Torino, Ventura: “Sono orgoglioso. Il bel calcio alla lunga paga”

Al termine di Milan-Torino, Giampiero Ventura si è presentato in sala stampa e ha risposto alle domande dei giornalisti. Queste le sue parole:

“Nel primo tempo abbiamo avuto un buon approccio alla gara. Siamo andati sull’1-0 e abbiamo avuto la possibilità del 2-0, che avrebbe cambiato l’andamento della gara offrendoci ancora più spazi.
Nella ripresa abbiamo sofferto anche per merito del Milan, grazie ai suoi palleggiatori. Noi abbiamo sbagliato sul piano della personalità, abbiamo tenuto poco il pallone buttandolo in avanti senza la calma necessaria per uscire palla al piede.

Il gol del Milan è partito da una potenziale occasione nostra. Se Immobile avesse letto meglio l’azione avrebbe mandato Cerci in porta, invece Rami l’ha anticipato ed è andato a segnare.
Fin qui abbiamo fatto una buona strada, ma abbiamo ancora tanto da migliorare. Siamo quinti in classifica, il nostro obiettivo è salvarci tranquillamente. Né lottare per non retrocedere, né competere per zone troppo alte.

Negli ultimi tre anni abbiamo fatto dei passi in avanti, delle cose positive, stiamo esportando il marchio del Torino in giro per l’Italia, arriviamo dalla Serie B, c’era scetticismo. Quello che conta è ciò che faremo l’anno prossimo dopo aver fatto cose importanti quest’anno.

Dentro di me non penso all’Europa, forse qualche giocatore sì. Infatti qualcuno ha pagato il giocare in uno stadio così importante da quinti in classifica, la pressione si sente. In ogni caso, niente ci vieta di proseguire come stiamo facendo, ma l’obiettivo davvero importante è fare qualcosa di bello e duraturo per la società, che sta anche diventando appetibile agli occhi dei giocatori.

Seedorf è arrivato da 10-15 giorni, bisogna dargli del tempo. Non è un mago. Ma è evidente che faccia un calcio propositivo e che abbia cambiato un po’ la mentalità. Noi, anche grazie a questo atteggiamento, avremmo avuto più possibilità per ripartire in maniera pericolosa, ma siamo stati poco lucidi.

Ai tifosi dico grazie, lo dico ogni volta. Avevano voglia di sentire l’orgoglio granata e il fatto che vengano così tanti anche in trasferta vuol dire che stiamo facendo bene. Kurtic è entrato bene, con lo spirito giusto, mettendosi a disposizione degli altri.

Il risultato non deve interessarci, il risultato è figlio di quello che fai e di cosa proponi. Se spari via il pallone alla lunga non paga, ma se esci palla al piede e giochi in maniera propositiva alla fine i risultati ti premiamo”.