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Mazzarri: “Manca sempre l’episodio che sblocca la gara ma è difficile giocare in quest’atmosfera”

Walter Mazzarri, per quanto non soddisfatto, ha comunque risposto alle tante domande dei giornalisti cercando di spiegare in qualche modo la crisi dell’Inter e soprattutto cercando di motivare alcune delle scelte tecniche che ha effettuato nello schierare la squadra.

I giovani? Andiamo sul concreto: Botta non ha i 90′ nelle gambe. L’ho visto in allenamento prima che dovesse andare via e ho deciso di tenerlo io. Se però non ha il ritmo partita, non ha il ritmo partita e non posso impiegarlo dall’inizio. Io voglio anche valorizzare i giovani e tranquillizzare l’ambiente perché avete visto tutti quale clima c’era oggi sugli spalti. Mateo Kovačić ha avuto tante occasioni per giocare, oggi il secondo tempo, a Genova ’70 per l’infortunio di Alvarez. A me però preoccupa giocare in casa con un’atmosfera surreale, quasi da porte chiuse e, se succede questo, sono io che devo tranquillizzare i ragazzi“.

Mazzarri non si ferma e rincara la dose sul ‘problema ambientale’: “Il problema non sono i fischi a fine partita, quello è normale se l’Inter non fa risultato a San Siro; il problema è l’atmosfera da porte chiuse, ripeto. Sono al quinto posto e devo fare di tutto per mantenerlo anche se il sogno mio sarebbe di andare persino più su. I calci piazzati? Vi racconto una cosa: quand’ero a Bologna Paramatti fece sei gol su calcio d’angolo perché c’era Roberto Baggio che gliela metteva sulla testa. Oggi il Catania ha dimostrato d’avere tanti uomini bravi in copertura sulle palle alte che sono sempre stati in grado di spazzare l’area nonostante tutti i nostri schemi preparati in allenamento e le prove che facciamo durante la settimana ad Appiano Gentile, quando non vuole entrare non entra. Anche oggi abbiamo avuto le nostre tre quattro palle gol clamorose che però non sono state realizzate. Quelli sono episodi che possono svoltare una gara“.

Sull’appannamento fisico dei nerazzuri: “Ieri ho parlato di test fisici buoni, genericamente ma è evidente che abbiamo perso un po’ di brillantezza. Alla fine ho anche tolto un difensore per sbloccarla ma quando si resta 0-0 si fa molta fatica a trovare il gol, specialmente gli attaccanti: Milito, Palacio, Alvarez hanno speso tutti tantissimo e ogni minuto che passa diventa sempre più difficile andare avanti ad attaccare per chi è in campo dall’inizio. All’inizio di stagione c’era un altro entusiasmo rispetto a oggi, c’era più rilassatezza anche mentale: di solito le mie squadre hanno sempre più corsa nelle gambe di tutte le altre e non è quello il problema. Il problema è la mancanza di brillantezza dove c’entra anche la testa e questo s’è visto soprattutto sotto porta. Ho visto un Catania molto ben organizzato, pronto a giocare in ripartenza e che ha fatto una buona prova ma me lo aspettavo: contro le cosiddette piccole, nel campionato italiano, nel girone di ritorno, capita sempre. Io spero sempre che qualcosa dal mercato arrivi, l’ho sempre sperato in qualunque squadra io sia stato ma evidentemente sono sfortunato ed è destino che a me non capiti mai che mi comprino i giocatori che chiedo o voglio. Comunque, anche col materiale umano che ho a disposizione, cercherò di fare tutto il possibile per portare l’Inter più in alto possibile“.