Prandelli e gli stage pre Mondiale

Ieri Cesare Prandelli ha diramato l’elenco dei 31 ragazzi che parteciperanno a uno stage della Nazionale maggiore la prossima settimana, precisamente dal 10 al 12 marzo.

Inizialmente sembrava che questo raduno potesse essere utilizzato per chiamare qualche giocatore fuori dal giro dei soliti, ma possibile ripescato in caso di emergenza per i Mondiali in Brasile.

Dopo le polemiche legate al caso Chiellini, il mister però sembra aver probabilmente corretto il tiro. Strane infatti le convocazioni per questo stage, che interessa una settimana di coppe Europee, ma che non aveva altre date possibili visto l’intenso calendario di impegni tra campionato, coppe nazionali ed Europee.

Lo stesso presidente Beretta  dopo l’ultimo Consiglio della Lega di Serie A sottolineava il sacrificio fatto dalla squadre per incontrare le necessità del ct con queste parole: “Pur essendo un enorme sacrificio, ha deciso di collaborare con la Federcalcio e il ct in modo pieno per la buona riuscita della missione mondiale in Brasile”.

Ricordiamo inoltre che fra un mese invece, precisamente il 14 e 15 aprile (settimana senza coppe), a Coverciano ci sarà un raduno medico con i giocatori, che saranno sottoposti a test per stabilirne la condizione di forma. Il test atletico sarà eseguito per i nazionali e non coinvolgerà chi ha già partecipato al primo stage.

Questi stage hanno la finalità di chiarire le idee al tecnico sulla rosa da portare in Sudamerica, anche perché le scadenze si avvicinano e i dubbi devono sparire. Il nuovo regolamento Fifa prevede, infatti,  una pre-lista di 30 convocati da comunicare il 13 maggio, prima di quella definitiva del 2 giugno, modificabile solo in caso di infortuni gravi.

Il raduno di Marzo ha quindi stupito per i nomi che ha coinvolto. Pochissimi sembrano essere inseribili in extremis nella lista per il Mondiale e ancora più clamore ha fatto la convocazione di molti giovanissimi, ben 9 che militano in Serie B oppure che hanno giocato raramente quest’anno in prima squadra. Un esempio su tutti è Cerri del Parma, classe ’96 ancora a secco di presenze nel campionato in corso.

La richiesta di Prandelli alla Federazione per organizzare questi stage aveva creato malumori, tuttavia aveva ottenuto un ok motivato dalla necessità da parte dell’allenatore di reperire anche alternative oltre alle certezze che compongono il giro azzurro.

Ci si aspettavano nomi come Scuffet, Bardi, Perin, Darmian, Gabbiadini e Borini, ma non certo giovanissimi della serie minore. Tuttavia la chiamata di queste talenti ancora acerbi e poco conosciuti va nella direzione richiesta dal mister in questi giorni quando ha sottolineato: “L’Europa va veloce e noi dobbiamo metterci al suo passo. Se non abbiamo grandi mezzi per diventare veloci, dobbiamo avere grandi idee, attingere a tutte le nostre risorse e alle nostre qualità”.

Insomma probabilmente nella testa di Prandelli questi stage servivano ad altro ed erano in prospettiva Mondiale, ma le attuali polemiche e il continuo difficile rapporto tra necessità della Nazionale e disponibilità dei Club ha portato a questa soluzione promiscua.

Prandelli da tutto questo sembra un po’ deluso, infatti ieri ha concluso così la sua conferenza stampa parlando del suo rinnovo:  “Ho grandissimo rispetto per la nazionale e per le persone che la governano. Parleremo e vedremo di trovare un punto di incontro. Se trovo l’accordo, bene, altrimenti rimango fermo”.

Peccato che solo in Italia ci sia tutta questa diatriba tra club e federazione, probabilmente la crescita di cui parla Prandelli dovrebbe cominciare da qui, un cambio di mentalità, altrimenti saremo sempre a rincorrere gli altri che corrono più forte di noi.  Sembra evidente ormai che il Calcio italiano di oggi, oltre che sul campo, sia statico anche nelle istituzioni.