Nel 2010 qualcuno rilasciò questa intervista: “Carolina sarà delusa, ma anche noi che abbiamo creduto in lei lo siamo, è in queste occasioni che si vedono le campionesse, e forse lei non lo è”. Si trattava di Gianni Petrucci, in quel periodo Presidente del Coni, che esprimeva con delle dure parole la delusione dei dirigenti sportivi italiani per il risultato negativo ottenuto da Carolina Kostner ai giochi olimpici di Vancouver. Un attacco pesante, espresso forse ancora a caldo, e decisamente ingiusto nei confronti di un’atleta, del suo impegno e del suo tentativo di inseguire un sogno lungo tra tante difficoltà.
A quattro anni di distanza quelle stesse parole sono tornate d’attualità per eliminarle definitivamente dopo la splendida medaglia di bronzo olimpica, vinta da Carolina Kostner nonostante la poca fiducia nei suoi confronti da parte di qualche addetto ai lavori. Quattro anni duri post delusione canadese e con lo scandalo doping che ha colpito il fidanzato Alex Schwazer. La Kostner, però, è stata l’esempio perfetto di chi non si è lasciato abbattere e dalle sconfitte è riuscito a rialzarsi e a costruire le proprie vittorie.
Un 2014 assolutamente da non dimenticare. Tutto è iniziato a Budapest in gennaio con il terzo posto europeo dietro le ragazzine terribili russe. Un avviso verso ciò che sarebbe arrivato un mese dopo. La lunga attesa di Sochi. In molti l’abbiamo seguita con trepidazione ed estrema attenzione. Il timore alla vista di quei pattini che riprendevano contatto con il ghiaccio dopo aver piroettato in volo. Il tempo trascorso fino all’esibizione dell’ultima pattinatrice e poi finalmente la gioia per la medaglia ottenuta, lasciando stare le polemiche per quei giudici un po’ troppo benevoli nei confronti della pattinatrice di casa.
Sabato mattina abbiamo avuto la fortuna di poter rivivere quelle stesse emozioni. Inchiodati davanti al televisore ancora una volta, stavolta carichi dal fresco successo mondiale della coppia Cappellini-Lanotte. Abbiamo fatto una smorfia per quella caduta dopo il triplo toe-loop e per un paio di salti singoli a testimoniare il calo d’intensità della nostra azzurra. Tutto, però, è stato cancellato successivamente da quel sorriso e da quelle movenze, perfetta fusione del gesto atletico con la passione verso questa disciplina, che ha dato tanto alla Kostner.
Non è stato oro, ma poco importa. Carolina regala ai colori italiani un’altra medaglia e noi non possiamo far altro che scusarci per ciò che i rappresentati istituzionali dello sport italiano sono stati in grado di pronunciare in passato. Forse quella di ieri potrebbe essere la sua ultima apparizione sul ghiaccio o forse no, nelle prossime settimana sapremo la verità, ma ora gustiamoci questo terzo posto e concediamo un sincero GRAZIE alla nostra atleta.
E non scordiamo un GRAZIE anche ad Anna e Luca per quell’orgoglio nazionale che danzava sulle note di Rossini.