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ChievoVerona, Corini: “Ci siamo esposti al contropiede contro un Milan in crescita”

Eugenio Corini non sembra troppo preoccupato per la meritata sconfitta del suo Chievo maturata a San Siro. In sala stampa entra anche nel discorso tattico, e spiega perché ha scelto uno schema all’apparenza difensivo. 

Ecco nel dettaglio le sue parole:
La terza partita in sei giorni ci ha un fiaccati. Per noi la partita col Bologna era vitale, il Milan è più abituato a giocare con questa frequenza e aveva più forza nelle gambe. Quando loro ripartono in contropiede danno il meglio, e per noi è diventato difficile rimontare quando nel nostro miglior momento abbiamo preso il secondo gol. Ho visto la partita con la Fiorentina, il Milan quando si chiude compatto può far male in ripartenza.
Ho una lista di tre nomi per i rigoristi, Thereau era in panchina ma di solito è il rigorista principale e si è portato sul dischetto. Ciò non toglie che quel rigore dovesse tirarlo Paloschi. 
Il nostro sviluppo tattico nell’ultimo periodo è questo schema, il 5-3-2. L’ho scelto perché Rigoni mancava per squalifica, e mancava anche Guana. Non volevo, giocando a quattro a centrocampo, finire i centrocampisti e non avere riserve. Ho scelto questo sistema per ribaltare il gioco con Bentivoglio, cosa che lui fa ottimamente. E in effetti nella gestione della palla e nell’attaccare lo spazio abbiamo fatto una buona partita, ma sotto subito nel punteggio ci siamo esposti per forza di cose al contropiede rossonero.