Il PAOK gioca alla grande, Olympiakos ancora KO

L’Olympiakos arriva a Salonicco con la grossa chance di portare a casa il titolo con sei giornate di anticipo, dopo la sonora batosta subita in casa nel derby contro il Panathinaikos. Michel dà riposo a Campbell e Perez, inoltre deve fare a meno di Holebas, Marcano, Maniatis e Olaitan: dentro Papadopoulos, Bong e Ibagaza. Il PAOK del neo-tecnico Georgiadis torna al 4-4-2, con Stoch ancora fuori, la coppia Salpi – Klaus in avanti e il rientro di Miguel Vitor in difesa. Da segnalare alcuni momenti di tensione tra polizia e ultras di casa.

BOTTA E RISPOSTA – In un Toumba strapieno e caldissimo, va in scena un primo tempo piacevole ma un po’ nervoso, che aumenta di intensità col passare dei minuti. Il PAOK appare determinato, l’Olympiakos soffre l’intraprendenza avversaria, vedendosi però annulare la rete del vantaggio per fuorigioco di Valdéz. Entrambe le squadre subiscono due forfait anzitempo: Ibagaza e Lazar lasciano il campo per problemi muscolari. I padroni di casa giocano bene e vanno molto vicini al gol grazie ai bolidi di Kaçe e Natkho (splendido tiro al volo), ma soprattutto con una grande azione di Lucas, conclusa con un tiro di Athanasiadis, che sfugge al pressing del difensore. Ciò nonostante, è l’Olympiakos a segnare l’1-0 al 33′ grazie a un siluro di Andreas Samaris, dopo un’azione caparbia di Pérez. Tutta la squadra dedica il gol a Michael Olaitan, svenuto durante il derby di domenica. Tempo tre minuti e il PAOK pareggia: un lungo colpo di testa in avanti trova il buco difensivo di Manolas, Athanasiadis entra in area e fredda Roberto in uscita. I nervi sono molto tesi, ma la gara resta godibile.

IL NERVOSISMO HA LA MEGLIO – A inizio ripresa, il primo aspetto sovrasta nettamente il secondo: i battibecchi sono continui e il signor Kakos, col suo solito piglio risoluto, estingue ogni minima fiammella. Insaurralde deve ringraziare due o tre angeli custodi quando viene solo ammonito per aver rifilato un pugno sul volto di Ndinga, reo di averlo spinto. L’inerzia della gara resta a favore dei padroni di casa, sospinti da un tifo indiavolato. L’Olympiakos ha difficoltà a uscire dalla propria metà campo e, anzi, la sua retroguardia deve lavorare sodo. Michel getta nella mischia Campbell sperando nel cambio di marcia: intuizione giusta, ma non basta. La girandola di cambi influisce sulla partita e all’85’ arriva il 2-1 bianconero: Natkho scodella in area, Bong anticipa l’uomo ma, nello spazzare, serve involontariamente di testa Tzavellas, che fulmina Roberto con un rasoterra potente e preciso. Tempo un altro paio di ammonizioni e la partita si chiude con un altro rimpianto per l’Olympiakos, apparso poco lucido e rinunciatario. A Salonicco, invece, si può aprire la festa: il 4-0 dell’andata è vendicato.

Il tabellino:

PAOK SALONICCO – OLYMPIAKOS PIREO: 2-1 (1-1)
PAOK (4-4-2):
Glykos 6; Skondras 6, M. Vitor 6,5 (83′ Kitsiou sv), Insaurralde 6, Tzavellas 7,5; Lucas 6,5, Kaçe 6, Lazar sv (23′ Katsouranis 6), Natkho 6,5; Salpingidis 6,5, Athanasiadis 7 (81′ Hoesen sv). A disp.: Georgiadis, Vukic, Stoch, Gspourning. All.: Georgiadis.
Olympiakos (4-2-3-1): Roberto 6,5; Salino 5, A. Papadopoulos 6,5, Manolas 5,5, Bong 5; Ndinga 5,5, Samaris 6,5; Ibagaza sv (13′ Pérez 6,5), Machado 5, Fuster 5 (81′ Pelé sv); Valdéz 6 (72′ Campbell sv). A disp.: M. Torres, A. Papazoglou, Megyeri, Scepovic. All.: Michel.
Arbitro: Anastasios Kakos.
Marcatori: 33′ Samaris (O), 36′ Athanasiadis (P), 85′ Tzavellas (P)
Note: ammonizioni:
Kaçe, Insaurralde, Athanasiadis, Lucas (P), Machado, Salino, Manolas, Pérez (O)