Home » Grifo Perugia, intervista alla Presidentessa Roscini

Pubblichiamo come Redazione l’intervista a Valentina Roscini, Presidente della squadra femminile Grifo Perugia che approfitta del turno di sosta, per fare un primo bilancio della stagione e programmare la prossima.

A cinque giornate dalla fine e con dieci punti di svantaggio, rispetto all’ultima posizione, che vale l’accesso ai play-out, per la Grifo Perugia l’obiettivo salvezza sembra essere ormai irraggiungibile. Non si è ancora di fronte ad un sentimento di rassegnazione, ma la realtà è piuttosto chiara per continuare a fare voli pindarici. Nell’attesa, l’obiettivo di onorare la maglia rimane prioritario; come è giusto iniziare a pensare al futuro, magari approfittando del turno di sosta della prima squadra, rispetto agli impegni ufficiali. “E’ evidente – ammette la Presidente Valentina Roscini – che la nostra strada verso la salvezza è sempre più difficile. Mancano cinque partite e cercheremo di giocarle al massimo per fare più punti possibili, anche se sappiamo che il distacco dalla zona play-out è piuttosto ampio. Purtroppo, quest’anno, abbiamo pagato a caro prezzo degli errori nella gestione di alcune partite importanti, senza contare che in altre situazioni, ci è mancata un po’ di fortuna. Dopo la riforma dei campionati, che ha previsto sei retrocessioni su sedici squadre, sapevamo che sarebbe stata molto più dura rispetto all’anno scorso. Se retrocederemo? La serie B non cambierà i nostri piani. La nostra società punta molto sul settore giovanile e continuerà a farlo anche senza la vetrina della massima serie. Tra i cadetti, daremo ancora più spazio alla linea verde, cercando di sfruttare l’ottimo lavoro che è stato fatto, ad esempio, con la formazione Primavera. Senza dimenticare, che dietro stanno crescendo calcisticamente delle bambine davvero interessanti“.Dopo la storica promozione in serie A e l’altrettanto importante salvezza conquistata sotto la gestione Scapicchi, la Grifo è pronta per iniziare a scrivere un altro importante capitolo della propria storia. “Non posso dire che la retrocessione non mi lasci l’amaro in bocca, ma credo che lo sport, come la vita quotidiana, sia fatto di cicli, di sogni che nascono, crescono per poi finire e lasciare spazio ad altri ancora che rinasceranno con l’entusiasmo e la volontà di riprendere il volo. Se mi guardo indietro posso solo dire a tutti, collaboratori, dirigenti, atlete: grazie. Perché fare ciò che abbiamo fatto in questi tre anni è stato immenso, abbiamo lottato, raggiunto il sogno di 20 anni di attività con grande dignità, il massimo impegno e pura  passione e soprattutto con le sole nostre forze. Abbiamo raddoppiato il numero di atleti tesserati, abbiamo fatto conoscere all’Umbria uno sport messo ai margini  e troppo spesso ignorato.  E non è la serie in cui si gioca che fa la differenza , la differenza la fa il modo con cui si affronta ogni sfida, il modo in cui ci si rialza dopo la sconfitta, la passione che ci portiamo dentro. La squadra sotto questo aspetto ha recepito il messaggio: dignità e rispetto per la maglia fino alla fine. Poi, sarà quello che sarà“.