Zona NBA #14 – La crisi di Miami e la Durant-mania

C’è aria di crisi in Florida, visto il record che Miami ha totalizzato nelle ultime sei partite: solo due vittorie da parte dei campioni in carica, ottenute tra l’altro contro Charlotte (al supplementare) e a Philadelphia, non esattamente due squadre che la squadra di Lebron incontrerà ai playoff. Il problema principale si è verificato nella metà campo difensiva, a detta anche dello stesso “Chosen One”, una difesa che non ha saputo offrire l’aggressività dei giorni migliori: e in regular season, soprattutto nell’ultimo quarto, queste cose si pagano. Concedere 71 punti nel solo primo tempo, inoltre, è un problema che Spoelstra non può non evidenziare nella sala filmati: non è la prima volta che Miami ha questi giri a vuoto da quando Lebron ha portato il suo talento a South Beach, e più o meno nello stesso periodo della scorsa stagione i rossoneri ebbero una crisi simile. In quell’occasione, però, la squadra di Pat Riley cambiò decisamente registro e inanellò una serie di vittorie che le permisero di recuperare il terreno perduto in precedenza, sino a raggiungere la prima posizione della Eastern Conference; infine, ma non meno importante, l’assenza di Wade in alcune gare. Il numero 3 originario di Chicago, infatti, non sta giocando i back-to-back nel tentativo di non affaticare le sue ginocchia, che già lo misero in difficoltà nella serie finale contro San Antonio nello scorso giugno. La sua condizione fisica sarà importantissima per decretare le chance di three-peat degli Heat.

Chi invece spera proprio di riuscire ad affrontare Miami in un’ipotetica serie finale (ma Pacers e Spurs, probabilmente, non sono della stessa opinione) è Kevin Durant, che nell’ultima settimana ci ha deliziato con una serie di prestazioni pazzesche. Domenica notte ha propiziato la vittoria di Oklahoma contro Sacramento grazie a 30 punti, 9 assist, 5 rimbalzi e 4 palle rubate; ma ciò che ha impressionato davvero l’ha compiuto due giorni prima, nella serata di venerdì, segnando 54 punti (tirando con percentuali aliene, compreso un 5/9 da tre punti) e smazzando 6 assist. Un dominio da assoluto protagonista dell’NBA odierna, e chissà che il calo di Miami non permetta a Durant di sperare nel titolo di MVP, soprattutto se i Thunder dovessero avere un record migliore rispetto agli Heat. Non molla un colpo nemmeno San Antonio che, trascinata da un sistema più unico che raro, sta mietendo vittime giorno dopo giorno: l’unica sconfitta recente è arrivata contro i Portland Trailblazers, una squadra in forma che grazie al duo Lillard-Aldridge sta veramente facendo bene a Ovest. Straordinario l’apporto che Marco Belinelli sta dando da inizio stagione, una solidità difensiva e offensiva che nessuno si sarebbe aspettato all’inizio della stagione: e quella che nelle scorse stagioni avremmo definito come una prestazione maiuscola dell’azzurro, ormai sta diventando una semplice giornata in ufficio. Tra una tripla da centrocampo e l’altra, non resta che continuare a gustarci questo straordinario momento di Marco: i playoff incombono, meglio non farsi trovare impreparati.

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Zona NBA #10 – Il genio di Carlisle, Bennett e il ritorno di Kobe

Zona NBA #9 – C’era una volta la terra delle macchine

Zona NBA #8 – Portland, Rose e il season ending injury

Zona NBA #7 – Beasley, Ware e i problemi della Grande Mela

Zona NBA #6 – La trasformazione di Marco Belinelli
Zona NBA #5 – Carter-Williams, Oladipo e il fascino della matricola

Zona NBA #4 – Gigi l’americano
Zona NBA#3 – Power Ranking: Western Conference
Zona NBA #2 – Power Ranking: Eastern Conference

Zona NBA #1 – La compagnia dell’anello
Zona NBA #0 – L’antefatto e il numero zero