Milan-Fujitsu: nel grande calcio il “clima” è cambiato
Il Milan ha stretto un accordo triennale con il noto brand giapponese, famoso nel mondo in particolar modo per la produzione di climatizzatori di alta gamma. Nella conferenza stampa odierna Massimo Signor (responsabile dello sviluppo di Fujitsu in Italia) ha spiegato le motivazioni per le quali è stata presa la decisione di investire nella società di via Aldo Rossi: innanzitutto, la scelta è ricaduta su una squadra di calcio perché questo sport permette di avere visibilità presso un target di consumatori molto ampio; in secondo luogo si è virato dritto sul Milan in quanto rappresenta (a suo dire) la squadra più gloriosa del calcio italiano; i contatti sono iniziati la scorsa estate e, con l’acquisto di Honda, il matrimonio Milan-Fujitsu s’aveva da fare. Inoltre, Signor ha chiosato ricordando che i colori del marchio Fujitsu sono il rosso e il nero.
Nel corso della conferenza sono intervenuti anche Mauro Tavola (direttore vendite del Milan) e Franco Baresi (in rappresentanza della direzione commerciale del club rossonero). Quest’ultimo ha voluto ricordare come il suo Milan, l’invincibile armata di Sacchi e Van Basten, sia stato importante 25 anni fa nell’esportare il brand AC Milan in Giappone, vincendo due Coppe Campioni consecutive a Tokio nel 1989 e nel 1990.
La società rossonera gode ora di una grande fama in oriente: addirittura il Milan Glorie (di cui Baresi fa parte) ha riscosso molto successo l’anno scorso nella tournée nipponica.
Dopo alcune domande di carattere strettamente economico dirette a Massimo Signor, a Franco Baresi è stato chiesto cosa ne pensasse della scelta di ingaggiare Seedorf come allenatore del Milan. L’ex numero 6 rossonero ha risposto asserendo che Seedorf ha delle idee importanti e necessita di tempo, aggiungendo che la situazione attuale di classifica del Milan non rispecchia i valori della rosa ma è figlia di un anno particolare e difficile per svariati motivi. Baresi ha poi sottolineato l’importanza dell’impegno con l’Atletico Madrid, chiudendo con una dichiarazione fiduciosa sul futuro mercato del Milan.
Intervistato singolarmente a fine conferenza stampa, Franco Baresi ha espresso la sua opinione sulle lacrime di Mario Balotelli. Ecco le sue parole: “Si è trattato di uno sfogo e credo che lui debba stare tranquillo; la settimana che ha passato e la prestazione magari non ottimale hanno portato a questo sfogo del ragazzo che vorrebbe fare molto di più“. Alla domanda successiva, riguardante la fascia di capitano conferita da Seedorf a Philippe Mexès, Baresi ha risposto: “Non sono dentro al gruppo e non posso rispondere a questa domanda. Se Seedorf ha scelto di farlo, evidentemente riteneva opportuno dargli la fascia“. Incalzato dal giornalista che, nel ricordargli che tale fascia è stata sul braccio di Rivera, Maldini e lo stesso Baresi, ha domandato se effettivamente secondo lui non fosse una scelta inopportuna, l’ex capitano rossonero ha risposto così: “Non esageriamo, c’è bisogno di rispetto. Mexès gioca da tanti anni nel nostro campionato, credo si stia un po’ esagerando. Non c’era Montolivo, non c’era Kakà, credo che in quel momento fosse anche uno stimolo per lui”. L’intervista si è conclusa con un’opinione positiva sui nuovi acquisti, in particolare Baresi ha elogiato Taarabt per la qualità messa in campo al San Paolo.
Appena terminata la conferenza stampa a Milanello si è presentato in stampelle Stephan El Shaarawy: l’attaccante italo-egiziano ci ha personalmente dichiarato che il suo rientro in campo è previsto “tra un mesetto“. In seguito sono scesi in campo per l’allenamento tutti gli effettivi della rosa di Seedorf, tranne Bonera, Robinho ed Emanuelson.
La seduta è durata due ore ed è consistita in una partita con le mete al posto delle porte, una partita su metà campo con tre squadre che si alternavano e, infine, un torneo 3 contro 3 in un campo di 20 metri, con tanto di porte grandi e portieri.Anche mister Seedorf ha partecipato (in squadra con De Sciglio e Saponara), dimostrando una volta in più che la sua qualità sarebbe ancora utile in campo. Il torneo è stato vinto dal trio Constant-Kakà-Essien, ma a mettersi in luce sono stati soprattutto Taarabt e Saponara. Solito atteggiamento svogliato per Mario Balotelli, spesso sollecitato da mister e compagni a fare meglio.