Atalanta, qual è il tuo segreto?

Contro il Bologna è arrivata la sesta vittoria di fila che lancia l’Atalanta a 46 punti a ridosso della zona Europa League. Risultato straordinario quello ottenuto dai ragazzi di Colantuono che mai in serie A avevano inanellato una serie di vittorie consecutive così alto e i tifosi stanno sognando traguardi non previsti a inizio stagione. Qual è però il segreto di questa squadra? Proviamo ad analizzarla punto per punto.

IL TECNICO, STEFANO COLANTUONO – Se una squadra ottiene sei vittorie di fila e si trova, a sette giornate dal termine, a ridosso della zona Europa League, qualche merito il tecnico deve per forza averlo. A inizio stagione Colantuono ha provato a cambiare il suo sistema di gioco passando dal consueto 4-4-1-1 dello scorso anno a un più aggressivo 4-3-3. I risultati non pagano e nelle prime 5 gare arriva solo una vittoria con il Torino. Da mister intelligente, qual è mister Colantuono, ritorna al suo vecchio modulo e rispolvera quel Maxi Moralez che tanto aveva fatto bene nella sua prima stagione italiana quanto aveva deluso nella passata stagione. Dalla gara vinta contro l’Udinese finalmente la squadra trova una quadratura, un equilibrio che gli permette di pareggiare contro Inter e Roma e trasformare Bergamo nel fortino invalicabile (chiedere al Napoli) che ha permesso questa ascesa culminata con le sei vittorie consecutive con ChievoVerona, Lazio, Sampdoria, Inter, Livorno e Bologna. In tutto questo è riuscito a valorizzare i “vecchietti” Moralez, Cigarini, Brivio e Denis e a lanciare nel calcio che conta il regista Baselli e l’attaccante De Luca. Insomma, cosa si vuole di più da un tecnico?

I GIOCATORI – Sì, è vero. Per fare una grande squadra ci vuole una grande società e un grande allenatore. In campo però ci vanno i giocatori e quelli dell’Atalanta stanno ottenendo dei rendimenti al di sopra delle aspettative. Denis si sta confermando l’attaccante perfetto per i meccanismi dei nerazzurri: 11 le reti del Tanque in 29 partite condite anche di 4 assist. Dietro di lui tanta qualità. Moralez sembra ritornato quel giocatore che aveva stupito tutti due stagioni fa con giocate sopraffine, assist e qualche gol che non guasta mai. De Luca che, nel momento decisivo della stagione, ha finalmente dimostrato tutte le sue qualità. Sulle fasce Bonaventura, Raimondi prima ed Estigarribia poi stanno vivendo la loro stagione migliore. Al centro Cigarini gestisce il pallone come pochi, Carmona è un mastino che ha imparato pure a segnare mentre Baselli ha tutto il futuro davanti ma ha già dimostrato di essere più che all’altezza per giocare nei grandi palcoscenici di Serie A. Ultimo, ma non d’importanza, è quel Migliaccio che ha equilibrato qualità ed esperienza. In difesa la stagione dei centrali Yepes (molto criticato al suo arrivo dai tifosi), Stendardo e Lucchini si sta dimostrando di alto livello. Sulle corsie laterali è finalmente esploso Brivio che si è guadagnato pure uno stage con la Nazionale di Prandelli. Sulla destra invece si sono alternati Nica e Benalouane (ricordate le sue prestazioni con il Cesena?). Finiamo con Consigli, portiere che ogni anno si riconferma ad altissimi livelli, ma incredibilmente le “grandi” non prendono in considerazione per fortuna dei nerazzurri.

IL DIRETTORE GENERALE, PIERPAOLO MARINO – Quando il presidente Percassi ha deciso di affidarsi all’ex dg del Napoli ha fatto l’affare della sua vita. Pochi soldi spesi, pochi acquisti, ma sempre mirati alla funzionalità della squadra e del mister. Nella scorsa estate gli acquisti principali sono stati cinque: Nica e Yepes per il reparto difensivo, Baselli, Migliaccio e il riscatto di Cigarini per la mediana. Soldi spesi pochi (quasi 5 milioni di euro), rendimento alto. Nel mercato di gennaio due arrivi in prestito (Benalouane dal Parma ed Estigarribia dal Deportivo Maldonado) e l’investimento su Bentacourt, giovane di belle speranze del PSV.

I TIFOSI – Per chiudere non si può menzionare i tifosi dell’Atalanta. I loro supporto non lo fanno mai mancare, cantano e incitano la squadra dal primo all’ultimo minuto di ogni partita. Incredibile l’affetto dei sostenitori che, al ritorno dalla trasferta di Bologna, si sono riversati in piazza per manifestare tutta la loro gioia per una squadra che sta regalando emozioni che mancavano da tempo in quel di Bergamo. Vero, quando si vince è più facile star vicino alla propria squadra, ma i tifosi bergamaschi hanno sempre sostenuto la squadra anche all’inizio di stagione dove questi non c’erano.

Published by
Demetrio Bertuletti