Weah si sfoga su Twitter: “Uno scandalo questo Milan, io cambierei tutto e partirei da zero”

Il giorno dopo la dolorosa e inevitabile uscita del Milan dalla Champions League per mano dell’Atletico Madrid di Diego Simeone, sono piovuto le solite critiche e polemiche sul gioco, giocatori, società e quant’altro.

Una sola voce si distingue da questo mare di polemiche contro i rossoneri, una sola voce che in poche ore è stata condivisa dalla stragrande maggioranza dei tifosi del Diavolo. La voce è quella di una bandiera rossonera del passato, vincitore tra l’altro di un Pallone d’Oro, George Weah, che dal suo profilo Twitter non le manda certo a dire sfogandosi così: “Sono triste, molto triste, è una crisi molto grande questa del Milan se non sapete giocare cosa fate ancora lì in campo – tuona l’ex attaccante del Milan dal 1995 al 2000 – Dove finirà questa squadra? E’ veramente uno scandalo questo Milan, mi dispiace ma io cambierei tutta la squadra e ricomincerei da zero. Ora attaccheranno tutti Seedorf ma lui non ha assolutamente colpe, una cattiva abitudine italiana, la colpa è solo dei giocatori che non ci mettono la testa in quello che fanno“.

Parole pesanti quelle di Weah che poi rincara la dose con gli ultimi Tweet: “Adesso capisco le parole di Boban, i giocatori non sono più come lo eravamo noi, ora pensano soltanto ad avere una bella macchina, un bello stipendio, ad essere su tutti i giornali non dimostrando niente in mezzo al campo. Mi ricordo i miei primi anni, nonostante facessi gol non ricevevo un soldo ma a me non importava, a me importava dormire col pallone, mangiare col pallone perché lui era il mio migliore amico e lo è ancora. E non il denaro o il lusso stravagante – conclude il calciatore liberiano – Tutte stupidaggini, se non sapete godervi il campo allora fate una cosa, andate a casa a giocare alla Playstation, lì siete sicuramente più bravi. Mi scuso per lo sfogo ma dovevo dire tutte queste cose, sono stato un giocatore del Milan, ho vinto un Pallone d’Oro ed è al Milan che sono diventato Weah. Per questo sono arrabbiato, sono un figlio del Milan così come del Psg e del Monaco, sono le mie case, le mie famiglie e un figlio difende sempre la propria famiglia“.