Genoa-Sampdoria, il pensiero di Fabio Caressa
Dopo la decisione della Prefettura di Genova di spostare il derby della Lanterna a lunedì sera, il giornalista Sky, Fabio Caressa, ha espresso un suo parere tramite i microfoni di Sky Sport. Vi riportiamo alcuni passi del suo editoriale:
“Prima di tutto voglio togliere i dubbi a chi li può avere, non è Sky che decide gli orari delle partite, non vengono spostate o messe lì per motivi televisivi, come si dice. Le partite hanno degli slot, degli orari nei quali vengono inseriti, che facilitano la commercializzazione del prodotto calcio, di conseguenza le possibilità di introito per le società di calcio e di conseguenza la possibilità di sognare di tutti voi tifosi, per esempio, di avere dei giocatori che la vostra squadra può comprare. Se volete un calcio italiano che sia al passo con i tempi, che sia con delle squadre che possono andare a giocare anche con le altre squadre estere, nel rispetto dei conti, allora dobbiamo avere un calcio commerciale e cioè vendibile. Questo vendibile per esempio apre degli slot importanti per i mercati orientali, che sono importanti per le stesse squadre. Primo non è Sky, ma la Lega che decide gli orari delle partite e poi soprattutto io ho letto dichiarazioni di molti politici che hanno detto che per venire incontro alle esigenze de tifosi era giusto che il derby venisse spostato. No, non avete difeso le ragioni dei tifosi, perché non avevano protestato,sono gli ultras che avevano protestato, quindi difendete le ragioni degli ultras, quindi questo sia molto chiaro. Mi sembra una distinzione importante, perché i tifosi che non urlano, sul derby di Genoa e su tante altre cose, non hanno parlato ed espresso la loro opinione. Quelli che lavorano il lunedì sera e non possono andare a vedere la partita non l’hanno detto, non l’hanno potuto dire o comunque non sono stati ascoltati. Non sono le ragioni di tutti i tifosi, questo sia molto chiaro, è molto importante. La fiera di Sant’Agata…è come se Milano chiudesse la città per la fiera degli Obei Obei sotto Natale, oppure adesso che c’è l’Expo, la più grande fiera del mondo, Milano chiudesse, per un anno due anni? Certo è una fiera importante, ma ditemi voi se questo può essere effettivamente un problema di ordine pubblico”.
“Il problema di ordine pubblico che è stato sollevato quando le Curve avevano detto: “noi allo stadio non andiamo”. E’ una scelta legittima, possono farlo o non farlo, ha un’importanza relativa, ma quello che è importante è che hanno ricattato. Hanno detto, noi non ci andiamo state attenti se fate il derby alle 12:30, questo è successo. Il Prefetto dall’inizio della nostra Nazione è colui il quale rappresenta lo Stato in un territorio, il Prefetto oggi ha preso una scelta, se vogliamo è stata spinta da alcune frange di tifosi. C’è stata una minaccia, un ricatto, se vogliamo c’è stata anche una resa. Ecco quello che vi chiedo è, il Prefetto è molto importante in questo paese, voi vorreste un rappresentante dello Stato che si arrende?”