to travel to play us. We are hoping to continue growing in Europe and learn from countrys that have been established some time. We are attracting offers to play across Europe and that is great for our development.

How and when did you start your work with the Spain National Team?

I began negotiations with Aitor Davila of the AERL in August last year(2013) on where the development was and where they wanted to be. I am big on development in the UK and the project of rugby league in Spain attracted me. We began talking about the project and i sent my CV and was offered the position of Head Coach on the back of it. I made my first visit to Spain in December and met with my assistant Matt Dulley and the board of AERL and i’ve been to Spain every month since, working with the AERL board on the development and building the platform for the national side.

Foto Federazione Italiana Rugby League

Last November you told the Wakefield Express“If you look at what Italy have done in recent years then I believe that the same can be done in Spain. If the sport takes off there then I think it could be massive”. What did you mean?

My quote was about how great the rugby league has taken off in Italy, they started the domestic league and its rapidly grown to where they had a fantastic World Cup. Its something i believe we could look at Italy as a great example where we could be and what we could achieve in the next few years.

To build a strong movement, it is necessary to have a strong and competitive domestic league. Is the level of the Spanish Championship improving?

Yes I agree and the championship is improving step by step and one instance is that the longest formed league side the Valencian Warriors beat CRAC(Alcoy) comfortably in a preseason friendly and now the championship has kicked off, players have come into the code and players are a little more experienced, CRAC beat the Warriors in the opening round and just shows how far the club has come in space of a few months.

I now realise your playing your first International against Belgium at the end of May. Is it gonna be considered a full International Test Match?

Yes thats correct we travel to Belgium on the 24th May and they return the fixture on the 8th June respectively. They are both fully sanctioned official RLEF fixtures and we are just looking forward to the games and are pleased to get these games confirmed.

You also work as Scholarship Coach for the Wakefield Wildcats and head coach of the Yorkshire County U19’s and Eastmoor Dragons ARLFC. How do you combine these jobs with the one in Spain?

I coach full time 7 days a week and i do it for the passion of the game. I commute every three weeks to Spain and inbetween i’m at Wakefield and Eastmoor, my work with Yorkshire doesn’t start till the back end of the year but the scouting/recruitment is all year round. At Wakefield it’s a fantastic club and the people who run it are great and understand that every coach no matter who they are needs to develop and learn and we agree the more i learn as other coaches do, then that’s something we can pass on to the players at the club. I believe coach development is just as important as player development. Eastmoor is one of my grassroots amateur clubs and i have a group of assistant coaches all with experience some pro and im happy to hand the reigns over when im in Spain.

Thank you Daz and good luck with Spain. I hope to watch them playing Rugby League World Cup football in the future.

Thank you, and thank you for your time. Yes me also, the World Cup is one of our targets for the future.