L’ultimo atto è stato scritto e i caratteri indelebili con cui è stato vergato lasciano inevitabilmente rimpianti e amaro in bocca a più di qualcuno; stiamo parlando ad esempio del Vasco da Gama, fino all’ultima più che in partita e con la strada già spianata dal gol a metà della ripresa di Douglas su calcio di rigore che si vede calare un sipario nero proprio al 90′, quando Marcio Araujo trova il tap-in vincente che regala al Flamengo – in virtù del piazzamento migliore nella stagione regolare – l’ennesimo trofeo, quello Carioca, da alzare al cielo. Il Bacalhau non potrà certo digerire facilmente un boccone così amaro – considerando anche la posizione irregolare di Araujo sulla rete dell’1-1- dopo aver già pregustato quella che sarebbe stata una vittoria al sapore di rivincita in vista anche del prossimo Brasileirão che vedrà l’assenza del povero Vasco.
A dover mandar giù il boccone amaro – e quasi allo stesso modo – anche l’Atlético Mineiro di Ronaldinho che impatta anche nella finale di ritorno sullo 0-0 contro la Raposa e – sempre grazie al piazzamento durante la stagione regolare – concede, dopo il Brasileirão 2013, al Cruzeiro di mettere in bacheca anche il Mineirão per un comincio di campionato – il Brasileirão 2014 – nel migliore dei modi da parte dei celesti.
Nel campionato Gaúcho ci si attendeva certo un maggiore equilibrio fra le due potenze della competizione anche in virtù del risultato d’andata che certo penalizzava il Grêmio (1-2 il risultato in casa dei Tricolores), ma non toglieva troppe speranze di rimonta all’Imortal; la partita, invece, dopo appena una mezz’ora di gioco, ha visto affermarsi sempre più i Rossi di Porto Alegre con D’Alessandro ad aprire le marcature e Alex a chiuderle per un risultato finale di addirittura 4 reti a una per l’Internacional. La voglia di riscatto è già grande sulla sponda tricolore di Porto Alegre e l’imminente Brasileirão non mancherà di fornire occasione per conferme e riscatti.
Chi, però, può gioire più di tutti è senza dubbio l’Ituano. La ‘piccola’ squadra di Itu ha dipinto di rossonero questo Paulista 2014, partendo prima in sordina, ma facendosi sempre più gruppo, sempre più unito e arrivando alla qualificazione per le fasi finali. C’è chi lo ha dato per battuto in partenza già con il Botafogo SP, ma così non è stato, il Palmeiras anche – nonostante la grande forma mostrata lungo tutta la stagione – non è riuscito ad arginare i Rubro-Negro e, alla fine, sarà stato un mezzo miracolo o la grande voglia di ribalta del Galo di Itu, ma l’Ituano è riuscito, nonostante l’1-0 del Santos in questa finale, a mettere ko anche il club santista, mettendo in bacheca il secondo Paulistão della sua storia. Onore e complimenti a questa piccola grande squadra.