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Largo ai giovani, prima di tutto. La linea verde come diktat attraverso cui vivere e interpretare il calcio. Genoa-Udinese vale a dire la quarta contro la prima società in serie A per età media più bassa. Analogie: tante, differenze: poche. L’Udinese svetta con un età media di 24,8 anni, il Genoa risponde dietro a Cagliari e Samp, con 26,6 anni. Una guida esperta e carismatica presupposto inevitabile per una politica del genere. Guidolin da una parte, Gasperini dall’altra.

Le 517 panchine in serie A del condottiero friulano (settimo di sempre e primo tra i colleghi attualmente in carica) contro le 227 di Gasperini, più giovane di due anni del tecnico di Castelfranco Veneto. Analogie, dicevamo. A cominciare dalla porta. Al Grifone, Perin, classe ’93, ha allontanato le critiche a suon di eccellenti prestazioni. Tra i friulani, Scuffet sta scrivendo le primissime pagine di un promettentissimo romanzo a forti tinte bianconere, con il piglio che non ti puoi aspettare da uno che non ha ancora l’età per guidare un’auto. Affinità di organico che prosegue con Portanova e Domizzi colonne navigate e scafate, guide per la difesa. Poi Vrsaljko e Widmer rampanti cursori di fascia destra. L’esperienza di Matuzalem e Pinzi decisiva per la crescita di mediani giovani e di qualità, vedi Cofie e Kucka da una parte, Allan, Badu e Pereyra dall’altra. Talento ed estro. Per una linea verde che offre il meglio nella ricca batteria di trequartisti e attaccanti. Bertolacci, Fetfatzidis, Centurion e Konatè gioie per Gasperini, Fernandes, Zielinski, Nico Lopez e naturalmente Luis Muriel, talenti allo stato puro a disposizione di Guidolin. Ma non è tutto. Di Natale e Gilardino come garanzie assolute di affidabilità, rendimento e soprattutto gol. Del resto, da due che insieme fanno 351 reti in serie A, cos’altro ci si può aspettare?