“Dormono, dormono sulla collina…”, cantava De André e nella giornata del Derby della Mole, il pensiero non può non andare anche ai leggendari giocatori del Grande Torino, tragicamente periti a Superga.
Ai tempi del Grande Torino, quando l’Italia dei nostri padri era infante e impegnata nelle fatiche e nei sogni della ricostruzione del dopoguerra, allo Stadio Filadelfia di Torino, andava in scena una squadra praticamente invincibile. Anche nei pomeriggi in cui sembrava che quei campioni accusassero una certa rilassatezza e agli avversari saliva il pallino di provare a fare il colpaccio, quando il mitico trombettiere lanciava dagli spalti il suo segnale squillante, Valentino Mazzola si rimboccava le maniche e al Toro prendeva “il quarto d’ora granata”, partendo alla carica e travolgendo qualsiasi avversario. Alla Roma, rifilarono sette reti in 25 minuti.
Furono anni di vittorie anche nel derby, per il Torino, così come accadde poi a metà degli anni ’70, quando il Torino conquistò il suo ultimo scudetto, battendo quattro volte di fila la Juventus tra il 1975 e il 1976. A guidare la carica stavolta, Paolino Pulici. “Puliciclone” andò in gol nel 3-2 del marzo ’75, nel 2-0 del dicembre ’75 e nel 2-0 del dicembre ’76, l’anno dell’ultimo scudetto granata, questa volta in combinato disposto con l’altro gemello del gol, Ciccio Graziani. Dal dicembre del ’73 fino alla primavera del ’79, la Juventus non vinse mai un derby.
Ma una delle vittorie più clamorose della storia dei derby, è legata al 3-2 del 1983. Quella volta, al Toro non servì l’intero quarto d’ora granata, bastarono cinque minuti. La Juventus di Trapattoni andò in vantaggio con ‘Pablito’ Rossi dopo un quarto d’ora e mise a segno il ‘paso doble’ con Michel Platini al 65’. Un raddoppio che avrebbe steso … un altro Toro. Non quello lì, guidato da Capitan Zaccarelli. Al 71’ Beppe Dossena riaprì la partita, un minuto dopo Bonesso, uno dei ‘giovani del Filadelfia’, siglò il pareggio e sulle ali dell’entusiasmo, al 74’, il difensore Torrisi portò il Toro in vantaggio e i tifosi granata in paradiso. In seguito a quella sconfitta, la Juventus perse terreno decisivo nei confronti della Roma di Pruzzo, Falcao e Conti, che andò a vincere il suo secondo tricolore a fine stagione.
Una rimonta simile, ma non coronata dalla vittoria, avvenne nel 2001, quando in svantaggio per 3-0, il Torino recuperò fino al 3-3 finale, in una partita rimasta popolare anche per l’episodio della buca scavata dal granata Maspero sotto al dischetto del rigore, causando l’errore del bianconero Salas.
Le ultime vittorie del Torino risalgono alla stagione 1994-95, nel gennaio con il rocambolesco 3-2 ( doppiette a rincorrersi di Rizzitelli e Vialli, gol decisivo del francese Angloma) e poi il 9 aprile, con il 2-1 firmato da una doppietta di Rizzitelli e da un’autorete a favore della Juventus.
A questo derby invernale, il Torino di Ventura arriva in ottime condizioni di forma, con un meccanismo di gioco che sembra finalmente calibrato a dovere. Ma soprattutto, arriva con un’aspettativa di vittoria più che ventennale. Al sesto posto in classifica, in condivisione con Parma e Verona, il Toro potrebbe anche coltivare speranze di accesso in UEFA. Fondamentale, sarebbe una vittoria, per portare punti, slancio e ambizione. Così come sarebbe fondamentale anche per Alessio Cerci, esibire una grande prestazione per confermare contro la dura difesa della Juventus quanto di buono fatto vedere sin qui e ambire ad un posto per il mondiale brasiliano. E probabilmente anche Ventura, incastonerebbe volentieri la gemma di un successo prestigioso in una carriera in cui ha raccolto più lodi che soddisfazioni.
Contro una Juventus manovriera ed insaziabile ma forse stanca per la partita in Europa League, il ficcante contropiede del Torino potrebbe trovare qualche spiraglio, che sarebbe delittuoso sprecare. Magari aspettando il quarto d’ora giusto.
Allora, Grande Cuore Granata, vogliamo provare a crederci? Al momento giusto, che squillino le trombe.
Si ringrazia Stefano De Rosa per aver gentilmente acconsentito all’uso dell’immagine di accompagnamento di questo editoriale.
Al margine, per i più curiosi o per qualche nostalgico, riportiamo tabellino e video della storica vittoria granata del marzo 1983.
Torino, Stadio Comunale, 27 marzo 1983
Torino – Juventus 3-2
Reti: Rossi 15′ (J), Platini 65′ (J), Dossena 71′ (T), Bonesso 72′ (T), Torrisi 74′ (T)
Torino: Terraneo, Van De Korput, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Torrisi (al 78′ Corradini), Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi (al 59′ Bonesso). A disposizione: Longo, Rossi E., Bertoneri. All.: Bersellini.
Juventus: Zoff, Gentile, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Bettega, Tardelli, Rossi, Platini, Boniek. A disposizione: Bodini, Storgato, Furino, Marocchino. All.: Trapattoni.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Qui, il video con radiocronaca di Enrico Ameri