I Seattle Seahawks si sono laureati campioni NFL con la vittoria di stanotte sui Denver Broncos, facendo registrare un punteggio di 43-8.
La partita è iniziata subito pessimamente per Denver, che a causa di uno snap maldestro ha dovuto concedere una safety dopo pochi secondi di incontro. Offensivamente i Broncos hanno messo insieme pochissimo nel primo quarto, concedendo due field goal agli avversari e producendo pochissime yard nonostante si presentassero al SuperBowl come l’attacco più prolifico nella storia della lega. Il secondo quarto si è concluso 22-0 perché Peyton Manning, votato giusto ieri il miglior giocatore della stagione per la quinta volta in carriera, ha lanciato due intercetti, uno preso da Kam Chancellor e uno, ritornato per un touchdown, da Malcolm Smith, alla fine eletto MVP della contesa.
Il secondo tempo (terzo quarto) è iniziato con il rientrante Percy Harvin che ha coperto tutto il campo con un ritorno di kick off per il 29-0. A quel punto Manning e il suo attacco hanno iniziato a produrre qualcosa, ma quando ormai era troppo tardi. Seattle è stata infatti capace di attaccare ancora, con i touchdown di Jevon Kearse e di Doug Baldwin. L’unico touchdown di Denver è giunto con una ricezione di Demariyus Thomas.
La squadra di John Fox ha pagato carissimi gli errori individuali: tre fumble non ricoperti, i due intercetti già citati e una incredibile serie di placcaggi mancati in difesa hanno significato una sconfitta cocente (e del tutto meritata) contro una squadra che a un’impresa del genere ha sempre creduto. I meriti maggiori della compagine di Pete Carroll, al primo trofeo della sua storia, sono stati tentare la palla recuperata su ogni giocata; in questo modo hanno creato una pressione esorbitante sul QB avversario spingendolo in errore e hanno capitalizzato su tutte le palle perse dai Broncos.
Il SuperBowl di New York, di cui si è tanto parlato in relazione alle condizioni atmosferiche per la verità abbastanza clementi, si è concluso con una affermazione netta, del tutto inaspettata nei modi e nelle proporzioni, ma giusta. Denver e il suo pluripremiato quarterback si sono resi conto tutto d’un tratto di non essere invincibili e si sono sciolti alle prime difficoltà. Seattle, e con il termine intendiamo tutta la città del nord ovest, si gode il primo alloro portato da una squadra a tratti irripetibile. Sospesa tra la furbizia del suo regista, Russell Wilson, la solidità del suo runningback Marshawn Lynch e dalla foga della sua Legion of Boom, il reparto più arretrato della difesa che nella notte del New Jersey ha messo in ginocchio il meglio che la NFL abbia mai prodotto in attacco.