Il nostro viaggio in terra verdeoro alla scoperta delle 20 squadre che prenderanno parte all’imminente Brasileirão 2014 parte proprio da qui, dallo stato di San Paolo, probabilmente il più prestigioso e blasonato del Brasile. Ben 4 le squadre dello stato Paulista con il solo Santos (l’unica squadra ad arrivare in finale nell’appena trascorso Paulistão 2014, il cui titolo è spettato a sorpresa all’Ituano) dislocato in periferia e Corinthians, Palmeiras e, ovviamente, São Paulo nella città omonima. Iniziamo allora ad esaminare, una per una, le quattro squadre di San Paolo.
SAO PAULO – Il primo club per eccellenza, se non altro per nome, avrà come primo obiettivo quello di tornare ad esserlo sul campo. Le carte in ‘rosa’ ci sono tutte ma manca ancora quella cattiveria e quel cinismo indispensabili per competere con squadre del calibro di Santos, Internacional, Flamengo e Cruzeiro. Il campo già da questa settimana ci darà certo qualche indicazione in più.
4-3-3 Rogério Ceni; Douglas, Rodrigo Caio, Antonio Carlos, Alvaro Pereira; Maicon, Souza, Ganso; Alexandre Pato, Osvaldo, Luis Fabiano. All. Mauricy Ramalho.
Stelle e astri nascenti – Inutile dire che di stelle, intese come punti di riferimento se ne possono intravedere nel São Paulo più di una, ma forse la più significativa rimane quella che brilla attorno al quarantunennne Rogério Ceni, quest’anno alla sua ultima stagione prima di appendere al chiodo scarpini e annesse speranze di infilare ancora qualche traiettoria particolare su calcio piazzato. Spazio, invece, agli astri nascenti che occupano ogni porzione di campo, a partire dal giovane Rodrigo Caio in difesa, al centrocampista Wellington e all’attacco con Ademilson pronto a scalpitare; oltre al già citato Lucas Evangelista, potrebbe esplodere poi il giovanissimo Boschilia, salito quest’anno dal settore giovanile insieme ad Ewandro.
Giudizio e prospettive – Dare un giudizio prima del fischio d’inizio di un Brasileirão è sempre impresa ardua e molto dipenderà dal rendimento di alcuni singoli come ad esempio il tentennante Pato; tuttavia la squadra c’è – nel caso delle ‘grandi’ non potrebbe essere altrimenti – e con alcuni meccanismi ben oliati potrebbe avere più di qualche soddisfazione in questo Brasileirão 2014.
SANTOS – Nel Paulista 2014 è stata, insieme al Palmeiras, certo la squadra apparsa più in forma, dimostrando anche una tendenza al gol non indifferente e ‘matando’ spesso gli avversari sommergendoli di reti. Tuttavia, ciò che ancora non sembra esserci appieno è la giusta continuità e maturità, continuità che ora, in questo Brasileirao 2014, il Santos ha la possibilità di dimostrare.
4-3-3 Aranha; Cicinho, Neto, David Braz, Mena; Arouca, Alison, Cicero; Geuvanio, Thiago Ribeiro, Leandro Damião. All. Oswaldo de Oliveira.
Stelle e astri nascenti – La stella santista più scintillante è sicuramente il bomber ex Inter Leandro Damião, anche se non lo è come punto di riferimento per la squadra; da questo punto di vista il capitano Edu Dracena e l’esperto Arouca sembrano certo assolvere meglio il compito, anche se non va trascurato il grande apporto che Leandro può dare per la crescita dei tanti giovani attaccanti di casa Santos. Sembra questa, infatti, l’attività più riuscita e prolifica in casa Santos, tirare su un potenziale offensivo fuori dal comune, valorizzarlo in campo e attendere l’offerta giusta per fare plusvalenza; certo creare altri Neymar non è cosa facile ma i vari Neilton, Geuvanio, Gabriel – soli 17 anni per lui -, Giva, Andrade, sono tutti, chi più chi meno, chi già in procinto di esplodere chi ancora in penombra, potenziali futuri pezzi da 90. A centrocampo, ad affiancare i superstiti del vecchio Santos Arouca e il sempre determinante Cicero – quest’ultimo ancora incerto riguardo al proprio futuro, con il Flu già da un po’ sulle sue tracce -, sono di nuovo pezzi pregiati e giovani costruiti in casa come il giovane Alison o il trequartista Leandrinho, tutta gente che potrebbe a fine competizione ringraziare questo Brasileirão 2014 per avergli concesso il definitivo salto di qualità.
Giudizio e prospettive – Anche in questo caso non si trascende troppo nel pronosticare una stagione ricca di soddisfazioni; certo le amarezze sono sempre dietro l’angolo, ma questo Santos sembra aver trovato – nonostante la sconfitta nella finale paulista – il giusto mix di esperienza e talento che può portarlo a competere per i vertici del Brasileirão.
CORINTHIANS – Il Timão è ancora immerso in pieno medioevo con pochi spiragli felici su questo Brasileirão 2014. Un Campionato 2013 da dimenticare come anche l’ultimo Paulista in cui il Corinthians non è riuscito a qualificarsi neanche alle fasi finali. La nota positiva è che, una volta toccato il fondo, è difficile poter far peggio e le potenzialità per rimettersi in pista ci sono tutte. Il miracolo può avvenire, ma la testa avrà certo la sua importanza.
4-4-2 Cassio; Fagner, Cléber, Gil, Fabio Santos; Renato Augusto, Ralf, Guilherme, Jadson; Luciano, Romarinho. All. Mano Menezes.
Stelle e astri nascenti – La stella non può che rimanere Renato Augusto, una delle poche cose a non cambiare mai in questo Corinthians, anche se con ritmi alterni, e che potrebbe indirizzare verso la strada giusta questa squadra con la prospettiva di tornare ad essere ciò che era solo qualche anno fa, aiutato anche dal nuovo acquisto Elias, sicuramente uno dei nodi essenziali in chiave rinascita per il Timão 2014. Non possono mancare le giovani promesse con Romarinho e Guilherme oramai consacrati e stessa sorte è toccata al giovane Cléber in difesa, mentre potrebbe essere l’anno giusto per l’esplosione di giovanissimi del calibro di Luciano o di Léo e Paulo Victor in attacco, ma attenzione anche la corsia di Igor nel reparto difensivo.
Giudizio e prospettive – Forse la squadra più difficile da valutare. Oltre alla ‘mano’ di Menezes tanto è cambiato anche in campo e tutto sta e starà nel capire se si verranno a creare le giuste alchimie fra i giocatori proprio sul rettangolo di gioco; la sensazione, però, è positiva e si ha l’impressione che, quasi a sorpresa, il Corinthians possa finalmente risorgere dalle e sulle sue bianche ceneri.
PALMEIRAS – Dopo un anno di purgatorio il Verdão risale nella massima competizione e, a giudicare da come è partito nel Paulistão 2014, non sembra volerla giocare con la sola speranza di rimanerci. Le qualità non mancano e sono unite alla giusta dose di esperienza per far sì che questo mix esplosivo possa far davvero male anche alle ‘big’ di questo Brasileirão 2014. Staremo a vedere.
4-4-2 Fernando Prass; Wendel, Lucio, Tiago Alves, Juninho; Bruno Cesar, Wesley, Marcelo Oliveira, Valdivia; Leandro, Alan Kardec. All. Gilson Kleina.
Stelle e astri nascenti – La stella principale è probabilmente il gioiello oramai ex Benfica Alan Kardec, uno in grado di garantire al Verdão una continuità realizzativa indispensabile per tenersi a galla nella zona alta della classifica; tuttavia l’esperienza di Lucio e di Bruno Cesar aiuteranno senz’altro a mantenere la concentrazione necessaria in campo. Sul fronte giovani promesse impossibile non menzionare il duttile attaccante classe ’93 Leandro, in procinto di esplodere, mentre sulle corsie difensive gli occhi saranno puntati sul giovane Juninho e sul giovanissimo Luis Felipe, cresciuto proprio nelle giovanili del Palmeiras; occhio infine, sempre sul fronte difensivo, al centrale appena diciannovenne Thiago Martins che sembra aver la stoffa per diventare qualcuno e può certo imparare tanto dalla coppia difensiva tittolare Lucio-Tiago Alves.
Giudizio e prospettive – Torna in auge il Palmeiras e con esso l’entusiasmo dei suoi tifosi, desiderosi di misurarsi di nuovo con le ‘grandi’ di sempre; inevitabile che questo entusiasmo, unito alle forze e alle buone prospettive del campo, possa donare linfa vitale al Verdão per reggere il passo di squadre del calibro di Santos, Flamengo, Cruzeiro e Internacional. Sarà dura, ma le premesse per fare un campionato al di sopra delle aspettative sembrano esserci.