È tutto pronto. Il grande circo della Formula 1 sta per partire, mancano pochi giorni. Quando in Italia sarà l’alba di venerdì 12 marzo si comincerà a fare sul serio con le prime prove libere della stagione, sul circuito di Albert Park, a Melbourne, in Australia.
Grandi novità, quest’anno. La più importante è l’introduzione dei motori Turbo.
Si ricomincerà da zero: tutti i team partono alla pari, o quasi. Strano a dirsi (con tutte le novità tecnologiche che ci sono in Formula 1) ma i motori adottati dagli undici team iscritti saranno soltanto 3. Sì, avete letto bene: solo 3 motori per 22 auto. È vero che anche nelle stagioni passate le squadre “minori” ottenevano dai team “maggiori” i propulsori da utilizzare per il mondiale, ma erano motori vecchi di una o più stagioni. Quest’anno, con la modifica dei regolamenti, si parte da zero, non ci sono motori già utilizzati da “prestare”, ma tre o più squadre alla volta avranno lo stesso propulsore. È ovvio che, poi, ogni scuderia potrà apportare le modifiche che desidererà e che rientreranno nei limiti del regolamento, ma mai come quest’anno la differenza la farà il telaio.
Per darvi un’idea più precisa della composizione delle scuderie, con annessa dotazione motoristica, vi riportiamo un breve elenco. Questi sono i 3 motori con i rispettivi team che ne usufruiranno:
Renault Energy F1: Red Bull Racing, Lotus F1 Team, Toro Rosso, Caterham.
Mercedes PU106A Hybrid: Mercedes, McLaren, Sahara Force India, Williams.
Ferrari 059/3: Ferrari, Sauber, Marussia.
Ulteriore modifica del regolamento prevede che, da questa stagione, i motori da utilizzare nell’intero arco della stagione saranno al massimo 5 a monoposto, e non 8 come nel 2013. Se una della squadre dovesse usare il sesto motore (e il settimo, l’ottavo e via dicendo) sarà costretta a partire dalla pitlane. Anche in questo caso c’è una modifica dal vecchio regolamento che prevedeva la retrocessione di 10 posizioni in griglia. Solo il cambio di una parte dei propulsori determinerà la retrocessione di 10 posizioni.
Altra importante modifica che riguarda i motori sarà il diverso utilizzo del KERS che, non solo cambierà nome in ERS, ma sarà utilizzabile (con maggior potenza di prima) per ben 33 secondi a giro, a differenza dei 6 secondi degli anni scorsi.
Pochi giri per questi tre motori, grandi difficoltà nei test di febbraio a Jerez, tant’è che anche noi siamo d’accordo con la tesi che, quella di domenica a Melbourne, sarà una gara decisa dalla durata dei tre propulsori, ancor prima della velocità e delle prestazioni delle singole monoposto.