Poco azzurro. Tanto grigio
Dodici punti di distanza. Tanti erano e tanti sono i punti di distacco tra Napoli e Juventus: il pareggio che entrambe hanno trovato nei rispettivi anticipi non ha portato stravolgimenti nella classifica, anzi: l’unica che potrebbe beneficiarne, avvicinandosi alla vetta, è la Roma, impegnata in casa di un Verona quest’anno mai domo.
Se lo stop della Juventus, però, è stato dovuto anche ai meriti di una Lazio vivace e tenace, quello del Napoli è da ritenersi l’ennesimo passo falso di una squadra gestita non proprio alla grande dal suo allenatore. Perché non me ne voglia Don Rafae’, ma i suoi azzurri stanno palesando una difficoltà enorme in fase organizzativa. Una compagine con tali qualità in rosa, infatti, non dico dovrebbe essere in testa (la Juventus è palesemente la più forte d’Italia) ma di certo dovrebbe dimostrarsi più competitiva, ed essere in classifica più vicina a quella Vecchia Signora che appare invece senza rivali.
Benitez sta sbagliando molto, se non tutto, a mio avviso: il Napoli no, non convince, nonostante abbia in squadra gente come Albiol, Callejon, Higuain, Mertens, Reina: tutti calciatori di livello; Benitez sta sbagliando con Insigne: grandissimo talento, ma non così produttivo in fase realizzativa; Benitez sta sbagliando con Cannavaro, che magari ok, non è un calciatore di quelli che fanno la differenza, ma avrebbe meritato un trattamento un po’ diverso da quello ricevuto, che gli ha palesemente fatto perdere la fiducia in se stesso; Benitez sta sbagliando con il popolo partenopeo, che a settembre sognava di poter competere con la (sportivamente) odiata Juventus e che adesso, suo malgrado, si trova a inseguire non solo i bianconeri, ma anche quei giallorossi che si sono messi in mezzo e hanno oggi la ghiotta opportunità di rosicchiare punti e rafforzare un secondo posto che… già, anche lui sembra sempre meno tinto di azzurro.
“Adda passa’ a nuttata” si dice, però, alle pendici del Vesuvio. Nel senso che sì, il momento è negativo, ma prima o poi si dovrà pur trovare una soluzione. Lungi da me voler allontanare il tecnico spagnolo dalla panchina partenopea, sia chiaro; certo è che Rafa o lo trova, il bemedetto bandolo della matassa (magari aiutandosi anche con un mercato che potrebbe apportare i suoi benefici) o rischia di trovarsi a gestire situazioni sempre più delicate, che andrebbero a confermare quelle voci che lo dipingono come un tecnico bravo, sì, ma in Italia non proprio così vincente.