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Juventus, Pirlo: “Lascio la Nazionale dopo il Mondiale”

Andrea Pirlo ha parlato in esclusiva al Daily Mail annunciando il suo ritiro dopo il Mondiale di Brasile: “Dopo i Mondiali mi ritirerò dal calcio internazionale. Prima di quel momento nessuno deve permettersi di dirmi di fermarmi. Fare parte di una squadra che appartiene a tutti mi fa sentire bene. Spesso è meglio del sesso: dura di più e se finisce male non può essere solo colpa tua. Prendete Cassano, ha detto di essere stato a letto con 700 donne ma non è stato più chiamato dall’Italia. Può essere felice? Io non lo sarei”.

Il centrocampista della Juventus ha anche parlato del suo passato con la maglia dell’Inter e quella del Milan: “All’Inter durante la prima stagione con Simoni giocavo spesso. Poi arrivò Lucescu, che preferiva i giocatori più vecchi. Castellini pensava fossi ok mentre Hodgson sbagliava a pronunciare il mio nome, chiamandomi “pirla”, forse conoscendo meglio di altri allenatori la mia natura. Ricordo l’anno in cui cambiammo 4 allenatori in un anno. Mi svegliavo la mattina e non sapevo che allenatore potevo ritrovarmi. Al Milan? Ho pensato di ritirarmi dopo la finale di Instabul, niente aveva più senso. La colpa per molti era dovuta alle mosse da ballerina di Dudek durante i rigori ma col tempo ci rendemmo conto che avevamo da biasimare soltanto noi stessi. Cosa successe quella sera non lo so, l’unica cosa certa è che abbiamo reso possibile l’impossibile: un suicidio di massa. Eravamo distrutti, ma il peggio sarebbe arrivato dopo: insonnia, depressione, rabbia, senso di vuoto. Avevamo inventato una nuova malattia con sintomi multipli: la sindrome di Istanbul”.

Infine una battuta sul suo passaggio sfumato al Chelsea: “Era il 2009 e Carlo Ancelotti era appena arrivato a Londra. Mi voleva a tutti i costi e io avevo accettato. Ma allo stesso tempo Berlusconi mi disse: “Resta, abbiamo appena preso Huntelaar. E poi, Andrea, è appena andato via Kakà e non puoi andare via anche tu. Sei il simbolo del Milan e se vai via anche tu sarebbe un enorme danno di immagine”. Ancelotti mi volle a tutti i costi ma il costo fu insormontabile. In più il Milan voleva nella trattativa Ivanovic e il Chelsea non aveva intenzione di privarsene. Dissi a Berlusconi che il mio contratto col Milan stava scadendo e che il Chelsea mi avrebbe offerto un quadriennale. “E qual è il problema? E’ possibile ottenere lo stesso con Galliani” mi rispose. Come sapete, qualche anno dopo sono finito alla Juventus”.