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Ciclismo, Tirreno-Adriatico 2014: nel segno della tradizione

Quando si sceglie una strada sicura e affidabile, cambiare per cambiare non vale la pena. Questo deve essere stato il pensiero di Mauro Vegni, responsabile tecnico-sportivo dell’area ciclismo di RCS Sport nel disegnare la Tirreno-Adriatico 2014, edizione numero 49. Confermati infatti rispetto allo scorso anno la cronosquadre iniziale (sebbene con sedi di partenza e di arrivo invertite), l’arrivo di Porto Sant’Elpidio al penultimo giorno e la crono conclusiva sul lungomare di San Benedetto del Tronto. Nel mezzo, comunque, vi sono interessanti novità. Dopo la prova dedicata alle squadre del giorno iniziale, con partenza a Donoratico e arrivo a San Vincenzo, la seconda tappa con arrivo a Cascina è dedicata ai velocisti. Gli sprinter avranno a disposizione anche la sesta e penultima tappa di Porto Sant’Elpidio. Si annuncia grande spettacolo nelle tre frazioni centrali della “Corsa dei Due Mari“. La terza tappa si conclude ad Arezzo, con l’ultimo chilometro che prevede una salita del 5% di pendenza, punta massima dell’11% e un tratto in pavé. E’ solo l’antipasto dei due giorni successivi. Nella quarta frazione si arriva in salita a Cittareale. Un’erta lunga 4 chilometri, con pendenza media del 6,4% e punte del 9,4% proprio dove verrà posto il triangolo rosso indicante l’ultimo chilometro. La grande novità della Tirreno-Adriatico è prevista alla quinta tappa. Dopo Montelupone, la “Corsa dei Due Mari” scopre un altro muro. Si tratta di quello di Guardiagrele. Gli ultimi 14oo metri della frazione prevedono una pendenza media del 14,6%. Ma i primi 600 metri saranno terribili. Pendenza media del 22,2%, punte del 30%. Dati che fanno venire il mal di gambe solo a leggerli. E i corridori dovranno affrontare il muro anche avendo la salita di Passo Lanciano nelle gambe. Se questa tre giorni non fosse necessaria per stabilire il “Re dei Due Mari” 2014, toccherà all’ultima tappa, la cronometro di San Benedetto del Tronto di 9,1 chilometri a far chiarezza in classifica.

L’ordine dei partenti è di primo ordine. I principali favoriti parlano tutti la stessa lingua: lo spagnolo. Saranno infatti i colombiani Nairo Quintana (Movistar) e Rigoberto Uran (Omega Pharma – Quick Step) e gli spagnoli Alberto Contador (Tinkoff-Saxo) e Daniel Moreno (Katusha) quelli più accreditati a portarsi a casa la maglia blu e il trofeo del “Tridente“. Proveranno a contrastarli Richie Porte (Sky, con due gregari di eccezione come Henao e Wiggins), gli olandesi Mollema e Gesink (Belkin), l’australiano Evans (BMC), i francesi Pinot (FDJ) e Rolland (Europcar), il belga Van den Broeck (Lotto-Belisol), l’irlandese Daniel Martin (Garmin-Sharp) e il portoghese Machado (NetApp). Possibili sorprese possono arrivare dal polacco Kwiatkowski (Omega Pharma – Quick Step), vincitore della “Strade Bianche” disputatasi sabato e dal colombiano Arredondo (Trek) mentre c’è curiosità per sapere se lo svedese Lovkvist (IAM) e il tedesco Gerdemann (MTN-Qhubeka) torneranno ai livelli delle stagioni passate. E l’Italbici? Ci affidiamo all'”usato sicuro” con Ivan Basso (Cannondale) e Michele Scarponi (Astana), con quest’ultimo che avrà come compagno anche un Fabio Aru da seguire attentamente. Anche se la freccia migliore al nostro arco potrebbe essere Domenico Pozzovivo (Ag2r – La Mondiale), apparso pimpante in salita nella “Roma Maxima” di domenica scorsa. Speriamo che l’assenza di Vincenzo Nibali, che ha rinunciato a difendere il proprio trono per disputare la Parigi-Nizza (una scelta effettuata per cominciare a prendere confidenza con le strade di Francia in prospettiva Tour), non si faccia sentire. Nutrita e di altissima qualità anche la pattuglia dei velocisti. Tre nomi su tutti: Mark Cavendish (Omega Pharma – Quick Step), André Greipel (Lotto-Belisol), Marcel Kittel (Giant-Shimano). Praticamente il top della categoria. Tenteranno di infastidire i tre “mostri sacri” il francese Demare (FDJ), il tedesco vincitore della Milano-Sanremo 2013 Ciolek (MTN-Qhubeka) e i nostri Modolo (Lampre-Merida), Appollonio (Ag2r – La Mondiale) e Colbrelli (Bardiani-CSF Inox). Tranquilli, non ci siamo dimenticati di Peter Sagan. Lo slovacco della Cannondale guida la truppa di coloro che proveranno a ritagliarsi uno spazio tra gli sprinter e gli uomini di classifica. Una truppa che vanta nomi pesanti come Gilbert (BMC) e il duo della Lampre-Merida formato da Diego Ulissi e Filippo Pozzato.

Sulla carta, si annuncia una Tirreno-Adriatico scintillante. Speriamo che la strada confermi le attese.