Immaginate di andare in pasticceria e di ordinare un bel dolce. Magari una torta. Una di quelle torte farcite che fanno salire i trigliceridi solo a vederle. E immaginate che la torta in questione sia stata prodotta con tre strati di pan di spagna. Ebbene, miglior metafora per descrivere la Parigi-Nizza edizione 2014, che prende il via domani, non ci può essere. Perché la “Corsa del Sole” di quest’anno si può suddividere in tre parti: la prima dedicata ai velocisti, la seconda calzata a pennello per gli attaccanti di giornata, la terza dove si daranno battaglia gli uomini di classifica. Tre parti che danno forma a 8 tappe tutte in linea (non ci sono cronometro) per complessivi 1447 chilometri.
Le prime tre tappe saranno terreno di caccia per gli “uomini-jet“. Gli arrivi di Mantes-la-Jolie, di Saint-Georges-sur-Baulche e sul circuito automobilistico di Nevers-Magny Cours strizzano l’occhio agli sprinter e difficilmente non si concluderanno in una volata generale di gruppo. La quarta e quinta tappa, sono invece dedicate agli attaccanti. Le frazioni con arrivo rispettivamente a Belleville e a Rive-de-Gier presentano entrambe, a pochi chilometri dal traguardo, due salite di terza categoria che possono fungere da trampolini di lancio per chi avrà voglia, coraggio e, soprattutto, gambe per tentare qualcosa di buono. Infine, la sesta e l’ottava tappa. Saranno le frazioni nelle quali chi vorrà vincere la Parigi-Nizza dovrà giocoforza uscire allo scoperto. La sesta tappa presenta l’unico arrivo in salita della “Corsa del Sole” 2014 a Fayence. Un’ascesa che segue a ruota la salita di 1°categoria del Col de Bourigaille. L’ottava e ultima tappa, invece, prevede partenza e arrivo a Nizza. E prevede soprattutto l’ascesa della salita simbolo della perla della Costa Azzurra, il Col d’Eze con cima piazzata a 15 km dal traguardo. La settima tappa, con traguardo posto a Biot Sophia Antipolis, rappresenta una frazione di transizione. Ci sono sì cinque salite, ma l’ultima è posta a più di 60 chilometri dal traguardo. Difficile pensare, quindi, che ci possa essere battaglia tra gli uomini di classifica.
E a proposito di uomini di classifica, sono diversi quelli che lanceranno la sfida al vincitore uscente, Richie Porte. L’australiano della Sky dovrà fare i conti con una pattuglia nutrita di pretendenti. A cominciare dal nostro Vincenzo Nibali. Il capitano dell’Astana “tradisce” la Tirreno-Adriatico (dopo aver vinto le ultime due edizioni) per cominciare a prendere confidenza con le strade di Francia in ottica Tour. Nibali però si involerà verso Nizza non solo per esercitarsi, ma anche per portare a casa qualcosa di buono. Studierà da capitano invece l’altro siciliano da tenere d’occhio: Damiano Caruso (Cannondale). Altri nomi buoni per la maglia gialla finale sono Tejay Van Garderen (BMC), Wilco Kelderman (Belkin), Rafal Majka (Tinkoff-Saxo) e il Campione del Mondo Alberto Rui Costa (Lampre-Merida). I padroni di casa della Francia puntano su Bardet (Ag2R – La Mondiale, che sarà aiutato dal colombiano Betancur), Gallopin (Trek, che in squadra avrà a disposizione un gregario di lusso come Frank Schleck), Gadret (Movistar) e Coppel (Cofidis). Per i velocisti, riflettori puntati su Degenkolb (Giant-Shimano), Bouhanni (FDJ), Farrar (Garmin-Sharp), Boonen (Omega Pharma – Quick Step), Hushovd (BMC), Goss (Orica-GreenEdge), Boom (Belkin), Kristoff (Katusha) e Brice Feillu (Bretagne). Gli sprinter proveranno a cogliere un risultato prezioso nelle prime tre tappe della Parigi-Nizza. Cercando, nel contempo, di affinare la gamba per la Milano-Sanremo.