Esultante per l’affare saltato, triste per il rinforzo mancato, arrabbiato per l’atteggiamento di Guarin. Difficile capire quale sentimento predomina nel cuore dei tifosi nerazzurri dopo la brutta e intricata vicenda dello scambio Vučinić-Guarin.
Mi chiedo invece quale sia il sentimento che predomina nel cuore del più importante tifoso nerazzurro, ossia Erick Thohir. Il suo arrivo in Italia con l’acquisto della società Internazionale è stato eclatante e ha acceso i fari su un personaggio sconosciuto che ha acquistato un fortissimo potere e influenza nel calcio italiano e mondiale a seguito di questa operazione.
Un mondo nuovo quello del calcio per il magnate indonesiano, che contava di portare entusiasmo e nuova linfa alla squadra con il suo arrivo. Il rilevamento societario in corso di stagione è stata una scelta molto singolare, forse dettata dalla drammaticità dei conti nerazzurri, ma che certo non ha aiutato il Tycoon nel suo ingresso nel Mondo del Pallone.
Prendersi a carico una squadra, un allenatore e uno staff scelto da altri non è mai facile soprattutto se sul lavoro loro la faccia alla fine ce la metti tu. Cosi dopo il passaggio di consegne ci aspettavamo con curiosità i primi passi di Thohir in società e nel mercato. Primi passi che hanno latitato per un po’ facendo mugugnare parte dei tifosi, primi passi mossi in una trattativa tutt’altro che semplice con il nemico numero uno, la Juventus.
L’affare Vučinić-Guarin è stato il primo atto concreto e tangibile del nuovo presidente per l’Inter e i risultati sono stati a dir poco discutibili. Se i tifosi possono dirsi felici per aver evitato uno scambio che tecnicamente poteva starci, ma economicamente no, cosi non possono esserlo per l’immagine della società regalata da questa vicenda.
L’Inter esce da questa storia come una società in confusione dove i propri dirigenti si muovono senza una linea guida, come cani sciolti, dove Thohir sembra subire ancora troppo l’influenza della vecchia gestione con un vuoto di potere e decisionale enorme.
Preoccupante il fatto che lo scambio fosse sicuro fino a quando l’indonesiano sollecitato dalla piazza ha voluto avere la consulenza della famiglia Moratti, che di fondo è stata la vera causa della rottura della trattativa: “Il Presidente Thohir, dopo essersi confrontato con il dott. Massimo Moratti, suo figlio Angelomario e con i dirigenti della Società, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni, tecniche ed economiche, per il raggiungimento dell’accordo”
Ma qual è il ruolo di Moratti nella nuova Inter? Massimo ha rifiutato la carica di Presidente onorario, tuttavia sembra non rifiutare la parte del consulente, ruolo chiave e determinante da quanto abbiamo visto. L’assenza fisica di Thohir in Italia richiede necessariamente la delega dei suoi poteri a una figura di riferimento in loco che tratti per lui con il suo mandato, che sia la sua voce nella piazza italiana. Questa figura non può essere Moratti.
La nuova Inter ha bisogno di un taglio netto con il passato, di un cambio di rotta totale per presentarsi nel panorama mondiale come una nuova società con nuovi progetti, idee e atteggiamenti. La figura fatta dal povero Thohir nella vicenda di mercato è stata triste e dannosa, essendo il suo primo impegno ufficiale sul mercato. Una trattativa avviata da lui, confermata via sms e poi cestinata clamorosamente a giochi ormai fatti.
La responsabilità ultima della figuraccia nell’affare è quindi di Thohir. Senza dubbio, lui è il capo con il suo 70 per cento e solo lui potrà rimediare al danno di immagine subito dal club. Il suo errore è stato quello di correre da Moratti per avere una consultazione in merito alla vicenda.
Caro Erick se fossi un tifoso interista esperto non saresti mai andato da lui a chiedere consigli di mercato. Solo per rinfrescarti la memoria ricordo che Moratti dal 2010 ad oggi ha azzeccato solo Palacio come acquisto, sperperando come in passato soldi per i vari: Belfodil, Schelotto, Pereira, Kuzmanovic, ecc. Oppure giusto per non dimenticare Moratti è l’artefice degli scambi: Pirlo e Seedorf per Coco e Guglielminpietro; Cannavaro per Carini; ecc. Insomma non certo il Re del mercato.
Quindi segnati nell’agenda caro Erick che quando si tratta di giocatori e allenatori, meglio non parlare con Moratti, speriamo ora tu l’abbia capito. Ma la cosa più importante è che tu ora faccia pulizia all’interno di una società dove si fatica a trovare capacità e professionalità. È necessario trovare una figura di riferimento che scalzi Moratti anche dalla testa dei tifosi che ancora lo percepiscono come uomo sul campo per l’Inter.
La speranza quindi è quella che durante l’estate l’Inter maturi, migliori e si plasmi a immagine e somiglianza del nuovo padrone, perdendo quei tratti distintivi e caratteristici assunti con la precedente presidenza. Moratti nel bene e nel male ha scritto i suoi capitoli nella storia dell’Internazionale, ora è tempo che lo scrittore cambi e con esso anche la storia recente.