Icardi ha “matado” Maxi Lopez

Dopo aver inflitto l’ultimo colpo al suo rivale, esce dall’arena gremita di gente. Una folla anomala: le urla sono di disprezzo, non di acclamazione. Eppure ha appena vinto la sua battaglia dominando l’incontro, ha vinto da unico vero protagonista.
Così come un torero, non ha avuto pietà del toro che gli si è parato di fronte e l’ha “matado” con due colpi ben assestati. Ma lo stadio non era lì a fare il tifo per lui questa volta, bensì per il toro ormai morente. E le mani messe lì, di fianco alle orecchie, dopo i due colpi (gol) inflitti al rivale sono peggio di qualsiasi pugnalata.
La folla lo insulta, ferita nell’orgoglio e nell’animo per la cocente sconfitta. Ma lui esce fiero e trionfante: quest’oggi l’arena è sua.

Il riassunto della giornata di Mauro Icardi in Sampdoria-Inter può essere visto così. Lui, il torero, come unico uomo al comando. L’altro, Maxi Lopez, come toro sconfitto dopo essersi battuto e averci provato in ogni modo. Loro, i tifosi della Samp, come l’arena impazzita di rabbia nei confronti del “traditore”.

Sia chiaro, il parallelismo tra Icardi e Maxi Lopez con un torero e un toro è ovviamente voluto. Gli ambiti, le circostanze, le colpe e le responsabilità dei loro problemi privati non ci interessano e non ci devono interessare.

Maxi e la Sampdoria tutta ci hanno provato, si sono dimenati come un vero toro infuocato di rabbia alla vista di una tela rossa. Ma Handanovic e le due pugnalate di Icardi hanno spento le velleità e il furore dei blucerchiati.
La punta argentina, nello specifico, ha dimostrato ancora una volta di più che, alla fine, contano i fatti e non le chiacchiere fatte tra social network e giornali. Ha fatto parlare gli altri e ha assestato una tremenda doppietta che ha, di fatto, spento l’avversario e la partita.

L’altro, invece, ha sentito troppo la tensione di un rapporto che va oltre il campo di gioco. Il rifiuto alla stretta di mano con il rivale durante il saluto tra le due squadre è stato solo il preludio a uno sportivo bagno di sangue. Il rigore sbagliato l’apice della frustrazione. Le due pugnalate del torero Icardi il colpo finale.

Chissà se alla fine il toro, a terra morente al centro dell’arena, non si sia pentito di non averla messa solo sul piano sportivo.
La competizione ha bisogno di concentrazione. Ed è proprio quella che ieri è mancata a Maxi Lopez.

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Francesco Mariani